“Una città a misura di auto elettrica”

confartigianatomaggio

29/03/2012
h.20.00

Nell’ultimo “Giovedì senza auto” Paolo Buzzi, candidato sindaco del PdL, interviene sul tema della mobilità elettrica e sostenibile.
«Sicuramente quello del sostegno e degli incentivi alla mobilità elettrica e a “Zero emissioni” sarà uno dei temi più cavalcati nel corso di questa campagna elettorale anche perché i parmigiani stanno provando proprio in questi giorni “sulla loro pelle” le conseguenze dell’inquinamento, i blocchi del traffico e le limitazioni alla circolazione in città. La nostra proposta, però, va oltre alla sola incentivazione dell’utilizzo di veicoli elettrici per uso privato e arriva ad immaginare una città “a misura” di auto elettrica».
«In concreto proponiamo di favorire l’utilizzo delle auto elettriche non solo nella mobilità privata ma anche in quella pubblica e nelle flotte aziendali; di utilizzare auto elettriche nel Car-sharing; di utilizzare veicoli elettrici per la distribuzione delle merci nel centro storico; di testare l’inserimento di “Taxi elettrici”; di avviare un programma di investimenti, pubblici e privati, per creare le infrastrutture di ricarica dipendenti esclusivamente da fonti energetiche rinnovabili e non prodotte con combustibili fossili; di incentivare la mobilità elettrica attraverso permessi di accesso al centro storico, parcheggi gratuiti e nessuna limitazione durante i blocchi del traffico; di prevedere incentivi economici per l’acquisto ed il noleggio di veicoli elettrici; di programmare nuovi insediamenti residenziali, commerciali e produttivi dotati di infrastrutture di ricarica; di creare nelle aree di alta intermodalità – stazione ferroviaria e dei pullman – “isole elettriche” con Car/bike-sharing elettrico e servizio di ricarica rapida per utenti privati “Quick-charge” ad alto voltaggio che consente di “rifornire” l’auto in meno di mezz’ora; di favorire le nuove infrastrutture attraverso l’attivazione di finanziamenti – fino al 50% – previsti da programmi europei ed internazionali, come il Fondo Kyoto».

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