
16.933 è il numero di pasti in più erogati nel 2023, rispetto al 2022, dalla Caritas, nella mensa di via Turchi. Un numero che riflette situazioni di disagio sempre più presenti nella nostra città.
Ma questo non è l’unico numero a segnalare l’aumento della povertà.
Ciò che è emerso dalla presentazione del bilancio sociale in mattinata, nel 50°anniversario di fondazione di Caritas diocesana parmense (1974-2024) e nel 20° di Fondazione Caritas Sant’Ilario (2004- 2024) è, infatti, un quadro preoccupante: la povertà in città è in crescita costante e sta diventando strutturale.
Le preoccupazioni segnalate sia dal vescovo Enrico Solmi che da Maria Cecilia Scaffardi, presidente di Caritas sono tante.
“Registriamo negli ultimi mesi una crescita della richieste nell’ambito dei bisogni essenziali come di cibo e di abitazioni – ci spiega monsignor Enrico Solmi -. Parma è una città ricca, con tante possibilità, ma che negli ultimi tempi fa registrare una situazione di miseria abbastanza significativa. Il bilancio sociale ci dà l’opportunità di ringraziare tutti coloro che rendono possibile il lavoro di Caritas: dai volontari alle istituzioni, dai privati che ci sostengono alle associazioni, ma è anche il momento di fare il punto. I dati che emergono ci devono spingere a una forte riflessione, perché non si ferma il trend di richieste di aiuto”.
Gli fa eco Scaffardi: “Ci preoccupa il continuo trend in aumento della povertà, che riguarda anche nella nostra città i bisogni primari. Il fenomeno della povertà, come si evince dal nostro osservatorio, si sta ampliando non solo numericamente, in quantità, ma anche in “qualità”, rendendo le situazioni più complesse e gravi e rallentando il percorso verso l’autonomia. Un fenomeno sempre più strutturale, che esige risposte altrettanto strutturali”.
“Pensando alle accoglienze nelle nostre strutture, in particolare a quella maschile, negli anni sono aumentate le situazioni di fragilità, dove la vulnerabilità sociale si associa spesso a quella sanitaria, in un intreccio di causa ed effetto che fa da amplificatore e chiede un impegno corale, integrato tra servizi diversi – prosegue Scaffardi”.
“La presentazione del bilancio negli anniversari di Caritas diocesana e della Fondazione Caritas Sant’Ilario, suo braccio operativo, sollecita – da una parte a fare memoria grata degli anni, dell’esperienze e dei tanti compagni di viaggio che si sono affiancati e tuttora ci stanno sostenendo – dall’altra ci stimola a guardare avanti, per continuare a essere e a offrire una risposta sempre più adeguata ai nuovi bisogni e capace di incidere sul tessuto sociale”.
L’appello di Solmi è di “essere prossimi a queste situazioni e alle persone che vivono in condizioni di disagio. Quando si fanno delle scelte bisogna tenere presente soprattutto i loro bisogni, perché si va avanti solo insieme. Mai usare le persone fragili per situazioni di rivalsa e in un clima polemico, mi aspetto la sinergia di tutti, per il bene della nostra città”.
I numeri: la mensa di via Turchi ha erogato 87.925 i pasti (sono stati 70.992 nel 2022), in crescita anche le borse alimentari 2.538 (2.235 nel 2022). Ogni erogazione è fatta di 5 borse per un totale di 30 kg.
In ambito cura della persona le docce (con kit per cambio di biancheria intima) sono state 2.881 (1910 nel 2022). La boutique ha registrato 2.450 fruizioni per un totale di 24.492 capi distribuiti (nel 2022 furono 1.972 le fruizioni, per 22.029 capi).
Imponente anche il servizio di accoglienza: nel 2023 è stato dato un posto letto a 156 uomini (20.541 notti) di cui 64 nella stanza d’emergenza (106 notti); in ambito femminile sono stati attuati due progetti per 12 studentesse provenienti da paesi in difficoltà.
Grazie alla sinergia con parrocchie, congregazioni religiose e cittadini sono state accolte anche diverse famiglie: più di 30 i progetti per nuclei in difficoltà, perché accoglienza non significa solo un posto letto, ma offrire insieme alla ospitalità opportunità e strumenti per un percorso vero l’autonomia.
Nel dettaglio sono arrivate a Parma, attraverso i corridoi umanitari due famiglie sudanesi, sono stati accolti i profughi ucraini (36 ospiti) e, dal luglio dello scorso anno a dicembre, ben 106 persone provenienti da sbarchi.
Caritas è anche in carcere: oltre all’assistenza per alcuni bisogni primari (farmaci, indumenti, scarpe) è stato attivato il progetto: “Pane libero & solidale” per la produzione di pane e focacce per le mense e di ostie per la celebrazione dell’Eucaristia. Non sono mancati i servizi per le vittime di tratta, per cercare di liberare le ragazze dalla strada. E infine i progetti per le scuole, società sportive e le opportunità per i giovani. In particolare, di grande rilievo è l’alternativa alla sospensione scolastica: 30 i ragazzi che sono stati accolti nel corso dell’anno scolastico.
Tutto il lavoro delle due istituzioni nasce dall’ascolto: 14.174 sono stati i colloqui (10.394 nel 2022) che hanno generato 17.559 interventi (13.307 nel 2022).
Il maggiore finanziatore della Caritas è l’8X1000 dal quale sono arrivati, nel 2023, 698.487 euro (su un totale di 1.679.382 euro di proventi). Le uscite sono state invece 1.678.141 euro.
“Siamo in una situazione di sostanziale pareggio di bilancio – ha sottolineato Scaffardi – ma rimaniamo preoccupati per il futuro, sia per la crescita della povertà delle famiglie che per l’aumento dell’inflazione e delle utenze che coinvolge tutti, anche per le nostre strutture”.
“Mi permetto di concludere con due inviti: il primo, quello di venire a visitare i pannelli dei 50 anni della Caritas diocesana parmense, esposti in Cattedrale, per rileggere pezzi della storia anche della nostra città. Il secondo, per chi rimane in città e ha un po’ di tempo libero, di venire a dare una mano, ad esempio in mensa. Può farlo segnalando la propria disponibilità ai nostri uffici: 0521 -234765, email caritas@diocesi.parma.it”.
Tatiana Cogo