Green fashion e sostenibilità: confronto tra scuola, imprenditoria e territorio

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Moda sostenibile: un tema di grande attualità che impone un cambiamento, necessario per ridurre l’impatto ambientale del settore tessile, uno dei più inquinanti a livello globale.

Per questo Cna Impresa Donna ha organizzato all’Istituto Berenini di Fidenza, un confronto e creare dialogo tra le istituzioni, gli esponenti del mondo imprenditoriale e della scuola, per fare cultura su un mutamento inevitabile per il futuro della produzione artigiana e manifatturiera.

Una responsabilità che non è intesa solo dal punto di vista green, ma anche come impegno nella sostenibilità aziendale, ovvero nella ricerca e nel rispetto dell’etica sociale, che genera un impatto sul benessere delle persone.

Sandra Rossi, presidente di Cna Impresa Donna ha aperto i lavori della mattinata, affermando che l’obiettivo dell’iniziativa è quello di mettere in contatto i ragazzi delle scuole, con le aziende e i singoli artigiani, creando sinergie costruttive che possano evolversi in progetti concreti. Inoltre, ha aggiunto l’importanza di fornire testimonianze reali per aprire un dialogo e un tavolo di lavoro che possano essere funzionali ad un’evoluzione sostenibile di questo settore.

Rossi ha poi presentato i risultati di un’indagine svolta da Cna Parma con l’intento di scattare una fotografica precisa della realtà sul territorio e di individuare la domanda di professionalità richieste dalle imprese del settore, dalla quale sono emersi importanti elementi di studio: la maggioranza delle aziende del settore del territorio opera nel campo prettamente artigianale, nel comparto dell’abbigliamento in primis e in secondo luogo degli accessori, il mercato delle imprese è prevalentemente locale e italiano e  le figure professionali più difficili da reperire sono: sarti, confezionisti, modellisti, progettisti Cad e agenti commerciali.

I risultati hanno, inoltre, portato all’evidenza un’attenzione sempre maggiore alle azioni virtuose a tutela dell’ambiente, come il riuso degli scarti di produzione per la realizzazione di nuovi prodotti, la ricerca di una filiera di piccoli fornitori del territorio per la realizzazione del prodotto finito, la produzione on demand per evitare sprechi e costi di magazzino e un utilizzo di tessuti naturali e sostenibili.

Presente all’iniziativa anche Barbara Lori, assessore alle Pari Opportunità della Regione Emilia-Romagna, la quale ha affermato l’efficacia dell’idea di avere messo in relazione gli studenti dell’Istituto Berenini di Fidenza con il mondo imprenditoriale, una connessione importante che ha fornito lo spunto per opportunità di studio e per la definizione di specifiche professionalità per un settore importante per il territorio. Successivamente, ha preso la parola Francesca Bergamini, responsabile del servizio regionale Politiche Formazione, la quale ha evidenziato l’importanza della presenza di un tavolo di lavoro sul territorio dell’Emilia-Romagna, che possa unire la pluralità di competenze del settore moda e individuare i bisogni formativi e professionali richiesti dalle imprese.

A seguire hanno portato i loro saluti Paolo Giuffredi, presidente di Cna Parma e Ferdinando Crespi, dirigente scolastico dell’istituto Berenini. Entrambi hanno sottolineato la grande importanza di come quest’unione di intenti possa rappresentare un connubio sempre più coeso tra formazione e mondo del lavoro.

Il confronto è poi proseguito con la testimonianza degli imprenditori Paolo Dall’Aglio, product and industrial director del Gruppo Ermenegildo Zegna e Luigi Eva, titolare di Equipage.

Nel suo intervento, il Paolo Dall’Aglio ha voluto evidenziare l’importanza della responsabilità nel fare cultura alle nuove generazioni sul concetto di formazione e di sostenibilità di prodotto nell’industria della calzatura. Due importanti modalità di lavoro appartenenti alla visione aziendale del Gruppo Zegna, quali la centralità della tracciabilità dei materiali a basso impatto ambientale, per garantire che i prodotti siano innocui per l’uomo e per l’ambiente e il trasferimento di competenze tecniche nel settore artigianale. Un approccio che rappresenta un forte messaggio sociale e che sarà alla base della costruzione del nuovo polo di Sala Baganza, progettato per essere un modello di sostenibilità, con un ambiente di lavoro rispettoso e rivolto al benessere delle persone. La stessa visione di Ermenegildo Zegna che nel lontano 1930 diceva: “La qualità del prodotto non è mai separata dalla qualità di vita dell’individuo”.

Luigi Eva, titolare di Equipage, guida con responsabilità una piccola, ma significativa realtà produttiva situata nel comune di Terenzo. Essendo l’unica azienda produttiva locale, Equipage si trova a fronteggiare una sfida considerevole: quella di contribuire attivamente alla vitalità dell’Appennino e al rispetto dell’ambiente. Dal punto di vista della sostenibilità aziendale, la società ha implementato la certificazione SA8000, per garantire la tutela e il rispetto dei diritti dei lavoratori, inoltre è impegnata nel potenziamento delle competenze dei propri dipendenti. Questa iniziativa ha segnato la transizione da un approccio lavorativo tradizionale a un modello più moderno e flessibile di “Cell Design”, un cambiamento che ha notevolmente accresciuto la consapevolezza e la polivalenza del personale, incrementando la motivazione e generando un ambiente di collaborazione attiva e di gratificazione personale.