ThinkBig 2nd: seconda edizione della chiamata d’idee promossa da Fondazione Cariparma e Libera Università dell’Educare

Le 13 idee dei giovani finanziate da ThinkBig 2nd. Tra i temi dei progetti selezionati e sostenuti da Fondazione Cariparma e LUdE: arte, ambiente, educazione, processi di rigenerazione urbana e risposte alle nuove esigenze della pandemia

Con 13 idee finanziate, comincia la fase operativa di ThinkBig 2nd, seconda edizione della chiamata d’idee promossa da Fondazione Cariparma e Libera Università dell’Educare, che anche per il 2020 hanno messo a disposizione dei giovani un anno di accompagnamento da parte di formatori specializzati e un fondo di 500 mila euro per trasformare le migliori idee in progetti concreti.

Alla call, lanciata lo scorso 16 marzo, hanno partecipato circa 280 giovani tra i 18 e i 35 anni che vivono, studiano o lavorano a Parma e provincia. 80 le idee ricevute, 26 ammesse alla fase di progettazione esecutiva, 13 quelle selezionate per essere finanziate e realizzate. Arte, ambiente, formazione, processi di rigenerazione urbana di quartieri o borghi ma anche risposte peculiari alla pandemia sono i temi al centro delle idee selezionate.

«Anche in questa seconda edizione della call – sottolineano LUdE e Fondazione Cariparma – i giovani partecipanti si sono dimostrarti ben ancorati alla realtà, consapevoli delle sfide del momento storico e dell’importanza del contributo di tutti. Un grande movimento di idee, sempre più numerose e di qualità, una energica comunità di intenti, che crede nella condivisione e non nella competizione, una ricca partecipazione creativa per la quale non possiamo che ringraziare tutti. Ci auguriamo di fare insieme un percorso significativo di trasformazione e crescita comune, con l’intenzione che la chiamata di idee ThinkBig possa rappresentare un’occasione per molte energie giovani e per la città».

I NUOVI BISOGNI DEL LOCKDOWN

Tra le idee finanziate, la più legata all’emergenza COVID è Panchina Post Pandemica, un’installazione dedicata alla quarantena che trasforma, allegoricamente, il divano da oggetto privato a oggetto pubblico, reinterpretando le funzioni della classica panchina attraverso moduli componibili, movimentabili a cielo aperto. L’installazione ospiterà anche un percorso educativo per bambini, volto all’elaborazione dell’evento quarantena attraverso il gioco, e una performance artistica pensata per uno spettatore alla volta. «La quarantena è il primo episodio di intimità globalizzata. Il mondo è cambiato dopo il lockdown, ci sono delle nuove regole da rispettare, vogliamo dare il nostro contributo affinché non si trasformino in gabbie, ma in opportunità e bellezza», dicono Francesca De Angelis (35 anni, progettista culturale), Francesca Giannini (31 anni, architetto), Alice Giroldini (32 anni, attrice). La motivazione che ha spinto la Commissione a finanziare il progetto con 49 mila euro sta tutta qui: favorire l’incontro con gli altri e l’arte anche in condizioni di distanziamento per tornare a vivere, pur nel rispetto delle regole, i luoghi della città.

Per rispondere alle esigenze emergenti del comparto dello spettacolo dal vivo, uno dei più penalizzati in questi mesi, ThinkBig ha finanziato con 49 mila euro al BalcÓn, un progetto di palchi mobili su mezzi itineranti e ape car. Così gli artisti e l’indotto riprenderanno a lavorare e i cittadini a fruire di performance live in tutto sicurezza. «In questo periodo la cultura può fare solo una cosa: mettere le ruote! E se non si potrà andare agli spettacoli, gli spettacoli verranno da noi», spiegano i tre giovani autori dell’idea, Luca Valerio (29 anni, musicista e insegnante), Francesco Chiari (34, ingegnere del suono), Luca Toffoli (34, station manager di una radio universitaria). Il progetto è stato selezionato proprio per la semplicità e la tempestività dell’intuizione nonché per sperimentare una nuova modalità di live prodotti per favorire la fruizione anche in contesti periferici.

