Pd Parma: “Siamo perplessi sull’apertura del nuovo centro di smistamento di Amazon a Parma”

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“L’apertura del nuovo magazzino di Amazon ci lascia perplessi sotto diversi punti di vista”, afferma in una nota il Partito Democratico di Parma, “anzitutto dal punto di vista ambientale, perché è noto che il “modello Amazon” significa un aumento del traffico su gomma e degli imballaggi prodotti e consumati, andando in senso contrario rispetto all’esigenza diffusa di una riduzione di tali comportamenti. L’altro aspetto da approfondire è quello lavorativo, perché il colosso statunitense da anni è al centro di polemiche per la propria organizzazione del lavoro, spesso poco rispettosa dei diritti dei lavoratori, mentre la nostra azione politica è da sempre orientata alla tutela dei lavoratori e dei loro diritti”.

“Oltre a questi aspetti fondamentali”, proseguono i democratici, “crediamo si debba riflettere sul modello di sviluppo che vogliamo per il futuro anche, e soprattutto, adesso che l’emergenza Covid ha rimesso in discussione molti aspetti della nostra società, facendo emergere molte delle contraddizioni del mondo attuale, e portandoci a riflettere sulle reali esigenze delle persone. Tutto ciò chiede di mettere in discussione un modello di consumo che presenta molte controindicazioni e di promuovere un approccio al consumo più consapevole e sostenibile. Amazon ha già due depositi vicino a Parma (Piacenza e Bologna) per cui i parmigiani che se ne vogliono avvalere sono già serviti in modo adeguato. A questo ulteriore desiderio da parte di Amazon – naturalmente legittimo – di espandere ulteriormente il proprio mercato nel nostro territorio, deve essere data risposta con una sempre maggiore valorizzazione e organizzazione dell’offerta commerciale “tradizionale”, mettendo in campo strategie condivise e innovative”.

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“Come noto, l’emergenza sanitaria ha determinato l’esplodere di una grave crisi economica”, concludono i democratici, “ed anche i posti di lavoro – peraltro pochi – creati da Amazon sono utili da affrontarla, ma abbiamo comunque l’obbligo di chiederci qual è la qualità di lavoro offerta, quali effetti indiretti su altri lavoratori (ad esempio i commercianti) causano questi investimenti e, più in generale, quale modello di sviluppo per il nostro territorio immaginiamo nei prossimi decenni. Insomma, pensiamo ci sia poco da essere entusiasti da questa vicenda, e molto da riflettere su come rilanciare l’economia del nostro territorio partendo dalle sue eccellenze e specificità, lasciando ad altri i modelli di sviluppo che non ci piacciono”.

Partito Democratico Parma

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