
Il 4 ottobre 1964, venne inaugurata, all’altezza di Firenze, dall’allora Presidente del Consiglio Aldo Moro, l’Autostrada del Sole (Milano – Napoli), lunga 760 Km, costruita in soli otto anni; infatti la prima pietra fu posata al casello di Milano dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, il 19 maggio 1956.
Il Progetto e lo studio di fattibilità economica furono predisposti da un consorzio aziendale costituito da: Fiat, Pirelli, Agip e Italcementi che costituirono il S.I.S.I. (Società iniziative strade italiane), fu predisposto in due anni dal 1953 al 1955, in quello stesso anno la S.I.S.I trasferì il progetto allo Stato.
Alla progettazione, che prese spunto anche dalle autostrade già costruite negli Stati Uniti, contribuirono i migliori progettisti italiani del tempo, come Silvano Zorzi e Riccardo Morandi.
† Sulle orme di Maria Maddalena. A Saints Maries de la mer è Sara, una donna, a essere crocifissa (di Andrea Marsiletti)
Il Ministro dei Lavori Pubblici Giuseppe Romita, politico socialdemocratico e ingegnere, svolse una forte opera d’iniziativa politica per giungere al più presto all’esecuzione del progetto; la costruzione dell’autostrada venne affidata, nel 1956, con una convenzione, all’I.R.I., sotto la direzione organizzativa di Fedele Cova, dirigente dell’istituto. L’esecuzione dell’opera fu ripartita in tanti lotti di soli cinque chilometri, che vennero messi in appalto uno a uno. Per ragioni, anche politiche, i lavori vennero eseguiti partendo dai due punti di vertice, Milano e Napoli.
Il numero delle infrastrutture lungo il percorso era, ed è ancora, impressionante: 133 ponti o viadotti, 38 gallerie, 57 raccordi, ben 572 cavalcavia. La più grande infrastruttura costruita in Italia.
I punti di particolare difficoltà nell’esecuzione dei lavori furono numerosi. Il primo fu il ponte sul Po a Piacenza aperto il 15 giugno 1959; esso costituì, al tempo, la più grande opera in calcestruzzo armato precompresso, in Europa.
Mi si permetta una digressione locale, la prima opera in Italia in calcestruzzo armato precompresso fu il ponte, sempre sul Po, della strada Asolana tra Colorno e Casalmaggiore, tra le province di Parma e Cremona, inaugurato l’anno prima, il 1958.
L’ Autostrada del Sole arrivò a Parma l’8 dicembre 1958 con l’apertura del tratto Piacenza sud – Parma,
Il valico appenninico tra Bologna e Firenze, di 85 km venne affrontato con una serie di gallerie e viadotti che hanno tenuto la quota dell’arteria poco superiore ai settecento metri.,
L’ultimo tratto costruito fu quello tra Firenze e Roma; il tracciato ad un certo punto fa una curva, verso Arezzo, questa curva è sempre stata denominata, nella cultura popolare, come “Curva Fanfani”, per rimarcare una presunta influenza nella scelta del tracciato dell’allora Presidente del Consiglio e leader della Democrazia Cristiana, Amintore Fanfani, che era originario della provincia di Arezzo.
L’Autostrada del Sole comportò un investimento di 272 miliardi di lire del 1964, che corrispondono a tre miliardi e mezzo di euro attuali: tenuto conto dalla dimensione dell’economia italiana dei primi anni sessanta del secolo scorso, sono numeri molto rilevanti.
Come infrastruttura, l’Autosole. per la sua lunghezza e complessità pose l’Italia all’avanguardia in Europa nel settore delle costruzioni stradali, con apprezzamenti in tutto il mondo, in particolare negli Stati Uniti; infatti , nel 1964, ad opera in via di ultimazione, il “Moma, Museo d’Arte Moderna” di New York, il più importante al mondo del settore, ospitò la mostra dal titolo: “La più bella autostrada del mondo”.
Con l’autostrada i tempi di percorrenza nord – sud e viceversa si sono più che dimezzati, creando un grande vantaggio in termini di costi di trasporto alle imprese, soprattutto per il reticolo delle piccole imprese disseminate sul territorio che producono bassi quantitativi di merci che non possono prescindere dal trasporto su gomma.
Gli anni di costruzione dell’Autosole, videro lo sviluppo della motorizzazione di massa in Italia, del passaggio dalla vespa all’auto per tutti, con la conseguenza che alcune critiche del periodo che parlavano di un’opera eccessiva per il parco auto italiano, furono ben presto lasciate cadere.
L’apporto dato dall’arteria è stato fondamentale non solo per lo sviluppo del comparto turistico interno, ma almeno in ugual misura ha consentito un agevole afflusso in Italia dei turisti dall’estero.
Ancora oggi, soprattutto oggi, pensare che un’opera di quelle dimensioni e complessità fu costruita in soli otto anni, ci fa pensare ad un’Italia diversa, che aveva una visione del futuro.
L’Autostrada del Sole è il simbolo perenne del miracolo economico italiano, quando in pochi anni il nostro paese passò da un faticoso dopoguerra ad uno sviluppo economico, con molti squilibri, ma, allora, quasi unico nel mondo occidentale. Gli otto anni di costruzione, 1956 – 1964, corrispondono ai cosiddetti anni del boom.
Stefano Gelati