Immigrazione, Occhi (Lega): “Tra rifugiati e richiedenti asilo confusione volutamente creata dalla sinistra”

SMA MODENA

Una confusione volutamente creata dalla sinistra su due categorie di migranti: i richiedenti asilo e i rifugiati. La sinistra tende a confondere i cittadini facendo passare tutti i richiedenti asilo come rifugiati, ma questa è una semplificazione che fa male alla chiarezza e alla gestione del fenomeno migratorio”.

Così il consigliere regionale della Lega Emiliano Occhi ha replicato ai candidati del Partito Democratico, alle prossime elezioni regionali dopo le loro dichiarazioni a margine della visita al Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione (Ciac) di Parma.

Il leghista ha accusato i dem di oscurare le distinzioni che la legge invece prevede: “I richiedenti asilo sono coloro che arrivano in Italia e fanno domanda di protezione internazionale”, una richiesta che – ha ricordato – “viene respinta nella maggior parte dei casi” e, in quelle situazioni, la legge prevede che il migrante venga rimpatriato.

Occhi ha aggiunto che per la Lega il percorso di integrazione deve essere riservato a coloro che provengono da paesi che pone in effettivo pericolo la vita dei cittadini. “Solo a questi – afferma il consigliere – devono essere destinate le misure di accoglienza e integrazione, evitando quindi di estenderle a tutti i migranti, quelli che raggiungono l’Italia per motivi economici o altre cause, indistintamente”.

La riflessione di Occhi non si limita, tuttavia, al tema dell’accoglienza, ma si allarga a una considerazione sui bisogni economici e occupazionali dell’Emilia-Romagna, una Regione che, spiega, “ha necessità di manodopera qualificata e specializzata.”

Per Occhi, le priorità produttive dell’Emilia-Romagna, una delle aree più sviluppate e industrializzate d’Italia, non possono essere risolte dai flussi di migranti non qualificati. “Abbiamo bisogno di operai specializzati per sostenere la competitività delle nostre imprese sui mercati internazionali, non di flussi indiscriminati di migranti non qualificati; la sinistra pare oggi ricercare quanto un tempo aberrava: i cosiddetti eserciti industriali di riserva per comprimere i diritti dei lavoratori” ha affermato il consigliere, puntando il dito contro quella che ritiene una visione troppo permissiva e non orientata alla qualità del lavoro.

Questa esigenza di manodopera formata, prosegue l’esponente del Carroccio, è cruciale per garantire la produttività e la competitività dell’industria emiliano-romagnola, ma “non si può pensare che arrivi dai flussi migratori irregolari”. Il rischio, secondo Occhi, è che queste persone finiscano per riversarsi nei centri urbani e nelle periferie, con conseguenze sociali e tensioni già osservabili in alcuni quartieri.

“L’Emilia-Romagna ha bisogno di politiche migratorie che rispondano alle reali esigenze economiche, senza generare situazioni di degrado urbano e disoccupazione mascherata” conclude Occhi, invitando la sinistra a una maggiore responsabilità nel considerare le necessità del territorio e ad evitare una visione ideologica dell’immigrazione.