Teleriscaldamento, Alfieri: “Chi pagherà gli errori di Pizzarotti?”

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Luigi Alfieri interviene sul tema delle reti di teleriscaldamento: “Vorrei tornare sulla vicenda perché per noi è emblematica, rappresenta un modo di amministrare, quello del sindaco Pizzarotti, che trovo di una leggerezza disarmante. Se le reti del teleriscaldamento sono pubbliche e non di Iren il Comune di Parma, grazie a Pizzarotti ha perso due anni d’introiti perché la posizione di Anac era già chiara nel febbraio del 2015”.
Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione ha, infatti, recentemente ribadito al sindaco la posizione che va sostenendo da due anni e cioè che la rete del teleriscaldamento è un’opera pubblica e la sua gestione non può essere affidata direttamente a Iren, ma serve una gara appalto.
“Stiamo parlando d’introiti rilevanti che, invece di andare nelle casse comunali ed essere reinvestiti in servizi a favore dei cittadini, sono finiti direttamente a Iren. Ma questa non è una vicenda di poco conto perché, oltre ai rapporti tra l’amministrazione comunale e la multiutility, ci sono in ballo potenziali cause milionarie di indennizzo. Chi pagherà? A discapito di chi andrà tutto ciò? Io me lo chiedo, così come mi domando se i cittadini di Parma hanno davvero voglia di continuare ad affidare le sorti della loro città a Pizzarotti. Un sindaco che ha affrontato questa, come altre vicende, senza difendere gli interessi dei parmigiani. Infatti è arrivato Cantone e l’Autorità nazionale anti corruzione a farlo.
Quindi in sintesi, Iren ha incassato indebitamente per due anni soldi che spettavano al Comune, il quale d’altro canto, per aver concesso l’utilizzo delle reti, non ha incassato da Iren le somme per l’utilizzo di un bene pubblico. E ora si dovrà fare una gara d’appalto ma prima, molto probabilmente, ci sarà una causa milionaria.
E, per restare in tema Iren, che dire dell’inceneritore? Prima doveva essere abbattuto secondo le promesse elettorali del 2012, poi avrebbe dovuto bruciare solo i rifiuti del parmense, secondo le promesse successive e invece oggi, come leggiamo dalla stampa, si avvia verso lo sforamento (il limite è di 130mila tonnellate l’anno) perché arrivano troppi rifiuti da Reggio Emilia.
Promesse mancate e leggerezza nell’amministrare un mix letale per la città che spero che i cittadini vogliano interrompere. E domenica avranno modo di farlo, un’occasione da non perdere” conclude Alfieri.

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