Intervista a Maurizio Campari, il segretario cittadino della Lega Nord aggredito al gazebo: “Mi hanno tirato un calcio in faccia”

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Maurizio Campari e Matteo Salvini

ParmaDaily ha intervistato Maurizio Campari, il segretario cittadino della Lega Nord che sabato scorso è stato aggredito mentre faceva attività politica ad un banchetto del Carroccio (leggi).

Segretario, esattamente cosa è successo sabato al banchetto della Lega Nord?

Quello che è successo sabato la banchetto è stata un’aggressione senza motivazione. L’aggressione “fisica” è iniziata con calcio in faccia ed è proseguita con un gruppo di persone che assieme hanno cercato di massimizzare i danni fisici. Un spedizione squadrista in pratica. Se vuoi la cronaca, mentre io ero chinato a raccogliere il materiale gettato a terra da loro, ho preso il primo colpo (il calcio in faccia appunto) e poi, tirandomi su, sono arrivati i pugni da davanti prima e quelli da dietro dopo. Non era uno solo che picchiava.

Chi erano precisamente questi aggressori?

A questo risponderà, spero in tempo breve, chi sta indagando a seguito della mia denuncia in Questura.

Adesso avete paura?

Assolutamente no.

Siamo molto preoccupati per quello che vediamo ogni giorno, questo sì, perché è chiaro che l’asticella si sta alzando sempre più.

L’episodio di sabato è gravissimo per diversi motivi: è stato aggredito chi democraticamente fa politica; c’è stato un tentativo di far molto male fisicamente; hanno attaccato nonostante la totale assenza di risposta alle provocazioni lanciate.

Questi sono gli effetti di una situazione che si è troppo deteriorata. Bisogna rispondere in modo fermo ed unito aiutando le Forze dell’Ordine sostenendole nel proprio lavoro, evitando di delegittimarle, fissando regole da far rispettare ad ogni livello.

Per inciso: alcuni mi hanno chiesto cosa ne penso dei due o tre fini pensatori che hanno messo in dubbio quanto accaduto. Preferisco non pensarci, perché son persone piccole e non ho tempo e voglia di farlo. Anzi, li abbraccio perché deve essere brutto essere così anormali.

Rainieri ha postato una foto col lui con una mazza in mano, sfidando le “amiche zecche per sabato prossimo” (leggi). Ormai siamo arrivati alla necessità di autodifesa a Parma?

Ritengo che non si tratti di doversi difendere da soli, si tratta di far quadrato tra persone che hanno bene in testa la differenza tra idee, protesta e delinquenza. Queste persone devono spalleggiare e sostenere una forma di Governo che riconosca e punisca i criminali. Le Forze dell’Ordine fanno il loro dovere, ma è il messaggio del restare impuniti quello che manda tutto all’aria.

AM

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