L’Emilia-Romagna, il 1° gennaio, cammina per la pace e per la non violenza: partenza da piazza Duomo alle 18

SMA MODENA

 

In occasione della cinquantottesima “Giornata internazionale della Pace”, mercoledì 1° gennaio 2025 si terrà a Parma la “Cammina per la Pace” organizzata da Casa della Pace, Comunità di Sant’Egidio, Consulta Diocesana per la giustizia, pace e la salvaguardia del creato con il Comune di Parma.

Dopo la celebrazione della Messa in Cattedrale, la marcia prenderà avvio da Piazza Duomo alle 18 e raggiungerà Piazza Garibaldi, dove si concluderà con interventi e testimonianze.

Il popolo della pace il 1° gennaio ha deciso di camminare insieme in tutta l’Emilia-Romagna, contemporaneamente a Parma, Bologna, Faenza, Forlì, Imola, Modena, Piacenza, Reggio Emilia e Rimini. La mobilitazione regionale chiede in particolare che la nuova giunta istituisca un assessorato alla Pace e alla Non violenza.

Il Coordinamento regionale stabile per la pace esprime in una nota le ragioni dell’iniziativa.

“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, recita l’Articolo 11 della Costituzione italiana; “La guerra è aliena alla ragione”, è scritto nell’enciclica Pacem in Terris.

Eppure, a ottant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale e dalla costituzione delle Nazioni Unite – nate per liberare i popoli dal “flagello della guerra” – non solo la “Terza guerra mondiale”, seppure “a pezzi”, divampa tragicamente sul pianeta ma la guerra è tornata ad essere obsoleto “strumento” e “mezzo” privilegiato per affrontare e non risolvere, i conflitti internazionali.

Nelle crisi tra i paesi, che moltiplicano i conflitti armati, la ragione sembra aver perso ogni importanza e ha preso definitivamente il sopravvento una furia omicida. 

La guerra – mentre stritola vite umane, distrugge l’ambiente e uccide il futuro – non solo, con la minaccia degli ordigni atomici, mette in pericolo l’intera umanità ma inceppa già i processi democratici quanto più il bellicismo dei governi ignora, ovunque, il sentimento di pace delle opinioni pubbliche.

È quanto sottolinea, tra gli altri, anche il cardinale Matteo Zuppi in una recente intervista: “La guerra rende urgente un sistema politico che eviti scelte delle élite disancorate dalla volontà popolare: bisogna che le classi dirigenti ascoltino i loro popoli”.

È quanto anche i cittadini dell’Emilia-Romagna manifestano ovunque, ininterrottamente, da anni, promuovendo mobilitazioni locali e sostenendo campagne nazionali – dall’impegno per il disarmo all’adesione del nostro paese al trattato per la proibizione delle armi nucleari, dal sostegno agli obiettori di coscienza e disertori dei paesi in guerra all’istituzione dei corpi civili di pace e della difesa civile non armata e nonviolenta, dalla smilitarizzazione delle scuole e del linguaggio all’educazione alla pace – ed organizzandosi in tutta la regione in reti cittadine e provinciali.

Un popolo della pace che il 1° gennaio 2025 ha deciso di camminare insieme su tutta la regione, organizzando iniziative nonviolente, contemporanee e coordinate, a Bologna, Faenza, Forlì, Imola, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Rimini.

Ma si tratta solo di un primo passo: partirà da questa mobilitazione comune un Coordinamento regionale stabile per la pace, che ha come primo obiettivo la richiesta formale al nuovo governo Regionale di istituire una delega alla Pace e alla Non violenza – non simbolica, ma strutturale e strutturata – che caratterizzi significativamente e politicamente l’Emilia-Romagna come Regione di Pace.