54.000 cani rapiti nel 2010 in italia

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31/01/2011

Il fenomeno dei furti e dei rapimenti dei cani in Italia è in costante crescita. Crescono sia i furti dei cani destinati alla riproduzione e le cucciolate sia i cani raccolti e rapiti per essere immessi sul mercato degli affidi del nord Europa (da non confondere con le adozioni in regola che sono comunque la stragrande maggioranza).
Anno dopo anno sia analizzando le segnalazioni che vengono ricevute direttamente dal telefono amico AIDAA sia analizzando i dati forniti da altre associazioni animaliste che operano a livello locale su tutto il territorio italiano scopriamo che questi due fenomeni vanno di pari passo.
Non è facile individuare le responsabilità ne tanto meno nel caso dei cani raccolti per strada nelle regioni del sud per essere poi venduti in altri paesi europei è possibile individuare il numero esatto dei canicoinvolti nel giro di affari gestito dalla malavita. Ma stando alle analisi numeriche possiamo dire che un dato certo è quello relativo al rapimento di cuccioli di razza e di fattrici che nel 2010 ha interessato complessivamente 7011 cani rispetto ai 6812 del 2009, si tratta in prevalenza di cani da caccia o da tartufo, o di cani di razzepregiate a volte rapiti su commissione, vi sono poi molti maremmani chevengono raccolti ed inviati all’estero in maniera non del tutto regolare.
Nei casi specificati i cuccioli rappresentano circa il 65% del totale. Altro dato interessante sono le zone in cui avvengono questi furti, infatti nelle regioni del centro Italia ed in particolare Umbria eToscana si registra oltre un terzo del totale di questi furti e rapimentidi cani.
Complessivamente in Italia sono circa 54.000 ogni anno i cani rapiti per i diversi scopi anche se il numero maggiore riguarda i rapimenti dei cani nel sud Italia che vengono poi avviati verso i paesidel nord Europa attraverso canali illegali.
Il giro di affari di questomercato illecito dei cani passa i 40 milioni di euro l’anno. “Non è facile dare dei dati precisi sul numero dei cani cheogni anno scompaiono, noi abbiamo deciso di elaborare i dati di cui abbiamo conoscenza diretta e che ci giungono o attraverso le segnalazioni dirette come quelli dei cani di razza e dei cuccioli rapiti su commissioneper la riproduzione oppure su dati analizzati che provengono da oltresessanta associazioni che operano a livello locale in tutta Italia. Resta il fatto- ci dice Lorenzo Croce- che il fenomeno è tutt’altro che sotto controllo e che dalla comparazione dei dati analizzati con gli stessi criteri negli ultimi 4 anni il numero di cani rapiti o rubati è salito di quasi il 30% con un trend di crescita che purtroppo non tende a diminuire nemmeno nelle previsioni per questo 2011”.

                                                                                                                      AIDAA
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Segnalazione:
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