Ordinanza deiezioni animali, Vignali: “Il degrado è il fallimento di questa giunta”

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Diciamo spesso che la lotta al degrado richiede un approccio coordinato, non azioni scollegate e prive di una visione globale.

Purtroppo sembra che la Giunta, evidentemente incapace di fermare il degrado che affligge Parma, non lo abbia ancora capito o ha capito che è più semplice firmare inutili ordinanze che tenere pulita la città.
Ci riferiamo all’ultimo provvedimento contro le deiezioni degli animali. Se infatti risulta comprensibile la logica alla base dell’ordinanza, essa appare come un lampo nel buio, privo di coerenza e destinato a creare disagi a tanti cittadini senza risolvere in modo sostanziale i problemi della città.
Al solito, il primo dubbio concerne l’efficacia.

Chi farà rispettare la nuova ordinanza, dal momento che il presidio del territorio da parte dell’Amministrazione è pressoché nullo, come dimostrato dagli inefficaci controlli sugli abbandoni dei rifiuti per non parlare del fatto che ormai la polizia municipale è sparita dalle strade della città?
C’è poi il tema della moltiplicazione dei provvedimenti. Negli uffici comunali esistono già innumerevoli regolamenti rispondenti al bisogno a volte anche non coordinati tra di loro e che spesso non vengono fatti rispettare: tanto per citarne alcuni quello di Polizia Urbana del 2015, quello sulla Tutela degli animali del 2020, quello sulla Raccolta rifiuti 2023. Non sarebbe stato meglio farli applicarli, anziché produrre un nuovo atto (col rischio che rimanga anche questo lettera morta)?


E veniamo alla questione del degrado. Tutti gli esperti dicono che in materia di decoro urbano i provvedimenti parcellizzati sono inutili. Il decoro urbano o è un fatto generale o non è. Come si diceva un tempo, se dimentico un vetro rotto (o una scritta sul muro), domani troverò dieci vetri rotti (o dieci scritte sui muri). Se un parco è pieno di mozziconi di sigaretta, sarà molto difficile chiedere a un cittadino di tenersi in tasca il suo mozzicone di sigaretta. Quindi la domanda che dobbiamo farci, se non vogliamo guardare il dito anziché la luna, è: quali sono le cause del degrado dilagante in cui versa Parma?
Parma è diventata una città sporca anzitutto per lo scarso controllo da parte dell’amministrazione sul contratto di servizio in essere con il gestore per la pulizia e lavaggio delle strade. Inoltre l’attuale Giunta con l’approvazione fatta recentemente in consiglio comunale del piano finanziario ha ridotto gli stanziamenti per la pulizia e lavaggio.

Questo anche a causa delle inefficienze e dei costi della raccolta differenziata, che assorbono la maggioranza delle risorse disponibili, a detrimento della pulizia. La città con questo sistema di raccolta differenziata è diventata una “discarica a cielo aperto” con sacchetti accatastati ovunque anche di fianco ai numerosi dehors dove parmigiani e turisti si trovano a mangiare. E a causa di tutto ciò non sono mancate foto e segnalazioni di nutrie e ponghe che si aggiravano liberamente nei marciapiedi della nostra città. Per questo sarebbe necessario un sistema di raccolta che, come hanno fatto altre città, possa conciliare alte percentuali di raccolta differenziata con un alto livello di decoro invece di pensare solo ai premi e alle classifiche dei comuni ricicloni. 
Ci sono intere zone della città nelle quali la sporcizia e la lordura imperversano, e le deiezioni che li deturpano non sono certo di origine canina. Presso determinate categorie di cittadini e soprattutto in alcuni quartieri l’abitudine di espletare i propri bisogni in strada, in pieno giorno e senza il minimo pudore, è tristemente diffusa. E nessuna “stretta” della Giunta s’intravede a questo riguardo.

Ricordiamo invece tutti che la rinascita di New York dal degrado negli anni Novanta cominciò proprio di lì: dalla tolleranza zero verso chi urinava in pubblico.
Gli stessi padroni di cani, infine, meriterebbero provvedimenti organici, adottati in modo chiaro, tempestivo e trasparente. Fornendo loro tutte le risorse necessarie per adempiere ai propri doveri civici: ad esempio più cestini nelle strade e aree cani più numerose e meglio manutenute oltre che più facili da raggiungere. L’ordinanza invece, contiene l’invito, quasi comico, all’utilizzo delle aree verdi urbane, spazi che dalla scorsa primavera sono diventati vere e proprie giungle impraticabili, malsane e pericolose dove spesso addirittura i cani “sparivano” nell’erba alta. Gli stessi animali non hanno avuto poi un gran trattamento da parte di questa amministrazione a partire dal canile che avevo voluto realizzare e che oggi è mal tenuto e mal gestito.


L’operato di una Giunta non si valuta in base al numero di ordinanze che produce. Si giudica dai risultati. E la condizione di degrado in cui si trova Parma è la dimostrazione del fallimento dell’approccio di questa Giunta.

Pietro Vignali