
“Siamo molto preoccupati per i numerosi casi di dimissioni di operatori impiegati presso l’impianto inceneritore di Parma, che rappresentano sicuramente un’anomalia per un grande gruppo industriale quale è Iren. L’ultimo è di questi giorni, e si va ad aggiungere ad un nutrito elenco che nel 2023 e 2024 ha visto ben 11 lavoratori che hanno deciso di lasciare l’azienda, di cui sei solo negli ultimi sei mesi”.
A lanciare l’allarme è Francesca Balestrieri, della FP CGIL di Parma, sindacato che da tempo denuncia alla dirigenza di Iren i numerosi e gravi problemi sulla gestione dell’impianto di Parma, primo fra tutti quello della salute e sicurezza per il quale più volte è stato richiesto l’intervento degli organi di controllo dell’Azienda sanitari locale e sul quale ancora l’azienda non interviene in tempi rapidi e con la necessaria attenzione.
† Maria Maddalena diventa Dio in Dio e ci chiama a essere amore per amore, amore senza ritorno (di Andrea Marsiletti)
Il personale presente in impianto è insufficiente e spesso non è garantito nemmeno l’affiancamento e addestramento per i nuovi assunti. Carichi di lavoro eccessivi e turni supplementari, che i lavoratori affrontano da troppo tempo per garantire la funzionalità dell’impianto, hanno ormai logorato la qualità di vita degli operatori e il clima lavorativo oggi non è più sufficientemente sereno e collaborativo.
“Questa situazione evidenzia – secondo Balestrieri – una sottovalutazione da parte dell’azienda dei problemi che il sindacato e i rappresentanti dei lavoratori pongono costantemente agli incontri sindacali. I tempi troppo lenti per interventi urgenti di manutenzione volti a garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori sono inaccettabili in un impianto ad alto rischio come questo. Chiediamo ad Iren un cambio di passo sui problemi dell’impianto di Parma se vuole garantirne la continuità e soprattutto chiediamo più attenzione su qualità del lavoro, organizzazione e corretto clima di serenità nei rapporti interni”.