INTERVISTA – Freddi (Radicali): “Esco dalla maggioranza. Lavoro per l’area della Società Aperta con Europa Verde, Socialisti, Italia Viva e Azione”

MarcoMaria Freddi e Federico Pizzarotti

Con una lettera il consigliere comunale radicale, MarcoMaria Freddi, ha annunciato la sua uscita dalla maggioranza del gruppo di Effetto Parma.

Lo abbiamo intervistato.

Perché hai deciso di uscire dalla maggioranza in Comune di Parma?

Vedi, caro Direttore, la pandemia ha cambiato le aspettative del quadro politico cittadino e le urgenze politiche che la mia sensibilità percepisce, tutte opinabili ma sono le mie, rappresentano il mio pensiero libero.

Sin dall’inizio della pandemia ho con insistenza fatto notare che si era aperta una questione democrazia, interna al consiglio comunale e nel gruppo, un’urgenza che ho definito come un virus a cui avremmo dovuto dare risposte immediate.

In queste ultime settimane ho esposto ai miei un’analisi politica, un’analisi che partendo dal dato democrazia, consiglio comunale come istituzione, rispetto e valorizzazione della funzione del consigliere comunale, regole di chi decide cosa, sono arrivato a disegnare un quadro circa le azioni che il gruppo avrebbe dovuto compiere in funzione di una prospettiva, le elezioni in città del 2022.

Tre urgenze, una riforma delle regole del consiglio comunale da condividere con tutti, con tutti i partiti all’interno ed all’esterno del consiglio, una risposta “flessibile” alle mutate condizioni di lavoro che necessita di un progetto di conciliazione dei tempi e vita dei genitori poiché l’offerta pubblica e convenzionata è troppo rigida rispetto alle mutate esigenze, ed un piano mobilità, per meglio dire le “istruzioni d’uso per studenti e genitori in tempo di pandemia”.

Le tre urgenze sono state condivise ed accettate in ogni punto e si è già aperto un confronto interno portando alla formazione di un tavolo mobilità in tempo di pandemia, un tavolo della conciliazione e con la guida del presidente del consiglio, un tavolo delle riforme.

Il punto più politico però non è stato accettato, il punto qualificante dell’analisi.

Nella mia analisi, il tavolo mobilità lo avremmo dovuto condividere con quei gruppi politici reduci dell’esperienza regionale a sostegno di Bonaccini, il cui percorso di condivisione avrebbe aperto al confronto “accreditando” politicamente Effetto Parma – da non confondere con la figura del sindaco – in città.

Ben prima delle scorse regionali, ho condiviso incontri con Radicali, +Europa, Europa Verde, Socialisti, Italia Viva e Azione, incontri a cui ho sempre invitato sia Effetto Parma che Italia in Comune ma senza successo, volendo proprio favorire la costruzione di un’area europeista, liberale, socialista e ambientalista, un’area da me definita della Società Aperta, un’area che alle prossime elezioni comunali potesse, in coalizione con PD e alla lista del candidato sindaco, contribuire al successo della “società aperta” vs i sostenitori della “società chiusa”.

Un’interlocuzione che ha visto recentemente, anche a livello nazionale molte attività politiche comuni, ricordo quella di alcuni giorni fa proprio sul tema democrazia ed election day dove Radicali, +Europa e Europa Verde sono stati protagonisti, con Emma Bonino in senato prima e in un incontro al Quirinale poi, nel porre al centro del dibattito ciò che sembra essere diventato per molti un orpello, un fastidio da eliminare: l’accesso ai diritti politici.

Lo sconforto personale è passato, registro solo con piacere che sindaco e molti colleghi fossero scettici ma concordi all’idea dell’apertura ad “altri da noi” del tavolo mobilità.

La delegittimazione politica si paga con l’autoesclusione ma ciò che rimane, ciò che davvero conta è che l’analisi sia stata accettata e condivisa e sono certo, data la qualità umana e politica di molti miei colleghi, molto presto, prima della ripartenza di settembre avremo nei luoghi preposti le due proposte pronte per essere attivate.

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A questo punto potresti votare anche contro Pizzarotti?

Ho sempre sostenuto che l’unico atto veramente politico in un consiglio comunale sia l’approvazione del bilancio.

Tutto il resto deve essere lasciato alla libertà di pensiero dei singoli consiglieri. Non credo all’unità per l’unità ma all’unità sugli obiettivi, che partano dall’analisi politica; non credo alla tecnocrazia imperante, all’illusione del primato tecnico-amministrativo sulla politica; gli obiettivi prima che tecnici ed amministrativi devono essere politici.

Tu sai, caro direttore, quanta sia la mia stima per il sindaco, e del mio giudizio politico della prima e della seconda consigliatura. Stima che non termina per un eccesso di errori organizzativi di gruppo e una sottovalutazione dell’importanza dei ruoli istituzionali.

La tua presa di distanza da Pizzarotti è a titolo personale o a nome di Più Europa?

Nessuna presa di distanza, la mia priorità è e rimane la sperabile costruzione di un polo europeista, liberale, socialista e ambientalista e questo sarà il mio impegno per il proseguo della consigliatura. Un polo che pesa elettoralmente circa il 10% dei consensi e che può e deve essere coprotagonista alle prossime elezioni, per questo abbiamo bisogno di fare un percorso di interlocuzione politica e di attività consigliare che mai lascerà, da parte mia, esclusi Effetto Parma e Italia in Comune. I miei inviti e la mia offerta hanno e avranno sempre lo stesso indirizzario.

Come vedi il futuro di Effetto Parma?

Guarda, direttore, il mio continuo – sin dal giorno successivo alle elezioni del 2017 – porre questioni sul tavolo dei colleghi non è mai stato mero bisogno compulsivo di segnare distinguo ma di contribuire ad un gruppo, con poca esperienza politica e un po’ disorientato circa la funzione da assolvere, di crescere politicamente.

Ho scritto al gruppo che mi sposto in altro luogo sapendo di aver offerto una visione, un dono, un contributo nell’affermare la centralità delle istituzioni ed il ruolo dei consiglieri, offerta che rimarrà da parte mia sempre aperta.

L’esperienza di Effetto Parma terminerà inevitabilmente con le prossime elezioni ma non il ruolo dei suoi componenti. Sono tante le persone, che a titolo differente, non solo hanno contribuito alla rielezione di Federico Pizzarotti ma che hanno dimostrato di avere competenze tecniche e politiche che spero si concretizzino nella loro partecipazione alle prossime elezioni comunali.

E come vedi il tuo?

Sono un politico di strada, da raccolta firme e campagne per i diritti civili ed umani e tornerò al mio impegno militante Radicale.

È stata sicuramente una bella esperienza e starò fino alla fine al fianco dei giovani ragazzi che ho avuto la fortuna di incontrare e conoscere in questi anni e che sosterrò alle prossime elezioni se ci vorranno provare.

Ho tanti e nuovi progetti da far vivere e come sempre li vivrò con passione ed amore, fuori dal consiglio comunale.

Andrea Marsiletti

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