Recuperato a Fornovo borsone con gli “attrezzi del mestiere” per furti

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Nei giorni scorsi i Carabinieri della Stazione di Fornovo Taro impegnati, come i colleghi della provincia, in un quotidiano servizio di controllo del territorio, finalizzato a prevenire la commissione di reati di natura predatoria durante le festività natalizie, veniva attivata dalla centrale operativa della Compagnia di Salsomaggiore Terme per la presenza, in località Riccò del Comune di Fornovo di Taro, di un’autovettura che si aggirava per quel centro e che aveva attirato l’attenzione di più persone.

I militari, raggiunta tempestivamente la località indicata, scorgevano il veicolo segnalato che proveniva dalla direzione opposta. Durante le necessarie manovre per effettuare inversione di marcia, i carabinieri scorgevano un borsone nero posizionato sul ciglio della strada, verosimilmente abbandonato dagli occupanti della vettura in questione che sicuramente si erano accorti della presenza dell’auto di servizio con i colori d’Istituto e si erano allontanai a forte velocità dall’abitato di Riccò.

 

† Terra Santa 14 – La mia esperienza nella grotta della Natività a Betlemme. E gli ortodossi ci ricascano… (di Andrea Marsiletti)

 

I militari percorrevano la stessa strada per cercare di raggiungere l’auto da controllare che, nel frattempo, era riuscita ad allontanarsi facendo perdere le proprie tracce. Tornati nel luogo in cui era stato individuato il borsone lasciato dagli occupanti del veicolo in fuga per recuperarlo, ma una volta arrivati notavano che lo stesso non era più presente.

Poco dopo una chiamata alla centrale operativa di Salsomaggiore Terme segnalava che il borsone in questione era stato recuperato da un privato cittadino che, raggiunto dai carabinieri di Fornovo di Taro, veniva consegnava.

All’interno del borsone erano custodite diverse targhe, diverse tipologie di chiavi per aprire differenti veicoli, centraline da utilizzare per i furti di autovetture, meccanismi per disattivare gli allarmi delle vetture e supporti magnetici per l’hackeraggio di differenti tipologie di centraline.

Ancora una volta il tempestivo intervento dei carabinieri anche grazie alla c.d. “sicurezza partecipata” ha permesso che non venissero compiuti reati di natura predatoria ed in particolare di e sui veicoli.

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