Fidenza si congratula con il giornalista Michele Albanese

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Fidenza si congratula con il giornalista Michele Albanese, insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella “Per aver affermato il valore della legalità e della libera informazione in un contesto con forte presenza criminale”.

Michele Albanese è stato testimonial dell’edizione 2016 di “Fidenza contro le mafie”: il progetto di contrasto alle mafie e di promozione di una cultura della legalità e della cittadinanza responsabile avviato dal Comune di Fidenza e destinato agli Amministratori, ai dipendenti pubblici, alle scuole e ai cittadini, perché la lotta all’illegalità si vince tutti insieme.

“Il 24 settembre Michele Albanese ci ha regalato, con la sua testimonianza, un grande esempio di senso civico, di coraggio e di impegno per la legalità. Nel corso di un incontro pubblico affollatissimo ci ha raccontato, insieme all’imprenditore Antonino De Masi, il potenziale di pervasività delle organizzazioni criminali, e in particolare della ‘Ndrangheta. Uomini come Michele sono un esempio encomiabile di contrasto alle mafie, anche a rischio della propria vita. La sua testimonianza per noi è stata preziosissima e ci congratuliamo con lui per il riconoscimento che il Presidente della Repubblica gli ha conferito”, spiega il sindaco Andrea Massari.

Giornalista del Quotidiano del Sud, collaboratore dell’agenzia Ansa e consigliere nazionale della FNSI, Michele Albanese fece lo scoop sull’inchino della statua della Madonna delle Grazie alla casa del boss Giuseppe Mazzagatti a Oppido Mamertina, poi diventato un caso nazionale. Ha indagato e raccontato le realtà criminali di una delle zone a più alta densità mafiosa d’Italia, la Piana di Gioia Tauro: dal potere delle cosche, all’omicidio di Cocò Campolongo, al ruolo della ’Ndrangheta nelle attività del porto. Michele è sotto protezione dal 2014, dopo che è stata intercettata una conversazione in cui si parlava di un attentato della ‘Ndrangheta contro di lui.

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