Sono più di vent’anni che leggo qualcuno che annuncia di avere una “visione della città”, accusa l’altro di una mancanza di “visione della città”, ripete che “l’ultimo che aveva una visione era Elvio Ubaldi”… bla bla bla.
La verità è che per progettare il futuro bisogna andare all’essenziale, al “fondo dell’anima” come diceva nel 1300 il monaco domenicano, Meister Eckhart, un padre della mistica cristiana.
La mistica è guardare dentro di sé senza i condizionamenti esterni, rinunciando all’egoità, scremando il superfluo, togliendo tutti i veli o gli elementi accidentali, abbattendo ogni immagine di Dio che abbiamo costruito sui nostri desideri e stati d’animo (ieri misericordioso, oggi giudice, domani vendicatore), rivolgendosi a Dio senza chiedergli nulla per noi o per gli altri, senza pregarlo, senza neppure invocarlo.
E’ nel vuoto, che si può riempire del tutto, che troviamo la nostra essenza, il nostro vero sè, la realtà ultima, la fiammella divina che è già dentro di noi. E’ nel fondo dell’anima che facciamo esperienza di Dio. Scriveva sant’Agostino: “La verità è dentro di noi. Non uscire fuori, rientra in te stesso: nell’interiorità dell’uomo abita la verità”.
Senza avere la pretesa di aver compiuto un percorso mistico come quello di Meister Eckhart, e quindi di essere giunto alla verità, ritengo che l’essenziale per lo sviluppo economico di Parma lo abbiamo già, è dentro di noi, non dobbiamo cercarlo a Bologna, a Roma, in Paradiso. Dobbiamo solo conoscerlo, dobbiamo solo conoscerci. Il fondo dell’anima di Parma è l’aeroporto passeggeri Verdi abbinato ai treni ad Alta Velocità. L’aeroporto c’è già, i treni AV già possono arrivare alla stazione della città.
E’ solo collegandosi alle grandi città europee che Parma è una città europea, e solo essendo un hub aeroportuale che diventa destinazione di persone, turismo, attrazione, scambi, occasioni. Non solo come meta, ma come snodo. Chi atterra all’aeroporto Orio al Serio non lo fa per visitare Bergamo ma per entrare in Italia e poi per spostarsi in Italia.
E’ quindi fondamentale collegare l’aeroporto Verdi con l’Alta Velocità. Senza la seconda non può esserci la prima.
E’ in questa direzione che vanno indirizzati gli sforzi prioritari dell’Amministrazione comunale, delle minoranze, delle imprese, non solo intercedendo presso Trenitalia e Italo ma essendo disponibili, come ha fatto meritoriamente in questi anni l’Unione parmense degli industriali per l’aeroporto, a investire, a compensare i gestori ferroviari se ce ne fosse la necessità. Anche e soprattutto con soldi privati, con i soldi del “Sistema Parma” tanto invocato nei convegni universitari e nell’esibizionismo del filantropismo industriale.
Realizzare una nuova stazione in linea alle Fiere di Parma, direbbe Meister Eckhart, è un elemento di disturbo che ci porta fuori strada, perchè non è realizzabile, non è essenziale perchè non esiste.
Per progettare lo sviluppo della città bisogna arrivare alle cose semplici, che purtroppo non sono quasi mai le cose facili.
Il resto della discussione, a mio giudizio, è inconsapevolezza, inganno, parole al vento.
E le chiacchiere dovrebbero valere zero non solo nella mistica.