Il Comune di Parma firma il contratto climatico: un commento di Potere al Popolo

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In un passo famoso, Marx osserva che la storia si ripete sempre due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa. Per quanto riguarda il greenwashing, si può dire che in effetti si è mostrato due volte, ma prima come farsa e poi, ora, come tragedia: non è una buona notizia.

C’è stato un tempo, nemmeno troppo distante, in cui le politiche climatiche – altisonanti a parole, senza esiti in pratica – scontavano un deficit di concretezza: le persone non riuscivano a stabilire un contatto reale tra la propria esperienza e questo fantomatico eccesso di CO2-equivalente. Di fronte all’inefficacia conclamata delle strategie di mercato – “diamo un prezzo alla natura, e il problema svanirà!”, ci dicevano le èlite a ogni livello di governo – i movimenti per la giustizia climatica scendevano in piazza per rivendicare un cambio di passo (blanditi da più parti, ma inascoltati), mentre i negazionisti conservatori la buttavano in caciara: “Dov’è il riscaldamento globale, quando serve?”, ironizzava Donald Trump qualche anno fa, in una fredda giornata di gennaio.

 

† Terra Santa 11 – Il Santo Sepolcro, il luogo più sacro del mondo (di Andrea Marsiletti)

 

Oggi, dopo le alluvioni devastanti in Romagna (primavera 2023) e nella piana fiorentina (la settimana scorsa), gli impegni magniloquenti e vuoti del sindaco Guerra e del governatore Bonaccini assumono le tinte fosche di una tragica inadeguatezza, di una danza macabra di fronte al pericolo. Anche al netto di quella presa in giro colossale che va sotto il nome di “neutralità climatica” (cosa ben diversa dalla riduzione di CO2-equivalente), annunciare per la città di Parma un obiettivo ambiziosissimo da raggiungere entro il 2030, quando la riduzione effettiva si è assestata a un misero 0,5% nell’ultimo decennio, significa considerare la cittadinanza incapace di intendere e di volere.

Che, poi, questi paladini dell’ecologia siano gli stessi che intendono cementificare la nostra terra per farne un hub logistico internazionale (per non fare che due esempi: i 100.000 metri quadri del progetto di polo logistico a Paradigna, a 7 km dal centro di Parma, e il famigerato passante di mezzo, a Bologna) è realtà tanto palese quanto intollerabile. E lo stesso vale per il mondo delle imprese sedicenti “illuminate”: quel Barilla che si impegna per la stabilità climatica è la medesima persona che un mesetto fa intimava all’amministrazione di dare il via libera all’operazione aeroporto Cargo, pena il reindirizzamento altrove degli investimenti.

Ci stanno prendendo in giro: brindano contenti alle loro promesse senza fondamento, per poi avvelenare i nostri territori, condannandoli a un futuro di inquinamento e danno ambientale.

Sta a noi impedire che questa situazione si normalizzi. Ovunque in Emilia si sollevano voci critiche nei confronti delle grandi opere inutili e dannose. Ovunque nascono comitati che propongono soluzioni reali al disastro ecologico in cui già siamo immersi (chi lo dice ai festanti amministratori che respiriamo l’aria peggiore d’Europa?).

Riprendersi il potere di decidere sulle nostre vite, sottraendolo a chi le mette a rischio: non c’è altra via. Noi la percorreremo.

Potere al Popolo Parma