App Comuni – chiamo, Pietro Vignali e Fabrizio Pallini: “Segnalazioni chiuse senza che i problemi siano stati risolti”

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“In questi mesi abbiamo monitorato la situazione relativa alle segnalazioni all’App Comuni – chiamo e ci siamo accorti che molte istanze risultano al Comune chiuse ma senza che i problemi sul territorio siano stati risolti, altre sono in gestione da diversi mesi, altre non ancora assegnate e quindi probabilmente non gestite da nessun ufficio”.

Inizia così il commento di Pietro Vignali, capogruppo del gruppo consiliare che porta il suo nome in merito all’App Comuni – chiamo, rilanciata nel mese di maggio dalla giunta Guerra come strumento che avrebbe risolto concretamente i problemi dei cittadini di Parma. L’ex sindaco ha effettuato un accesso agli atti e depositerà insieme al consigliere Pallini un’interrogazione in Consiglio comunale per chiedere il numero di pratiche in gestione, di quelle archiviate e di quelle chiuse.

“Tra le comunicazioni che abbiamo monitorato alcune riguardano le frazioni, come per esempio Eia. Le segnalazioni relative a quest’area, che ha diversi problemi relativi alla scarsa illuminazione di alcuni punti della strada e alla viabilità, come sottolineato più volte dai residenti, risultano al Comune chiuse senza che il problema sia stato risolto. Il che dimostra che gli uffici del Comune non sanno cosa succede sul territorio: è una gestione burocratica e non sostanziale. A fronte della richiesta di potenziamento dell’illuminazione la risposta dell’Urp è stata che “gli impianti di illuminazione pubblica già installati sono correttamente funzionanti…”.

“Tra le segnalazioni, proseguono Vignali e Pallini, che abbiamo seguito in questi mesi ci sono ben sessanta comunicazioni da via Garibaldi. Dopo due mesi dalla segnalazione queste pratiche risultano tutte chiuse ma i problemi non sono stati risolti. Delle dieci comunicazioni arrivate da via Borghesi nessuna è stata risolta. Diverse segnalazioni arrivate da via Verdi tramite la chat di vicinato non sono state risolte e risultano chiuse”.

 

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L’App Comuni – chiamo era stata presentata dal sindaco Michele Guerra nel mese di maggio del 2023 che in quell’occasione aveva parlato di “risposte tempestive” e che l’App si fondava “su una capacità di risposta certa con un feedback, dalla presa in carico alla segnalazione, che non supera i tre giorni lavorativi”. Tra giugno e luglio sono stati anche affissi manifesti pubblicitari in città ed è stata promossa anche una campagna social sui canali del Comune.

“Per queste ragioni abbiamo effettuato un accesso agli atti e depositato un’interrogazione in Consiglio comunale – prosegue Pietro Vignali. Le percentuali di risoluzione delle pratiche comunicate dall’Amministrazione comunale non sono realistiche, come dimostrato dal monitoraggio che abbiamo effettuato: tantissime pratiche, infatti, vengono chiuse senza che il problema sia stato risolto. Servirebbe una verifica puntuale per riferire ai cittadini un dato reale. Il Comune è ormai diventato un ‘fortino’ per i cittadini che intendono dialogare e segnalare problematiche all’Amministrazione comunale. Accedere al Duc è praticamente impossibile, come anche è molto difficile prendere un appuntamento con gli sportelli. Se in passato gli sportelli del –1 del Duc erano stati premiati come esempio di efficienza nazionale – in quanto in tempo reale era possibile effettuare tutte le pratiche senza prendere appuntamento – ora quelli stessi sportelli sono diventati totalmente inaccessibili. È stato così interrotto quel percorso avviato con il progetto Comune Amico che aveva come obiettivo di semplificare il rapporto tra cittadino e Pubblica Amministrazione. Oggi invece dialogare con il Comune è molto complicato. Per quanto riguarda la gestione degli esposti, poi, c’è un vuoto tra la percezione che hanno gli uffici e la realtà dovuta al fatto che non ci sono più, come in passato, operatori comunali che girano sul territorio per monitorare le criticità segnalate. Se le percentuali di pratiche che il Comune dice di aver chiuso non sono state risolte, come quelle che abbiamo monitorato personalmente, il problema sarebbe strutturale e preoccupante. L’App Comuni-chiamo, conclude Vignali, presentata con uno strumento innovativo, ha invece criticità evidenti che rendono ancora più distanti i cittadini dall’Amministrazione comunale”.

“Per quanto riguarda l’App Comuni- chiamo, le cui criticità ho già segnalato con alcune comunicazioni in Consiglio comunale – sottolinea Fabrizio Pallini, presidente dell’associazione I Nostri Borghi e consigliere comunale del gruppo Vignali sindaco – abbiamo ricevuto tantissime comunicazioni da parte di cittadini e associazioni. Paradossalmente diverse segnalazioni effettuate dalle associazioni tramite l’App, utilizzato anche perché presentato come uno strumento innovativo e veloce, sono state risolte solo con esposti diretti alla polizia locale”.

“Ho l’impressione che le buone intenzioni del sindaco – (sicuramente apprezzabili) che ha anche ripetuto più volte di aver assunto una segretaria che si occupa dell’App – vengano vanificati dalle inefficienze della struttura e che i dati che vengono messi a sua disposizione non siano per nulla reali. Si ha purtroppo l’impressione che qualcuno gli voglia remare contro…”.