Assassinio delle tre suore saveriane in Burundi, Bocchi (FdI): “Non compromettiamo l’immagine della città con tribolate cooperazioni internazionali”

SMA MODENA

Dopo l’appello del Vescovo Enrico Solmi e la richiesta di verità sulla barbara uccisione delle tre missionarie della congregazione saveriana di Parma avvenuta in Burundi dieci anni fa, la maggioranza in consiglio comunale ha presentato un odg.

Due anni fa fu presentato a Parma il libro inchiesta della giornalista free lance Giusy Baioni dal titolo “Nel cuore dei misteri” (ed. All Around), incentrato sulla efferata uccisione delle tre suore, uscì nel settembre 2022 (il testo integrale dell’inchiesta è stato depositato presso la Corte Penale Internazionale dell’Aja il 24/12/2021).

Nel libro vengono addossate gravi e circostanziati sospetti sulla figura di un cittadino burundese, individuato dall’autrice come una figura centrale nella progettazione e organizzazione del triplice massacro. In diverse interrogazioni riguardanti il progetto di cooperazione del comune di Parma in Burundi, facevo notare come l’associazione Parmaalimenta, partecipata dal comune, si era avvalsa della collaborazione di questo soggetto, inquadrato come dipendente in qualità di “coordinatore dei progetti”, come risulta da documento di Parmaalimenta pubblicato sul sito open-cooperazione.it e relativo all’attività svolta nell’anno 2015 (non vi sono dati delle annate successive).

In tale veste questo individuo fu ricevuto dal comune di Parma nel giugno del 2014 in Municipio. Da diverse e verificate testimonianze contenute nel libro inchiesta di Giusy Baioni emergerebbe la vicinanza e l’amicizia del suddetto con i vertici della polizia, dei servizi segreti, della milizia paramilitare burundese “Imbonerakure” e delle figure di spicco del regime militare del Burundi. Il sindaco ha avuto diverse occasioni per richiedere la verità su quel fatto alle figure istituzionali del regime burundese (premiere dame compresa) ricevute con tutti gli onori in municipio ma non l’ha mai fatto.

Resta la convinzione di ciò che vado dicendo da tempo: il coinvolgimento del nostro comune in questa operazione di cooperazione internazionale, al fianco di esponenti istituzionali di un regime militare che viola ogni elementare diritto umano, scarsamente controllata e dall’esecuzione lenta e tribolata, rischia di compromettere l’immagine di Parma.

Priamo Bocchi
capogruppo FDI