Nel mirino dei consiglieri del Partito democratico il riassetto voluto dal gruppo francese Lactalis, azionista al 97% del marchio di Collecchio: “In pericolo- scrivono i dem- cinquemila posti di lavoro e un intero modello produttivo”
La riorganizzazione del piano industriale del gruppo francese Lactalis, che coinvolge anche il futuro delle italiane Parmalat e Galbani, è al centro di un’interrogazione presentata in Regione da Barbara Lori, Alessandro Cardinali e Massimo Iotti del Partito democratico, che chiedono alla Giunta di intervenire a tutela dei marchi italiani e dei cinquemila lavoratori del gruppo.
“Si tratta di una ridefinizione degli assetti a livello mondiale- sottolineano i dem- con la nascita di nove divisioni gestite per intero da manager francesi facenti capo a Lactalis, in seguito alla quale l’azienda di Collecchio perderà ogni autonomia, diventando a tutti gli effetti una consociata del gruppo francese alla cui sede operativa, nel Nord-Ovest della Francia, sarà affidata ogni potere decisionale.” Il Gruppo Lactalis, infatti, è azionista di Parmalat al 97% e ha espresso l’intenzione di avviare una riorganizzazione legata al delisting borsistico avviato a inizio dicembre e ormai giunto al traguardo.
“Una simile riorganizzazione- rimarcano i consiglieri Pd- per quanto non meglio enunciata all’azienda, ha messo in grande allarme sindacati e lavoratori, ma anche tutti i soggetti economici, sociali e istituzionali del territorio.” Parmalat e Galbani (anch’essa di proprietà della multinazionale francese e potenzialmente interessata dal riassetto) rappresentano, secondo i democratici, non solo una realtà che in Italia occupa cinquemila dipendenti, ma anche un perno dell’intera filiera agro-alimentare italiana, le cui dinamiche rischiano di essere seriamente compromesse da questa decisione. “A rischio- spiegano Lori, Cardinali e Iotti- non ci sarebbero soltanto i posti di lavoro- prospettiva già di per sé estremamente preoccupante- ma un intero modello produttivo, incompatibile con una riorganizzazione che non comprenda il valore commerciale del territorio, della filiera corta, del brand territoriale”.
Anche alla luce delle preoccupazioni dei sindacati, che hanno chiesto l’apertura di un tavolo di confronto tra le parti, l’interrogazione dei tre consiglieri del Partito democratico è finalizzata a chiedere all’esecutivo regionale “se sia a conoscenza del piano industriale del gruppo Lactalis per quanto attiene al futuro della Parmalat Spa” e a spronarlo a intervenire “per garantire le capacità produttive del gruppo, il suo sviluppo e i livelli occupazionali nonché la tutela del brand italiano e la conservazione in loco delle funzioni organizzative, direttive, manageriali”.