Pinardi (Azione Parma): “Sul PNRR serve un confronto serrato col governo nazionale guardando agli interessi del territorio”

Massimo Pinardi di Azione Parma

Il Piano di Rilancio e Resilienza del Governo italiano non lascia molte tracce nella provincia ducale. Le ragioni sono diverse e la prima fra tutte è la mancanza di una classe dirigente, capace di rappresentare le istanze del territorio in una visione strategica di medio lungo termine.

I parlamentari di Parma – tutti della Lega – forza di governo, abbaiano ma non mordono. I rappresentanti in regione, non pervenuti. I Sindaci sono intenti ad occuparsi, delle questioni di ordinaria amministrazione dei rispettivi comuni.
L’annuncite è il virus che da tempo caratterizza la classe dirigente parmense. Non passa settimana che non arrivi un roboante annuncio per proporre un grande progetto per parlare alla pancia della gente. Il PNRR deve essere attuato entro il 2026. Dicano lor signori cosa realizzeremo entro quella data e con quali risorse visto che i fondi europei sono già impegnati. Lasciamo perdere la Pontremolese ferroviaria che rientra nel precedente programma “Italia Veloce”, per la quale è stato nominato il commissario straordinario dal Presidente del Consiglio Draghi. 

A Parma abbiamo bisogno di concretezza e determinazione per chiudere opere infrastrutturali incompiute, programmate da diversi anni. Con il governo nazionale si deve aprire un confronto serrato guardando agli interessi del territorio – auguriamoci che l’annunciato incontro con il ministro Giovannini, che vedrà Bonaccini e Pizzarotti a sostenere le proposte di Parma, porti a qualche risultato.

Le infrastrutture sono sinonimo di crescita e sviluppo, di lavoro, di occupazione con ricadute durature nella economia parmense per una provincia che ha, tra l’altro, una predisposizione logistica vantando uno dei più importanti Interporti europei. Autostrada TiBre incompleta, interconnessione  AV non utilizzata, collegamento con stazione mediopadana di Reggio Emilia, ponti sul Po al collasso o in agonia, aeroporto da rilanciare, casse di espansione e altre opere idrauliche per mettere in sicurezza il territorio dai rischi di tracimazione dei fiumi e per preservare l’acqua durante i periodi di siccità, la Pedemontana da completare  per arrivare a Vaio/Salsomaggiore da Collecchio, la Cispadana per arrivare a SissaTrecasali, rappresentano un pacchetto di proposte da sostenere con determinazione.

Parma ha una collocazione strategica in un’area vasta che comprende le province di Reggio Emilia, Piacenza (per restare in Emilia), Mantova , Cremona, Massa Carrara, La Spezia. C’è una prestigiosa Università, la sede dell’EFSA, l’Interporto , l’aeroporto e la sede di aziende leader nei rispettivi settori a livello mondiale. Se non investiamo sulle reti di collegamento sia su ferro sia su gomma, reti complementari, Parma sarà destinata ad un inesorabile declino perché gli interessi e i poli attrattivi si posizioneranno in altra realtà territoriali. 

Massimo Pinardi – Parma in Azione 

lombatti_mar24