RIGENERAZIONE URBANA E LINGUAGGI ARTISTICI

Spostandoci dalla pandemia ai temi legati alla memoria collettiva reinterpretata in chiave artistica, tra i progetti sostenuti da ThinkBig c’è B.R.A.C.I. (Brevi ricordi antichi creano immagini). Si parte da oggetti comuni che, come braci sotto la cenere, nascondono un passato, rimandano a una storia, propongono un racconto. «Chiederemo agli abitanti di otto realtà, dalla Bassa all’Appennino, di portare nelle scuole e nei centri civici un oggetto che abbia forza evocativa. Queste “braci”, si animeranno in uno spazio espositivo temporaneo reale e virtuale», sottolineano Thea Ambrosini (22 anni, videomaker, fotografa, montatrice), Lucrezia Bolfo (21 anni, project manager) e Virginia Ambrosini (22 anni, scenografa, grafica, burattinaia). Il progetto tutto al femminile, a cui sono stati destinati 37 mila euro, è stato selezionato per il valore cross-mediale e cross generazionale della ricerca portata avanti sul territorio.

 È incentrato sulla pratica partecipativa del photovoice, che usa la fotografia per promuovere processi di rigenerazione urbana in un quartiere che ha vissuto, e tuttora vive, storie di resistenza, ImproveOltretorrente. «Quando un luogo assume connotazioni negative, non basta riqualificare gli spazi per cambiare i significati. Per modificare la percezione e il modo in cui lo si vive, non si può prescindere dal modificarne anche la narrazione», precisano Domenico Buttafoco (29 anni, psicologo), Pietro Rastelli (27 anni, dottorando in ingegneria civile e architettura), Francesco Francesconi (28 anni, storico dell’arte). Il progetto, finanziato con 43 mila euro, è stato selezionato da ThinkBig perché sceglie, in un momento in cui è richiesto il sacrificio delle soggettività, di restituire voce ed espressione agli sguardi delle persone, riconosciute e accompagnate in una proiezione di futuro, per giungere attraverso l’immagine, dove la parola fatica.

Un’altra idea che indaga il rapporto tra identità sociale e spazio cittadino tramite linguaggi artistici è Tangram, che prevede la realizzazione, nei quartieri San Martino – San Leonardo, Oltretorrente, Al Portico, di una serie di eventi e laboratori che si rifanno ai principi e linguaggi dell’arte collaborativa, dell’arte terapia, del teatro sociale e dell’auto-narrazione. «In contesti in rapida trasformazione sociale e urbanistica, è importante fare comunità attraverso la pratica artistica collettiva, per rispecchiarsi, ritrovarsi e ricreare il senso di un presente condiviso», aggiungono Giulia D’Auria (31 anni, architetto), Lucia Delmonte (32 anni, architetto), Enrica Mattavelli (31 anni, operatrice sociale), Roberta Palmari (33 anni, arteterapeuta). Il progetto, finanziato con 25 mila euro, è stato premiato per la cura con cui mette in dialogo l’identità personale e l’identità sociale, che nasce anche dalla relazione con lo spazio in cui si vive e con il senso di appartenenza che ad esso ci lega.

LA CITTÀ COME MUSEO A CIELO APERTO

Sul fronte della musealizzazione diffusa sul territorio, ThinkBig ha premiato tre progetti diversi e, in parte, complementari.

In strada caduti in strada rinati punta a far riviere le storie delle barricate durante la resistenza parmigiana del 1922 e quelle dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti, i cui nomi sono incisi sulle pietre d’inciampo. «Nel 2022 ricorrerà il centenario delle barricate di Parma e i 77 anni dalla Liberazione. Ciò che connette e lega questi eventi, non solo idealmente, sono le persone che hanno vissuto e sono morte, cittadini di ogni età. È a tutto questo che vogliamo dare vita, creando un percorso che accompagni chi cerca, ma anche chi capita per caso, sulle tracce di queste storie che rischiano di farsi dimenticare», spiegano Giuseppe Amapani (24 anni, curatore artistico), Sante Di Matteo (28 anni, studente) e Cinzia Di Salvo (26 anni, studentessa). Finanziato con 45 mila euro, il progetto è stato selezionato da ThinkBig perché coniuga interventi artistici di valorizzazione dei luoghi alla ricerca su eventi della storia novecentesca poco conosciuti e raccontati in città, per fare memoria, vivere in modo consapevole il presente e costruire una società migliore che non commetta gli stessi errori del passato.

