Circular Design, un convegno di Cna Parma: “Il residuo di lavorazione, un valore aggiunto?”

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Nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile di Parma, si è svolto lo scorso venerdì 17 maggio, presso il Centro Santa Elisabetta del Campus Universitario, il convegno organizzato da Cna Parma, dal titolo “Il residuo di lavorazione: un valore aggiunto? Circular Design come strategia per uno sviluppo sostenibile delle poi“. La sfida è di coniugare crescita economica e responsabilità ambientale, attraverso il concetto di Circular Design, un approccio progettuale che si basa sulla rigenerazione continua dei materiali, eliminando il concetto di rifiuto.

Di questo tema di grande attualità si sono confrontati, intervistati dalla giornalista di Green Planner Maria Cristina Ceresa, gli esperti: Laura Badalucco, docente di Circular Design all’Università Iuav di Venezia, Alessio Malcevschi, docente di Food Sustainability presso l’Università di Parma, Luigi Galimberti, fondatore di Sfera Agricola, Massimiliano Spallanzani direttore commerciale di Ecobloks e Valerio Vinaccia, fondatore di Á N A K O.

Ad aprire i lavori, Paolo Giuffredi presidente di Cna Parma che, dando il benvenuto agli ospiti presenti, ha sottolineato il continuo impegno dell’Associazione nel sensibilizzare gli imprenditori sulla transizione ecologica, quale chiave determinante per lo sviluppo sostenibile ed economico sistema impresa.

Badalucco nel suo intervento ha affermato che le fasi di progettazione possono incidere quasi per l’80% sugli impatti ambientali connessi al prodotto e che nel design dell’economia circolare si sta ragionando soprattutto sul principio della prevenzione, non più nel gestire il problema, ma nel prevenirlo. Il consumo sostenibile richiede, quindi, di ri-immaginare la produzione in processi rigenerativi in cui il concetto di rifiuto non esiste, ma rappresenta una risorsa per dare vita ad un nuovo ciclo di prodotto.

Alessio Malcevschi ha, invece, portato in evidenza l’importanza del biochar, una innovativa tecnologia nel campo della chimica applicata all’agricoltura. Basato su un processo di sintesi organica avanzata, il biochar è un fertilizzante biologico ad alta efficienza che promette di rivoluzionare le pratiche agricole sostenibili, apportando benefici ecologici ed economici.

Subito dopo, è stato il momento di Luigi Galimberti, il quale ha portato l’esempio innovativo dell’attività di Sfera Agricola, che unisce la tecnologia idroponica a specifiche pratiche gestionali per ottenere una produzione efficiente ed ecosostenibile. L’obiettivo? Coltivare il pomodoro più buono del mondo, grazie al mantenimento della genetica antica e all’azzeramento di metalli pesanti e pesticidi, assicurato dalle analisi di laboratorio costantemente effettuate sui frutti, sull’acqua e sui nutrienti da somministrare alle piante.

A seguire, ha preso la parola Massimiliano Spallanzani che ha presentato l’azienda Ecobloks, impegnata nella produzione di pallet, strutture utilizzate per ottimizzare l’imballaggio delle merci durante il trasporto. Ecoblocks si conferma un’eccellenza in Europa per riciclo di materiali produrre pallet block, utilizzando legno proveniente dalla raccolta dei rifiuti e, di conseguenza, escludendo l’uso di legno vergine come materia prima. Un processo produttivo totalmente sostenibile dove i blocchetti già ecologici per loro natura, una volta arrivati alla fine del ciclo di vita, vengono riciclati per diventare nuovamente materia prima alimentando un circolo virtuoso potenzialmente infinito.

In conclusione, Valerio Vinaccia è intervenuto, presentando un progetto sviluppato in collaborazione con Cna Parma, che consiste nella ricerca di imprese intenzionate ad impostare un processo di economia circolare

all’interno della propria produzione e nello sviluppo di prototipi insieme alle facoltà di design di diverse università internazionali. Inoltre, grazie all’attività artigianale di produzione di mobili ecologici per bambini, Valerio Vinaccia ha presentato l’esempio di un prodotto di Circular Design, un giocattolo costituito da cubetti di legno in faggio e in frassino, prodotti dagli scarti della produzione di letti.

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