Pizzarotti entra nella direzione nazionale di Azione… meglio di niente, ma… (di Andrea Marsiletti)

Steam18_05

Federico Pizzarotti è entrato nella direzione nazionale di Azione, il partito di Carlo Calenda, con delega allo “sviluppo reti civiche”.

Insieme a lui in Direzione ci sono altri 90 membri, tra cui la parmigiana Serena Brandini.

Mah!

Chi scrive nutrirà sempre sentimenti positivi nei confronti di Pizzarotti, non fosse altro perchè ha condiviso dieci anni della sua vita con lui quando egli era sindaco di Parma, a distanza naturalmente, ciascuno nei propri ruoli, ma più volte all’anno ci vedevamo o incrociavamo a qualche evento, talvolta in consiglio comunale, io scrivevo su di lui e lui secondo me leggeva. Gli mandavo su whatsapp i miei articoli di teologia che gli interessavano poco o niente, e mi facevo dare qualche dritta per produrre il limoncino che, devo ammettere, a lui riesce abbastanza bene. In realtà Pizzarotti è entrato nella mia vita perchè in una telefonata su due che ricevevo qualcuno me lo citava, per difenderlo, per criticarlo, per chiedere discontinuità, per raccontarmi gli aneddoti del suo scontro con Beppe Grillo piuttosto che l’ultima polemica in consiglio comunale con Lorenzo Lavagetto. Pizzarotti qua, Pizzarotti là, “La sai l’ultima su Pizzarotti?”, “Lo sai cosa gli ha risposto Grillo?”, “Cosa si è fumato Bonaccini per averlo così in considerazione?”, “Vedrai che alla fine la spunta lui sul Pd”… 

Ero messo male, lo so, malissimo.

 

† 5 anni di TeoDaily. A Natale 2024 debutterà nei luoghi della fragilità delle residenze per anziani (di Andrea Marsiletti)

 

Dopo aver sbandato per qualche anno a fare partitini (o forse sigle) nazionali quali “Italia in Comune”, “Italia c’è” e “Lista civica nazionale”, in un mix di presunzione e ingenuità, un giorno, come un fulmine a ciel sereno, Pizzarotti annunciò il suo ingresso in Italia Viva di Renzi (leggi). Boom! Eccolo tornare su tutti i giornali nazionali!

Quel colpo di teatro lasciò tutti basiti. Boh, chissà, magari era anche un colpo di genio. Di certo non lo fu fidarsi di Renzi che gli promise che lo avrebbe candidato alle politiche in una posizione eleggibile. Seeee, ta ben! Ma daiiii!!!!

Pizzarotti rimase nell’orbita di Italia Viva ancora per alcune ore, poi se ne andò.

Sembrava morto e sepolto, ma qualche mese dopo Pizzarotti azzecca la mossa. Meno di un anno fa, infatti, a colpi di tessere riuscì a vincere un burrascosissimo congresso nazionale di Più Europa contro Bonini, Magi e Dellavedova, e a diventare Presidente nazionale di Più Europa. Era diventato il numero 2 all’epoca del secondo partito nazionale del centrosinistra. Ce la fece pure a imporre un cambiamento dello Statuto che prevede che le liste future di Più Europa dovranno essere concordate dal segretario nazionale con il presidente. Di fatto si era garantito l’ultima parola. Credo percepisse pure un compenso dal partito per fare politica a tempo pieno.

Mi sono sempre chiesto cosa cavolo gli sia passato per la testa quando sei mesi fa decise di abbandonare Più Europa e la sua presidenza nazionale per andare a candidarsi con Azione di Calenda alle europee? Quali malsani ragionamenti avranno mai affollato il suo cervello?

Non fu eletto.

Pizzarotti si era suicidato con le sue mani.

 

Classifica Top50, le 50 persone più influenti di Parma (aggiornamento dicembre 2024)

 

Oggi è uno dei 91 membri del direttivo di un partito, Azione, in grande difficoltà che alle ultime europee non ha superato il quorum e alle regionali dell’Emilia Romagna ha promosso una lista insieme ad altre tre sigle che ha raccolto l’1,7% dei voti.

Se mi posso permettere un consiglio non richiesto, caro Federico, tieniti stretto il ruolo politico nazionale che hai (non primario ma dignitoso), stai a vedere cosa succede, e nel frattempo pensa a mandare avanti il tuo bellissimo b&b a Casola… e magari metti un pò più di alcol nei tuoi liquori. Gli ultimi che ho bevuto erano un pò troppo moderati…

Andrea Marsiletti

 

L’umiliazione del Pd di Parma (di Andrea Marsiletti)

assaggiamidic2024