Guardano all’intero territorio di Parma come un grande museo a cielo aperto, invece, Museo Diffuso di Comunità (MUDICO) e Museo senza Mura (MUSEMU). I gruppi di giovani proponenti si sono alleati, nel corso delle fasi di selezione di ThinkBig, per creare un archivio digitale articolato in sezioni complementari: una sezione storica, affidata a MUDICO, e una sezione artistica, affidata a MUSEMU. «L’archivio costituirà il cuore della memoria e dell’immaginazione collettiva. Il museo sarà un’istituzione scientifica e al tempo stesso un’opera d’arte, un’installazione permanente fruita dalla stessa comunità che ne è protagonista e autrice», anticipano per MUDICO Sofia Bacchini (29 anni, ricercatrice ed educatrice), Anna Giulia della Puppa (33 anni, dottoranda in antropologia sociale e team builder presso cooperative femminili no profit), Latino Taddei (34 anni, iranista e docente), Lorenzo Carlo Tore (30 anni, specialista in cinema documentario militante), e per MUSEMU Riccardo Reina (33 anni, regista teatrale ed educatore), Fulvio Rocco Ferrari (34 anni, esperto di social media marketing), Alberto Giampietri (34 anni, impiegato), Michele Soncini (35 anni, giurista e storico d’arte). Finanziati rispettivamente con 40 mila e 36 mila euro, i due progetti sono stati scelti da ThinkBig perché si prefiggono l’ambizioso obiettivo di realizzare il primo Museo senza mura e di Comunità della città di Parma, un’infrastruttura museale virtuale costruita partendo dalle storie dei cittadini, declinate in percorsi tematici tra reale e online.

AMBIENTE E FORMAZIONE

L’Appennino è il protagonista del progetto Guide Junior che mira a formare come guide turistiche locali un gruppo di studenti della scuola media di Berceto. «Siamo convinti, come Paolo Rumiz, che l’Appennino sia l’anima dell’Italia. L’economia locale è sempre più orientata sull’attrazione turistica ma le occasioni di coinvolgimento degli adolescenti sono del tutto carenti. Intendiamo mettere loro a disposizione saperi nuovi, sviluppando così senso di responsabilità e promuovendo parallelamente riqualificazione e cura del territorio», raccontano Alice Pessina (34 anni, guida ambientale escursionistica), Elisa Bortolin (32 anni, insegnante teatrale), Nicolas Franceschini (28 anni, volontario in associazioni di zona e consigliere comunale). Il progetto, finanziato da ThinkBig con 32 mila euro, è stato selezionato perché destinato a una fascia d’età e a un territorio che non sempre godono di opportunità di crescita, sviluppo e partecipazione contestualizzati, senza dover pensare di abbandonare le proprie radici.

 Punta ad approfondire il legame tra la moda e l’ambiente Profashion, un programma di incontri di formazione e sensibilizzazione nelle scuole di Parma. «La moda è il secondo settore più inquinante al mondo, dopo quello del petrolio, ognuno di noi usa vestiti 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 per tutta la vita. Gli studenti sono la generazione che contribuirà in modo più massiccio al cambiamento e al miglioramento della nostra società. E il cambiamento parte dall’informazione», sottolineano Elena Prestigiovanni (33 anni, imprenditrice, da 4 anni si occupa di sostenibilità), Gloria Mussi (33 anni, imprenditrice attiva nel settore vintage), Greta Cassinelli (18 anni studentessa di moda). Finanziato con 7 mila euro, il progetto è stato premiato da ThinkBig perché mira a portare i temi dell’economia circolare e dell’impatto ambientale all’interno delle scuole secondarie di Parma, declinando il tema della responsabilità green a partire da elementi fortemente identitari come gli abiti.

