E’ un congresso cittadino del Pd all’ultimo delegato. Parma Centro, Molinetto e San Lazzaro Lubiana i circoli più pesanti. Solo uno sa già chi vincerà… (di Andrea Marsiletti)

Questa settimana inizierà il congresso cittadino del Pd di Parma.

Nella storia di questo partito a livello locale i congressi cittadini sono sempre stati passaggi interni compiuti nell’indifferenza di tutto il resto della città. Questo vale per il Pd di Parma, ma parimenti per i congressi degli altri partiti, siano essi di centrosinistra o centrodestra.

Ma questa volta non è così. E’ alta l’attenzione, quantomeno dei parmigiani che si interessano di politica, per la sfida tra il segretario uscente Michele Vanolli e la consigliera comunale Caterina Bonetti, perchè il risultato inciderà, non dico in modo determinante, ma sicuramente significativo su chi guiderà l’alleanza di centrosinistra alle prossime comunali di Parma 2022.

Entrambi i candidati sono favorevoli al dialogo tra Pd ed Effetto Parma, con la differenza, però, che la Bonetti propone le primarie per la scelta del candidato sindaco, Vanolli le ritiene uno strumento in questo contesto non utile. Una differenza di metodo che potrebbe diventare sostanza nella composizione della coalizione.

Si preannuncia un congresso all’ultimo voto, o meglio, all’ultimo delegato.

Perchè saranno i delegati votati nei vari circoli a eleggere il segretario cittadino.

Il regolamento è presto detto: sulla base del tesseramento 2020, ogni circolo rappresenta una quota dei 40 delegati dell’Assemblea cittadina. Il circolo più numeroso è Parma Centro (9 delegati), seguono Molinetto (6), San Lazzaro Lubiana (6), Oltretorrente (5), Cittadella (5), Vigatto (4), Pablo San Pancrazio (3), Golese (1), San Leonardo (1). I delegati dei vari circoli verranno ripartiti in modo proporzionale tra le due liste tramite il voto degli iscritti 2021 che si recheranno in sezione a votare.

Non mi permetto di azzardare previsioni (anche per non espormi alle reprimende del portavoce del sindaco Pizzarotti, Marcello Frigeri, che non aspetta altro che cogliermi in difetto di qualche percentuale decimale per poi rinfacciarmelo per anni), ma dai riscontri ricevuti sarà un testa a testa.

21-19? 22-18? 

Se fosse un sostanziale pareggio porterà alla necessità di un accordo tra le due componenti nei fatti equivalenti o chi vincerà imporrà sull’altro la propria strategia, sentendosi titolato a farlo avendo anche un solo delegato in più?

La Bonetti otterrà di certo i 2/5 dell’assemblea sufficienti per statuto per chiedere le primarie, ma le pretenderà anche se dovesse vincere Vanolli? E se la spuntasse la Bonetti, ella deciderà e riuscirà a imporle all’altra metà del partito e al resto della coalizione che non le vogliono?

Chi lo sa…

Forse l’unico che può saperlo è Marcello.

Lui sa sempre tutto.

Andrea Marsiletti

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