Pokerino con Dracula

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02/03/2010

Chi l’ha detto che i vampiri temono solo i paletti di frassino e l’aglio? Anche una partita a poker può essere estremamente pericolosa per i succhiasangue se c’è di mezzo Fracchia.

Fracchia contro Dracula è un film del 1985, diretto dal regista Neri Parenti. Le musiche sono state affidate a Bruno Zambrini e il montaggio è di Sergio Montanari, mentre la sceneggiatura è di Parenti, Villaggio, Laura Toscano e Francesco Marotta.
È una delle tragicomiche avventure dell’impacciato, timidissimo e non troppo coraggioso agente immobiliare Giandomenico Fracchia, libera parodia del romanzo di Bram Stoker sul mito del principe dei vampiri, il Conte Dracula.
Il ragionier Giandomenico Fracchia (interpretato da un bravissimo Paolo Villaggio) rischia d’essere licenziato dall’agenzia immobiliare in cui lavora se entro tre giorni non troverà un acquirente, poiché negl’ultimi tempi, per la sua dabbennaggine, non riesce a condurre in porto un affare. Allora, per restare a lavorare nell’agenzia, cerca di rifilare a un cliente quasi cieco, il ragionier Arturo Filini, interpretato dal magistrale attore Gigi Reder, il castello del conte Vlad in Transilvania.
Il castello è però abitato dal conte Vlad – cioè Dracula (Edmund Purdom), il principe dei vampiri e dell’oscurità – insieme alla sorella, la contessina Oniria (Ania Pieroni), fidanzata del mostro Frankenstein (Romano Puppo). I due vampiri passano le loro giornate dormendo nelle rispettive bare e di notte, terrorizzano e azzannano la gente nei dintorni, “svegliati” dal suono inquietante e implacabile dell’organo del proprio maggiordomo cieco (Filippo Degaras).
Fracchia e il suo cliente Filini vivranno ore terrificanti e avventurose, con l’avvocato Frankenstein che aspetta di sposare la fidanzata Oniria (che però decide di sposare il ragioniere Fracchia, di cui a suo dire s’è innamorata) e con Dracula che attenta continuamente, ma invano, alla vita dello stesso ragioniere. Intanto nel castello sopraggiunge una certa Luna (Isabella Ferrari), sorella di Kaspar Labinsky, un ammazzavampiri ucciso da Oniria, credendo che il colpevole sia in realtà Dracula, che la fa mettere in gattabuia. Lei vuole liberare il paese che si trova sotto il castello, dalla minaccia vampiresca.
Fracchia e Filini liberano Luna e tentano di fuggire, ma vengono ripescati dal bramoso conte, la cui sorella Oniria è intenzionata a sposare il primo dei tre (l’agente immobiliare che vorrebbe vendere a Filini il castello). Una volta persa la sfida contro Filini e Giandomenico Fracchia, Dracula è costretto ad acconsentire all'”amore” di Oniria per il ragioniere, ma alla festa di matrimonio, Luna esce dalla torta delle nozze e intimorisce i non-morti (i vampiri invitati più alcuni zombie alla festa) con fulmini e saette con l’apparecchio ammazzampiri di suo fratello.
Luna, Fracchia e Filini fuggono, intanto Frankenstein (chiamato Frankie da Oniria) prende sulle spalle la contessa vampira e si riappacifica con lei nella stalla. Intanto Dracula perseguita ancora una volta il povero ragionier Fracchia, che per caso gl’infila la punta di frassino (che i vampiri non sopportano) del proprio ombrello nel cuore, e il vampiro muore.
Poco dopo Giandomenico si risveglia nella sala d’un cinema insieme alla sua fidanzata Stefania, scoprendo ch’è stato tutto un sogno (o quasi…). Un uomo somigliante al conte (che, a sua insaputa, è proprio Dracula) gli dà sorridente l’ombrello di frassino. Dopo, nella scena finale, quando i due se ne vanno, Dracula sorride beffardamente alla telecamera guardando lo spettatore scoprendo i canini da vampiro, mentre lo schermo si tinge di rosso sangue, per rimandare al suo gusto di nutrirsi del fluido vitale degli umani. Il motivo di questo finale è dovuto al fatto che una delle tante leggende che coinvolgono i vampiri è quella che attribuisce loro la capacità di entrare nei sogni dei comuni mortali, quindi si sospetta che Dracula sia entrato nel sogno di uno spettatore al cinema seduto di fronte a lui.



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