7 gennaio 1912: scontro navale di Kunfida tra Italia e Turchia

Casa Bambini
lodi_maggio24
SanMartino

Il 7 gennaio 1912 avviene lo scontro navale di Kunfida tra unità della Regia Marina e della flotta turca. La battaglia di Kunfida fu combattuta sul Mar Rosso il 7 gennaio 1912, alcuni mesi dopo l’inizio della guerra italo-turca.

Durante la guerra italo-turca, mentre gli scontri terrestri si limitarono alla Libia ed allo sbarco nel Dodecaneso, la Regia Marina italiana si dedicò attivamente alla ricerca e distruzione delle unità navali turche per annullarne la minaccia alle linee di comunicazione italiane. In particolare, la flottiglia turca del Mar Rosso minacciava il rifornimento alla colonia italiana dell’Eritrea. Pertanto venne spedita una flottiglia di unità d’altura per dare la caccia alle piccole ma pericolose unità turche basate nella penisola arabica.

Il 7 gennaio 1912 una flottiglia della Regia Marina italiana composta dall’incrociatore (in realtà ariete torpediniere) Piemonte e due cacciatorpediniere (Garibaldino e Artigliere, della classe Soldato) affrontò sette cannoniere, Ajutah, Ordon, Costamuni, Refakie, Moka, Bafra, Quenkeche e lo yacht armato Shipka ex francese Fauvette appartenenti alla marina turca, affondando le cannoniere e catturando lo yacht che fu reimmesso in servizio nella Regia Marina come Kunfida.

La città di Kunfida si trova nella regione della Mecca, Arabia Saudita, di fronte a Porto Sudan. Latitudine e longitudine sono 19.1264° N e 41.0789° E. Ecco il testo del telegramma che da Asmara alle 17 e 15 annunciò l’esito vittorioso della battaglia: ” Incrociatore Piemonte, cacciatorpediniere Garibaldino e Artigliere incontrarono sette cannoniere turche ed uno yacht armato. Malgrado valide artiglierie turche nostre navi annientarono cannoniere, catturarono yacht e presero parte dei cannoni nemici, bandiere e trofei di guerra “.

Della battaglia venne pubblicata una celebre illustrazione di Achille Beltrame sulla Domenica del Corriere.

L’azione valse al comandante della squadra, capitano di vascello Osvaldo Paladini, le onorificenze di Ufficiale della Corona e di Cavaliere dell’Ordine di Savoia perché ” diresse e coordinò la ricerca di cannoniere nemiche in località irte di difficoltà idrografiche, predispose e condusse l’azione con prontezza e perfetti criteri militari “.

lodi_maggio24
SanMartino
Casa Bambini