“Sconcerto nella Bassa”, venerdì 6 dicembre al The Space Parma Centro, il ricavato all’Ospedale dei bambini

SMA MODENA

Non è Natale senza la produzione cinematografica della Mezzani Film Production e senza la raccolta fondi per l’ospedale dei bambini “Pietro Barilla”.

E Romeo Azzali, regista e sceneggiatore per diletto, anche quest’anno non ha fatto mancare la sua opera, che sarà proiettata venerdì prossimo 6 dicembre alle 20.30, al The Space Cinema Parma Centro.

“Sconcerto nella bassa” – è proprio il caso di dirlo – è il titolo dell’ultimo lavoro, liberamente ispirato e a fatti realmente accaduti e alla tragedia shakespeariana Romeo e Giulietta, archetipo della storia d’amore perfetta, ma avversata dalla famiglia.

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento la rivalità fra i Cantoni e i Pinazzi era una cosa molto seria e come fra i Montecchi e i Capuleti non scorreva buon sangue. Nel 1861 Giuseppe Cantoni, mezzanese, con gli undici figli, fonda il Concerto Cantoni, Pinazzi, originario di Bocca d’Enza, frazione di Mezzani, diventa un suo allievo, ma ad un certo punto esce dalla “band” e ne fonda una propria in contrapposizione…

“All’interno della rivalità reale spiega Azzali – mi sono inventato una storia d’amore tra ‘Romeo’ figlio di Cantoni e ‘Giulietta’ figlia di Pinazzi -. Il finale però sarà sorprendente”.

All’inizio del ‘900 il Concerto Cantoni diventa famoso perché riesce a trasformare le musiche che erano suonate nei palazzi nobiliari, in melodie molto più popolari e a portarle nelle fiere e nelle sagre dei paesi. Cantoni fu incoraggiato dal maestro Giuseppe Verdi ad andare avanti e a portare fra la gente le sue musiche: fatto questo realmente accaduto e prologo del film.

La trama di “Sconcerto nella bassa” si snoda all’interno di una fiera dove succede il “fattaccio” e Romeo viene allontanato ed esiliato a Sabbioneta. “Abbiamo ricostruito la sagra, del 1886, di cui abbiamo ritrovato il manifesto, in cui si preannuncia la sfida tra le due bande. Nella fiera ci sono il circo, le cartomanti, insomma, l’intero paese recita nel film… – spiega Azzali – e poi i due gruppi musicali quello dei Cantoni e quello dei Pinazzi che abbiamo registrato in presa diretta, mentre eseguono musiche originali di quel periodo storico”.

Ad interpretare Giuseppe Cantoni è Eugenio Martani, vero erede dei Cantoni, nel ruolo di Riccardo Pinazzi Marco Pierobon, trombettista di fama internazionale, mentre Francesca Ceci interpreta sua moglie. Romeo è Christian Marchi, Giulietta è Eleonora Antonico, volto noto della tv locale, immancabile poi Vincenzo Pincolini. Il film ospita anche un piccolo cameo dei due protagonisti di “Franciao”: Bastien Mercier e Ilaria Saccardi. La colonna sonora è di Otello Azzali.

Con questa opera Romeo Azzali riporta alla luce una storia lontana, forse un po’ dimenticata, ma che merita di tornare alla ribalta. I Cantoni, con i Pinazzi e le altre bande nate in seguito, hanno avuto una grande fortuna, nel periodo fra le due guerre ed anche successivamente.

“In provincia di Parma nel periodo tra le due guerre, c’erano 16 orchestre che imitavano la musica dei Cantoni. Sono state per molte famiglie un mezzo di sostentamento, tanto che se entravi a far parte del Concerto Cantoni, potevi permetterti di non lavorare e infatti quasi in ogni famiglia di Mezzani c’era un musicista. È stato un passaggio culturale importante – spiega Azzali -. I Cantoni, sono stati una vera e propria rivoluzione in ambito musicale, hanno fatto tendenza e sono diventati famosi non solo nella provincia di Parma, ma anche in quelle limitrofe, hanno inciso dischi con Fonit Cetra, uno degli eredi è diventato prima tromba alla Scala di Milano e sono stati anche sul set di alcuni film di Bernardo Bertolucci negli anni ’60 (Novecento, La strategia del ragno, La tragedia di un uomo ridicolo ndr).

Sono stati antesignani della musica popolare da ballo tanto che ancora oggi la diatriba è aperta: il liscio è nato in Romagna o in Emilia l’hanno inventato i Casadei o i Cantoni”?

“Il film è dedicato a Franco Azzoni, nostro attore storico che ha preso parte a quasi tutti i film, era già nel primo del 1987. Purtroppo è morto, alla fine delle riprese, nel giorno del suo ottantesimo compleanno – conclude Azzali”.

Il film vanta il patrocinio del Servizio Sanitario Regionale e ha avuto il sostegno della Congrega dell’Anolino Morbino (che quest’anno compie 10 anni).

Tatiana Cogo