“Bernazzoli vende lucciole per lanterne”

01/06/2009
h.18.00

Forse perché abituato a pochi controlli da parte delle minoranze consiliari nel momento della presentazione dei bilanci provinciali, questa volta il Presidente Bernazzoli è rimasto spiazzato dalle fondate accuse mosse da candidato Lavagetto.
Le giustificazioni di Bernazzoli presuppongono due condizioni: improvvisazione, oppure mancata conoscenza dei bilanci.
Senza entrare nei dettagli, ma leggendo soltanto la relazione della Corte dei Conti, si evincono ben precise accuse e richiami alla Provincia.
Nella relazione di 11 pagine della Corte di Conti, vengono più volte segnalate situazioni di precarietà e criticità in alcune voci del bilancio, e per ben 9 volte sono riportate condizioni di irregolarità contabile, non tali da incorrere in “specifiche pronunce”, oserei dire in specifiche denunce, ma tali da “compromettere, se non prontamente corrette, i futuri bilanci provinciali”.
Oltre a ciò, la gestione di Bernazzoli viene definita “in contrasto con i principi di sana gestione finanziaria”, incapace “a tenere gli equilibri di bilancio”, incapace a gestire le spese e le entrate per “errata programmazione fiscale”.
Questi sono solo alcune delle contestazioni della Corte dei Conti, che esprime severi giudizi negativi circa gestione amministrativa della Provincia di Parma.
Infatti, non va trascurato il sospetto di “mantenimento dei residui attivi per coprire difficoltà gestionali derivanti da conservazione di partite inesigibili o insussistenti” (a favore di chi?) e “un disavanzo di amministrazione che può rappresentare un pericolo per gli equilibri di bilancio”.
Nemmeno la parte di bilancio inerente alle partecipate è esente da critiche a tal punto da far dichiarare che: “la sezione richiama l’attenzione dell’Ente sulla necessità di deliberare in merito alla compatibilità delle società partecipate con le finalità istituzionali dell’Ente”; facile pensare che molte partecipate sussistano solo per la distribuzione di incarichi ad amici vari.
Altre circostanziate critiche vengono mosse circa il conto economico e il conto del patrimonio dove si rileva la “mancanza di un inventario aggiornato sullo stato di consistenza del patrimonio e sulla sua valutazione”: ciò comporta “una situazione di incompleta o distorta rappresentatività del conto economico”. In conseguenza di questo “il risultato economico dell’esercizio…….attesta uno squilibrio economico che rende necessario l’adozione di provvedimenti urgenti, tesi a realizzare e a mantenere il pareggio economico, da considerare un obiettivo di gestione essenziale ai fini della funzionalità dell’Ente”.
Dopo l’espressione di tali giudizi, vorrei capire con quale coraggio si sente in grado di promettere in lungo e in largo per la Provincia una pioggia di milioni di euro per le più disparate necessità ma, soprattutto, come possono i cittadini della Provincia di Parma essere tranquilli sull’uso che sono stati e verranno fatti dei “nostri soldi” ?
Quanto può essere credibile un amministratore che, dagli stessi revisori, viene definito più volte inadeguato e inefficiente ?
Dopo aver assistito alla nascita della “finanza creativa”, adesso abbiamo scoperto che la Provincia pratica la “finanza magica”
Spero che i parmigiani aprano gli occhi, non si lascino incantare dallo sfavillio delle auto blu e dai quotidiani “tagli di nastri”, decidendo finalmente di cambiare il timoniere e la rotta della Provincia, prima di dover metter mano al portafoglio per pagarne i debiti.

Andrea Zorandi
Segretario sezione di Parma Lega Nord

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