La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma ha chiesto e ottenuto dal giudice delle indagini preliminari, l’emissione di diverse misure cautelari personali e reali, a carico di tre italiani, tre marocchini, tre albanesi e un moldavo, gravemente indiziati di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti e di furti in abitazione.
L’attività investigativa condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma e coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma, ha avuto inizio nel mese di febbraio 2023 quando la Polizia Giudiziaria ha individuato, nel parmense, un soggetto di origini albanesi che appariva coinvolto in attività di detenzione e cessione di significative quantità di stupefacenti, in particolare cocaina.
L’attività investigativa, con ripetuti servizi di pedinamento e osservazione, ha permesso di documentare molteplici spostamenti dell’albanese da Parma verso svariate località del centro e nord Italia, nonché all’estero, sempre a bordo di veicoli presi a noleggio.
L’albanese, raggiunte le destinazioni dei suoi viaggi, effettuava brevi soste, per poi ripartire e far rientro a Parma, evidenziando un modus operandi pienamente compatibile con una fiorente attività nel settore degli stupefacenti.
Di qui, il via alle intercettazioni telefoniche e ambientali nei confronti dell’albanese, dalle quali è emerso il coinvolgimento di diversi altri soggetti, poi identificati e indagati.
Una attività complessa, nella quale si sono inseriti diversi personaggi che a vario titolo hanno operato nello specifico settore dello spaccio di stupefacenti e in quello dei furti in abitazione. Tra questi uno commesso a Parma nel luglio dello scorso anno, durante il quale sono stati rubati gioielli, un orologio Baume et Mercier e altri beni per un valore di circa 15.000 euro.
Durante un secondo furto, ad Azzate in provincia di Varese sempre nel 2023 a novembre, sono stati sottratti un fucile calibro 12, una carabina e una pistola calibro 9×21.
Numerosi e significativi sono stati i riscontri, con sequestri di consistenti quantitativi di cocaina e marjuana.
Tra l’altro, l’attività di monitoraggio (il 29 luglio 2023) ha permesso di documentare la cessione, a Salsomaggiore Terme, di 370 grammi di cocaina. Nella circostanza i Carabinieri, dopo aver documentato l’incontro, hanno sequestrato la droga, a un ventenne, anch’egli albanese, arrestato in quella circostanza.
A seguito del sequestro i carabinieri hanno acquisito importantissimi elementi che hanno permesso di aprire un nuovo fronte di indagine, sempre attinente allo spaccio.
Venuto meno uno dei suoi più stretti collaboratori e dovendo recuperare il valore dello stupefacente sequestrato, l’albanese evidentemente si è trovato costretto a operare in prima persona, lasciando dietro di sé numerosi elementi indiziari della sua illecita attività.
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Sono stati, infatti, documentati importanti cessioni di droga, fra cui una di 70 grammi di cocaina in Toscana, all’uscita del casello autostradale di Firenze, a favore di un connazionale poi arrestato nella flagranza dai carabinieri di Pistoia.
Oltre a occuparsi in prima persona dello spaccio, l’albanese si è occupato del rifornimento di stupefacenti, consentendo di identificare un 47enne italiano, “il corriere”, come accertato dal Nucleo Investigativo. Importanti le consegne effettuate: il 7 agosto 10 kg di marjuana nelle adiacenze di Bologna, mentre il 21 agosto scorso 30 kg di marijun in un comune dell’hinterland milanese.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno ricostruito che il corriere si sarebbe occupato non solo del trasporto di marijuana, ma anche di cocaina. Infatti, il 19 ottobre, dopo un lungo pedinamento, eseguito con sofisticati sistemi tecnologici e con l’ausilio di un drone, che ne ha filmato le fasi salienti, è stato documentato in un comune in provincia di Brescia lo scambio di circa 3,5 kg di cocaina, ora sottoposti a sequestro.
In questo contesto è stato identificato e arrestato anche l’albanese che aveva consegnato la cocaina al corriere, occultata a bordo di un’Audi modificata e dotata di un dispositivo elettronico che, una volta azionato con una combinazione di tasti, permetteva l’apertura di vano doppiofondo creato ad hoc sotto la plancia centrale del cambio, in grado di contenere diverse decine di kg di droga.
La successiva perquisizione nell’abitazione del 47enne in provincia di Bari, ha permesso il rinvenimento di ulteriori 17 kg di marijuana, custodite in pacchi da un Kg.
L’acquisto dei 3,5 kg di cocaina era stato commissionato da un altro indagato, sempre albanese, risultato essere un latitante, localizzato a Barcellona, in Spagna, da dove aveva organizzato lo scambio di droga. In questa circostanza i Carabinieri hanno informato l’Interpol ai fini della sua cattura, che si è concretizzata in Italia, a cura dei Carabinieri della Stazione di Gravina in Puglia che lo hanno così arrestato.
Il sequestro dei 370 grammi di cocaina del 29 luglio 2023, ha permesso ai carabinieri di identificare gli autori della consegna: tre giovani di Busseto. Si è così aperto un nuovo scenario poi a fondo investigato.
Le indagini hanno evidenziato, sul territorio di Busseto, la presenza di diversi soggetti perlopiù italiani coinvolti nell’attività di spaccio di cocaina e hashish, sostanze di cui facevano anche uso. Essi rifornivano di stupefacenti una larga fetta di giovani e meno giovani della zona, limitando al minimo le conversazioni telefoniche e camuffando le richieste di stupefacenti con termini convenzionali, quali “punte di trapano”, “birra” o altro, al fine di eludere e sviare le indagini.
Nonostante le cautele e precauzioni adottate, i carabinieri hanno documentato centinaia di cessioni di stupefacenti, fra hashish e cocaina, a decine di soggetti residenti a Busseto e nei comuni limitrofi, alcuni dei quali minorenni.
L’attività ha portato a denunciare complessivamente 25 persone, arrestare nella flagranza 10 persone, sequestrare circa 20 kg di marijuana, 4 kg di cocaina, circa un kg di hashish, oltre 25 mila dosi di sostanze stupefacenti destinati al mercato parmense, per un valore di mercato di circa 500 mila euro.
Sono stati inoltre segnalati alla locale Prefettura 57 giovani residenti in provincia quali assuntori di sostanze stupefacenti.
Il corposo materiale indiziario raccolto dai carabinieri, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Parma, ha consentito di richiedere e ottenere dal Gip del Tribunale di Parma due ordinanze di custodia cautelare in carcere e, dopo gli interrogatori preventivi, ulteriori quattro misure di arresti domiciliari, tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, un divieto di dimora in provincia di Parma e il sequestro preventivo di 22.500 euro.
Ovviamente – nel rispetto del principio della presunzione di innocenza e, al di là della fase degli interrogatori preventivi, gli indagati in questione avranno modo di difendersi e chiarire le proprie posizioni a fronte delle accuse che sono state loro mosse, prospettando testi alternative alla ricostruzione operata dagli investigatori.