Andrea Massari: “Berlusconi è stato intuito politico in purezza”

“Silvio Berlusconi se ne è andato. Prima della politica e della storia vorrei parlare però di persone e alle persone, esprimendo come Presidente della Provincia e Sindaco di Fidenza le condoglianze alla famiglia e alla comunità di Forza Italia e del centrodestra.”

Lo dichiara Andrea Massari, presidente della Provincia e sindaco di Fidenza.

“Le condoglianze anche e soprattutto a chi dal 1994 non ha mai abbandonato il Cavaliere e a chi, invece, ha preso nel tempo strade differenti scegliendo, comunque, lo stile di non rinnegare ma, semplicemente, di voltare pagina.

E’ difficilissimo parlare di Berlusconi senza scatenare le tifoserie pro e contro. Per uno che santificherà il leader e ne elencherà i risultati ce ne sarà un altro che ricorderà le inchieste giudiziarie, gli scandali, l’insofferenza verso le regole istituzionali, il lettone di Putin e via discorrendo.

Ognuno avrà la sua lettura e qui, necessariamente, posso solo dare la mia: Silvio Berlusconi è stato intuito politico in purezza. Intuito che lo ha reso il regista della politica italiana per oltre 20 anni, l’uomo in grado di dettare l’agenda nella vittoria e anche nella sconfitta. Pensateci bene, è stata una rivoluzione nel Paese degli agguati parlamentari, che si innamora dei leader e li mette in naftalina con la velocità con cui si rifà l’armadio al cambio di stagione.

Berlusconi è stato tutto questo perché capì il Paese reale meglio e prima degli altri, disegnando dal nulla l’architettura del Paese politico che sarebbe decollato sulle ceneri della prima repubblica, schiantata dalle manette (spesso) sommarie e dai processi di Milano.

E la chiave di questa intuizione fu la costruzione di un rapporto diretto con le persone, mettendo le ali al potere della comunicazione e spostando di lato il peso delle ideologie che erano uscite dal palcoscenico della storia. Tutte, non solo una.

Berlusconi inventò il centrodestra mettendolo in condizione di parlare ad un fronte vasto che andava dalle partite iva agli operai.

Una lezione di modernità e pragmatismo mai troppo compresa nel centrosinistra e che resta valida ancora oggi, se penso all’agenda del campo politico che mi è più vicino e che tanto si infiamma per l’uscita dalla Rai di professionisti con stipendi stellari e poco dice di comprensibile su questioni decisive come la difesa della libertà e la lotta al precariato che soffoca i diritti, le speranze e le famiglie.

Anche in questo caso cerchiamo di non essere tifosi: con Berlusconi si afferma in parte quell’impostazione maggioritaria che non è troppo diversa da quella che usiamo quando si tratta di scegliere un Sindaco. Una figura rappresentativa scelto direttamente dai cittadini, un’alleanza larga e un programma con punti chiari e semplici.

 

† Terra Santa, la spiritualità del primo miracolo di Gesù alle nozze di Cana in mezzo al trash dei pellegrini e dei venditori (di Andrea Marsiletti)

 

Riflettiamo: nel 1994 Berlusconi non vinse il primo faccia a faccia all’americana in tv contro Occhetto perché il segretario del Pds aveva un brutto completo da burocrate post sovietico. Queste sono giustificazioni scadenti. Vinse il faccia a faccia e le elezioni (e continuò a vincere) perché parlava (promettendo parecchio, certo) di cambiare la vita delle persone, affermando a livello nazionale una impostazione strutturale maggioritaria e popolare, sorretta da guizzi che sono diventati l’abc del fare politica. Provo a spiegarlo con un aneddoto: era il 2001 e Berlusconi inventò la formula del programma dei primi cento giorni. 22 anni dopo non c’è giornalista o candidato di ogni schieramento politico che non la utilizzi.

Da oggi Berlusconi e la sua eredità vengono consegnati alla Storia d’Italia e gli storici potranno lavorare con più serenità sul Berlusconi, almeno quello di Governo che, come ha scritto Mattia Feltri, “ha cambiato il mondo e, quando non ha più saputo cambiarlo, si è rifiutato di cambiare col mondo”.

Ai suoi elettori, a suoi antagonisti e nemici giurati, suoi ammiratori e detrattori, almeno ora proviamo a non spararci addosso, dimostrando di essere una Comunità matura, capace di muoversi tra vizi e virtù”.

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