
“Le ultime affermazioni di Elena Ugolini mostrano in maniera evidente la preoccupante deriva del centrodestra in Emilia-Romagna per quanto riguarda i diritti civili e la libertà di genere. Trovo sinceramente inaccettabile la sua posizione a favore delle associazioni Pro Vita all’interno dei consultori: nella società democratica e pluralista che abbiamo in mente non c’è spazio per questi personaggi retrogradi che negano il diritto all’aborto e impongono una visione illiberale del mondo. Per noi la libertà di scelta e di autodeterminazione della donna viene prima di qualsiasi altra cosa. Contrasteremo ogni giorno chi vuole smantellare i diritti conquistati con anni di lotte e battaglie sociali, alimentando un sistema giudicante e colpevolizzante”.
Queste le parole di Beppe Negri, candidato del Partito Democratico al Consiglio regionale, in risposta all’apertura di Elena Ugolini sulla presenza delle associazioni Pro Vita nei consultori.
“È davvero desolante – prosegue Negri – constatare questa assurda presa di posizione della candidata Ugolini, che di mestiere fa la dirigente scolastica e più di ogni altro dovrebbe tutelare le diverse sensibilità di donne e ragazze di ogni età. Invece è arrivata a definirsi “non femminista”. Mi permetto di darle un consiglio: la smetta di assecondare le pericolose derive di Salvini e Meloni e inizi ad ascoltare le sue studentesse, confrontandosi con loro e capendo le loro esigenze. Perché non basta dichiararsi femministi per esserlo davvero: come ribadito di recente dalla Conferenza delle democratiche di Parma, occorre lottare ogni giorno per garantire a tutte le donne la libertà di scelta sul proprio corpo e sul proprio futuro. La difesa dei diritti di genere non è negoziabile”.
Sul tema è intervenuta anche la Conferenza delle democratiche di Parma a con una nota:
“Non accettiamo lezioni di femminismo da chi sostiene corretto parlare al maschile della Presidente del Consiglio donna e da chi si professa autenticamente “non femminista” come la candidata Elena Ugolini ha apertamente e pubblicamente ammesso di essere nei giorni scorsi. La campagna elettorale tra i principali competitor alle elezioni regionali in Emilia-Romagna ha sempre tenuto toni rispettosi e nel merito delle questioni, perché è su di esse che le cittadine ed i cittadini vogliono capire le idee dei candidati e candidate”.
Così la Conferenza delle democratiche di Parma, interpretando anche i sentimenti della segreteria e degli organismi dirigenti del partito locale, interviene in merito alle recenti dichiarazioni di Elena Ugolini.
“Essere femministi (sì: perché il femminismo è per tutti, non solo per le donne!) significa credere che ognuno meriti le stesse opportunità, libertà e dignità, indipendentemente dal genere. Il femminismo riguarda la giustizia e l’uguaglianza per tutte e per tutti, non solo ma soprattutto per le donne che sono il genere storicamente più discriminato e oppresso.
La decisione del Governo nazionale, sposata convintamente da quanto apparso sulla stampa dalla candidata Ugolini e dai suoi sodali, di inserire le associazioni antiabortiste nei consultori significa trasformare i consultori stessi in uno strumento di controllo e di giudizio, anziché di assistenza, snaturandone così la funzione.
Come i provvedimenti del Governo, composto dai partiti che appoggiano la candidata Ugolini, non vanno nel senso di intervenire in servizi per l’infanzia e welfare, vanno nella direzione di bonus che nulla risolvono per la maggioranza delle famiglie e delle persone. Quindi, anziché risentirsi, che la candidata Ugolini avanzi proposte rivolte alle donne e soprattutto alle giovani, per non farle ritornare indietro di 40 anni, e si confronti il più possibile nei territori con il candidato De Pascale, proprio come è stato fatto a Parma pochi giorni fa alla presenza di un foltissimo ed interessato pubblico, che si è potuto fare un’idea in diretta dello spessore e delle argomentazioni dei due candidati. Perciò bene che abbia accettato di confrontarsi con De Pascale a Bologna tra un mese”.