Si concentra sull’impronta idrica e l’alimentazione sostenibile, invece, Vertical Farming Education, che mira a creare un laboratorio teorico-pratico basato sul learning by doing dedicato agli studenti. La parte pratica sarà garantita dall’installazione di un sistema idroponico indoor per coltivare lattuga, monitorandone il consumo di acqua. «In Italia consumiamo 6300 litri d’acqua pro capite al giorno. Se fossero bottiglie impilate, formerebbero un muro largo 1 e alto 130 metri, più del Battistero e del Campanile del Duomo uno sopra l’altro! L’89% della nostra impronta idrica dipende da quello che mettiamo sotto i denti, anche se pochi lo sanno. L’obiettivo del nostro progetto è creare un laboratorio replicabile ed esportabile sul territorio che aumenti la consapevolezza sull’impronta idrica, stimolando l’adozione di una dieta sana e sostenibile», auspicano gli ideatori Alessandro Russo Montecchio (29 anni, laureato in psicologia attivo nel sociale), Guido Medici (33 anni) e Lorenzo Franchini (30 anni), promotori del vertical farming. Finanziato con 48 mila euro, il progetto è stato selezionato da ThinkBig perché ha il pregio di rendere tangibile un concetto difficile da percepire come lo spreco idrico che si nasconde dietro il cibo che mangiamo ogni giorno.

LABORATORI INTERCULTURALI

Il pane è parte dell’identità italiana in cucina. Il gesto dell’impasto può diventare incontro con l’altro, nuova possibilità di crescita o di occupazione per gli ideatori di Panes – Mixing cultures, che si propongono di realizzare un laboratorio del pane su un mezzo mobile che giri per la città. «Il ponte culturale sarà il pane: simbolo dell’identità alimentare italiana, emblema della condivisione, della socialità, dell’integrazione», spiegano Silvia Macchi (34 anni, esperta in accoglienza e organizzazione di eventi), Fabio Amadei (32 anni, docente della Scuola Internazionale di Cucina), Anna Biazzi (32 anni, comunicatrice), Eldin Vunic (33 anni, impiegato), Luca Giannasi (27 anni, educatore). Il progetto, finanziato con 49 mila euro, è stato scelto da ThinkBig perché valorizza la cultura alimentare del territorio trasformandola in strumento di crescita educativa e di incontro con l’altro.

 Punta sul teatro come medium condiviso di espressione, grazie a cui qualcuno impara a muoversi, qualcun altro a parlare l’Italiano, altri ancora ad esprimersi senza vergogna, Teatro Migrante: Storie in strada, un progetto articolato in tre momenti: una fase di ricerca sul patrimonio storico, laboratori di scrittura per creare il copione e la scenografia dello spettacolo, infine rappresentazioni relative ai personaggi trattati, coinvolgendo la cittadinanza per le vie, i parchi e i borghi della città. «Quello su cui vogliamo focalizzarci è la storia di Parma, riproposta alla luce delle nostre diverse radici culturali ma vissuta da protagonisti attivi e non solo da stranieri», sottolineano Matteo Amoruso (22 anni, studente e attore teatrale), Peter Aruoma Osaiyekemwen (32 anni, studente), Emanuela Mastroprimiano (27 anni, logopedista), Giulia Urso (23 anni, mediatrice linguistica e interculturale), Adriano Arganini (29 anni, guida FAI), William Wache Fabrice (30 anni, musicista, poeta e artigiano), Alma Beccarelli (25 anni, fotografa), Alessandro Rocco Bianco (31 anni, educatore), Feliciano Cindolo (29 anni, informatico). Il progetto, finanziato con 38 mila euro, è stato scelto da ThinkBig per la sua forte carica civile, oltre che artistica e interculturale, che mira a superare i luoghi teatrali convenzionali per coinvolgere e sensibilizzare cittadini e passanti in strada. 

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