Il pari tra Sassuolo e Atalanta dà la matematica certezza del titolo alla squadra nero azzurra.
Dopo undici anni il titolo torna nella Milano interista per la diciannovesima volta da quando esiste il campionato di calcio.
Lo scudetto è meritato, è stata quella allenata da Conte, la formazione che ha dimostrato più solidità e continuità, due elementi non banali in un anno che è stato condizionato dai noti problemi legati alla Pandemia. Un progetto che è durato qualche anno con campagne acquisti più azzeccate.
Negli anni si è provveduto a registrare la difesa – De Vrji pagato a zero è stato un colpaccio, Bastoni un onesto gregario, Hakimi una scommessa vinta- poi il centrocampo che ha visto l’esplosione di Barella e il coinvolgimento di Eriksen. Sulla coppia d’attacco Martinez-Lukaku non ci dilunghiamo dato che si è dimostrata di gran lunga la meglio assortita del torneo. Una squadra poco spettacolare ma solida che ha avuto, a differenza di altre formazioni blasonate il merito di essere identificabile con una idea di squadra definita.
Certo brucia l’eliminazione in Champions vero tallone di Achille di Mister Conte che sa invece creare una alchimia perfetta quando si tratta di tirare il meglio dalle squadre allenate in campo nazionale.
Certo c’è stata una finale di Europa League ma la vera Europa, naufragato il progetto SuperLega, è l’altra. Marotta ha commentato che la sua volontà, prendere Conte , è stata la più saggia della sua gestione sportiva. “Meglio spendere più soldi per un bravo allenatore che per un buon giocatore” le sue parole nel post partita.
La vera lotta ora rimane quella della Champions, tre posti ancora da assegnare che hanno visto la frenata del Napoli raggiunta al fotofinish dal Cagliari, dell’Atalanta che, con un uomo in meno per una bella parte del match, ha pareggiato a Sassuolo – Muriel ha pure fallito un rigore- mentre Juventus e Milan, le due squadre meno in forma hanno superato Benevento e Udinese.
La Juve ha sciorinato un calcio lento e ha preso l’ennesimo goal su distrazione difensiva, Cristiano Ronaldo, assente per ottanta minuti, ha poi ribaltato la partita quando ormai si stava per recitare il de profundis. Un uno-due che non risolve la questione ma mette solo un po’ di fard sulle rughe di una signora che ha mostrato tutti i limiti della sua controversa stagione. Entrare tra le prime quattro non è scontato, anzi!, ma è l’obiettivo imprescindibile per potere programmare una stagione diversa il prossimo anno.
Domenica sera il posticipo Juventus Milan darà la misura di chi ha più energie fisiche, nervose e mentali e dirà chi ha più chance di centrare l’obiettivo che significa soldi, capacità di attrarre giocatori e prestigio.
Il Napoli giocherà nella prima partita del sabato pomeriggio a Spezia. L’Atalanta verrà al Tardini domenica pomeriggio e incontrerà una formazione che non avrà nulla da chiedere al campionato, (stasera la partita allo stadio Grande Torino sarà più importante per i granata).
Fiorentina Lazio diventa l’altro big match dove entrambe dovranno cercare di prevalere per non vedere sprecata l’intera stagione, con la Fiorentina alle prese con una difficile salvezza.
Ecco la classifica calda: Inter campione a 82 punti, Atalanta- Juventus- Milan 69; Napoli 67, Lazio 64 (una partita da recuperare).
In coda: Crotone 15 (matematicamente in serie B) Parma 20, Benevento-Torino 31 (Torino una partita da recuperare), Cagliari 32, Spezia 34, Fiorentina 35, genoa 36.
Mancano quattro partite, dodici punti che stabiliranno i verdetti finali prima di concedersi il meritato riposo tranne per i nazionali che saranno impegnati tra poco più di un mese agli Europei rinviati lo scorso anno.
A fine agosto dovrebbe cominciare il torneo 2021/2022 quando, speriamo, la Pandemia sarà solo un ricordo e gli stadi torneranno a riempirsi.
Alla prossima,
Gianni Bandiera