Sanità Parma, Piccinini (M5S): “Criticità e sprechi nel servizio emergenza-urgenza, la Regione razionalizzi le risorse”

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“A Parma la gestione del servizio emergenza-urgenza sul territorio continua ad essere problematico, sia dal punto di vista della gestione delle risorse umane a disposizione che sotto l’aspetto più strettamente economico. Invece di razionalizzare le spese, l’Azienda ospedaliera universitaria continua a dirottare risorse ancora una volta verso i privati generando ulteriori costi per la casse pubbliche. Uno spreco che la Regione deve fermare”.

È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla gestione del servizio emergenza-urgenza da parte dell’Azienda ospedaliera universitaria di Parma.

“Dopo aver faticosamente ottenuto che tutte le risorse previste dai fondi per l’emergenza Covid fossero finalmente assegnate, i vertici sanitari di Parma hanno continuato ad utilizzarle in sinergia con le associazioni di volontariato – spiega Silvia Piccinini – Nel caso degli infermieri, per esempio, sono stati utilizzati esclusivamente per l’emergenza territoriale lasciando così scoperto il servizio di Trasporti intra ospedalieri urgenti (TIU) generando così un accumulo di ore di straordinario per il personale chiamato a colmare questo ‘buco’. Si parla di almeno 120 ore per il solo anno 2023”.

Una situazione che potrebbe addirittura aggravarsi con l’istituzione di una nuova auto infermieristica sul territorio cittadino di Parma che l’Azienda vorrebbe mettere su strada con un costo che potrebbe aggirarsi attorno ai 90mila euro l’anno.

“Una scelta discutibile – aggiunge Silvia Piccinini – soprattutto in una fase di difficoltà economica che sta mettendo anche a dura prova il rinnovo delle stesse convenzioni con il Terzo settore che oggi non riesce a coprire le spese per garantire il servizio. Ecco perché crediamo si tratti di una soluzione totalmente inadeguata visto che l’Azienda ospedaliera universitaria, grazie proprio ai fondi regionali assegnati, ha già al suo interno tutte le risorse sia umane che finanziarie per provvedere autonomamente a questo nuovo servizio. Serve quindi da parte della Regione una ricognizione puntuale su quanto si sta facendo a Parma, riguardo all’organizzazione del servizio di emergenza urgenza, per capire come evitare spreco di risorse pubbliche” conclude Silvia Piccinini.

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