Torneo Sanitario dei Tre Confini, vince Calestano

14/07/2009
h.10.40

E’ il momento delle premiazioni, dei discorsi finali, del saluto delle autorità. E’ passato da poco mezzogiorno, di domenica. La fatica, la sete, la fame, si fanno sentire sulle spalle e nella testa di tutti. Si consegnano i premi, si eleggono i vincitori.
Elena e Susy, a nome di tanti, spiegano il vero perché di questo torneo, intitolato ad un pezzo di cuore di Borgotaro che se ne é andato; spiegano cosa vuol dire quel orsetto paffuto, messo sul logo. L’emozione é a mille, indescrivibile.
Uomini e donne, uomini veri e donne vere, con le lacrime incontenibili agli occhi, con il cuore gonfio di un’infinita e sincera commozione: il ricordo di Matteo Caporali, a cui é intitolato il neonato Torneo Sanitaro dei Tre Confini, é ancora troppo fresco, troppo forte.
Occhiali da sole, mai abbastanza grandi da coprire le emozioni, il pianto che riga le guance. E’ così che, con un grande abbraccio ideale, sotto un sole inaspettato, si é concluso la prima edizione di questa gara tra equipaggi di soccorso.
Sei campi di gara “impestati”, difficili, che hanno fatto sudare non poco i volontari, i giudici, gli organizzatori. Sei campi di gara che hanno unito ancor più la grande famiglia del volontariato, questa volta valicando i confini di tre regioni.
L’organizzazione: perfetta, in ogni dettaglio, nel progetto, nella volontà, nell’accoglienza, nelle simulazioni. Senza nessun costo per le casse dell’Assistenza Pubblica, il cuore di questa nuova bellissima manifestazione.
110 volontari, decine di mezzi, le Assistenze Pubbliche di mezza provincia, quella di Parma in testa; per gestire mezzi, attrezzature, segreterie, ponti radio, campi di gara; tutti impegnati in uno sforzo incredibile, per gestire una moltitudine di ospiti, giunti a Borgotaro e Albareto perché impegnati nella competizione, o anche solo perché curiosi, accorsi per vedere, per capire.
Un grande sforzo che si é rivelato utile anche come esercitazione, soprattutto nella fase finale, con la simulazione di una maxi emergenza, con decine di feriti e tante situazioni difficili. Come purtroppo spesso accade sulle strade italiane.
L’equipaggio vincitore, quello dell’Assistenza Pubblica di Calestano, a nome dell’Emilia Romagna, ha potuto così “portare via” il trofeo, un’opera bellissima, in marmo, altamente significativa, nata dal genio di Stefano Devoti, donata dai volontari della Valle del Sole.
“Portare via” perché si tratta di un trofeo itinerante, che non viene assegnato per sempre, ma viene dato in custodia di anno in anno, all’associazione che ha vinto. Una specie di testimone, da far muovere.
Grazie a tutti, di cuore.
Così, si legge, sul sito della manifestazione, curato con grande attenzione da Marcello Delmaestro. In effetti questo tipo di competizione ha fatto vincere tutti, tutti quelli che erano presenti, a qualsiasi titolo; non solo i quattordici equipaggi in gara.

Valtaro.it

lombatti_mar24