Quella di domenica 22 settembre sarà la 31esima edizione di Puliamo il Mondo organizzata dal circolo Legambiente Parma, sempre presente da quando Legambiente ha assunto il ruolo di comitato organizzatore per l’Italia di Clean Up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo.
La “chiamata alla pulizia” è aperta a tutte le cittadine e i cittadini di buona volontà, compresi grandi e piccini. Il ritrovo è alle ore 9.30 di domenica 22 al ponte Verdi, lato via dei Farnese presso il Torrione Visconteo. I volontari saranno impegnati nella raccolta rifiuti sulla sponda sinistra del torrente Parma.
Si consigliano abiti da lavoro o sportivi e calzature adeguate. I sacchi per la raccolta, i guanti e altra attrezzatura necessaria saranno forniti da Legambiente. L’impegno previsto è di due-tre ore.
Puliamo il Mondo si avvale della collaborazione di PantaRei, I Monnezzari, Ciac.
L’occasione è utile per fare alcune considerazioni generali sul problema dell’abbandono rifiuti. «Rispetto a trent’anni fa, alle prime edizioni di Puliamo il Mondo – afferma Bruno Marchio, presidente di Legambiente Parma – la situazione generale è migliorata. Per fortuna non ci sono più discariche abusive. Ricordo che le prime volte c’era solo l’imbarazzo della scelta nei punti da pulire. I nostri fiumi, e non solo, erano zeppi di mini-discariche spesso originate da artigiani senza scrupoli. L’azione e il buon esempio di Legambiente e delle Gela, le Guardie ecologiche di Legambiente, con denunce puntuali e una opera di sensibilizzazione, diedero una scossa agli enti pubblici e alle forze dell’ordine e in un decennio le discariche abusive sono state debellate. Oggi possiamo dire che, tranne casi sporadici, non si trovano più».
«Negli ultimi anni è invece peggiorata molto l’inciviltà dei singoli cittadini che gettano sempre più facilmente a terra piccoli rifiuti, con il risultato di sporcare e degradare l’ambiente anche in luoghi pubblici di benessere e svago quali i parchi – prosegue Marchio – A questo si associa anche un certo disinteresse dall’affrontare in via risolutiva la questione da parte dei Comuni. Forse la soluzione sarebbe di affidare il servizio di spazzamento e raccolta rifiuti abbandonati all’assessore al turismo anziché a quello all’ambiente… dato che rendere la città presentabile ai turisti sembra essere diventato obiettivo primario, rispetto ad altri».
Il circolo Legambiente Parma vuole puntualizzare alcune situazioni specifiche, meritevoli di attenzione da parte delle Istituzioni: il torrente Parma, le strade provinciali, gli affitti in nero.
Un caso vistoso di mala gestione del problema, secondo Legambiente, è stata la recente operazione di sfalcio e pulizia nell’alveo del torrente Parma. Si è evidenziato un palese mancato coordinamento tra Aipo, Comune e Iren. In generale la pulizia in sponda destra del torrente è fatta in modo minimalista e già questo non va bene; in secondo luogo lo sfalcio effettuato a inizio settembre non è stato preceduto – come sarebbe stato intelligente – da opera di raccolta e bonifica rifiuti, tale che lo sfalcio della vegetazione è stato accompagnato anche dallo sfalcio dei rifiuti producendo una miriade di microplastiche, con inquinamento dell’ambiente e danno di immagine per scarso decoro, poiché si è dovuto attendere una dozzina di giorni affinché tutto il tratto venisse ripulito. Qui c’è una grave disattenzione degli amministratori.
Un altro problema grosso, secondo Legambiente, è dovuto all’inefficienza della Provincia, della Regione e dell’Anas nella gestione delle strade a grande scorrimento. Purtroppo l’inciviltà di taluni automobilisti è tale che invece di tenersi bottiglie vuote e altri scarti in auto, questi vengano gettati dai finestrini a bordo strada. Purtroppo, per la pulizia stradale, gli enti competenti non sono i Comuni ma appunto gli enti sovraordinati che però, di fatto, non spendono per questo servizio.
È una questione politica che va affrontata.
Terzo problema è che tuttora persiste la questione dell’abbandono dei rifiuti domestici delle utenze non registrate, leggi affitti in nero. Su questo Legambiente ha la percezione di un problema non marginale, specie in alcune zone della città e dei comuni limitrofi, a più alto turn-over di domicili. Questo causa uno stillicidio di abbandoni su marciapiedi e accanto ai bidoni del vetro o altri luoghi ricettacoli di sporcizia. In questa situazione imputare del degrado gli operatori e le cooperative della raccolta servizio è quantomeno inappropriato. Non disponendo di dati certi ci esimiamo da commenti, chiedendo peraltro che un report su questa tipologia di rifiuti abbandonati possa essere stilato e diffuso pubblicamente, per le opportune valutazioni.
Infine va fatta una considerazione sul regime di controllo e sanzioni per abbandono rifiuti. Lungi da Legambiente volere uno stato di polizia, anzi. Tuttavia si ritiene necessario studiare e predisporre un sistema misto, da un lato educativo e informativo e dall’altro anche sanzionatorio, nei luoghi sensibili di Parma per frequentazione e correlato abbandono di rifiuti: ci riferiamo per l’aspetto simbolico all’asse piazzale della Pace – lungoparma Toschi – parco Ducale. In questi luoghi va operata una sensibilizzazione dei frequentatori abituali sulla prevenzione all’abbandono rifiuti, un aumento dei bidoncini e dei cestini per rifiuti, una pulizia costante con passaggi frequenti nella giornata, specie il sabato e la domenica. E, dopo una adeguata campagna informativa, occorre introdurre un’azione dissuasiva da parte degli agenti di polizia municipale per sanzionare l’abbandono rifiuti, a partire dai mozziconi di sigaretta, che sono tra i rifiuti più subdoli, poiché non deteriorabili e inquinanti.