Reggio Emilia: gli ultracattolici di Courage che “aiutano a guarire dall’omosessualità”

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Si è insediata anche a Reggio Emilia “Courage”, organizzazione cattolica nata negli USA negli anni ’80 e poi diffusa anche in Europa e in Italia. Courage si occupa di “aiutare” gli omosessuali ad astenersi dall’attività sessuale vivendo una vita casta secondo i dettami della Chiesa.

Una sorta di gruppo di aiuto analogo a quelli che si occupano di dipendenze (droga, alcol, gioco d’azzardo eccc.). L’omosessualità viene pertanto trattata al pari di una malattia dalla quale si può guarire, insieme, con un prete che dispensa consigli.

Si legge sul loro sito: “Fede e omosessualità: nove verità spirituali. Le persone che lottano con l’omosessualità spesso lottano da sole. Courage offre speranza ed amicizia a coloro che desiderano essere fedeli all’orientamento della Chiesa nell’affrontare i loro sentimenti omosessuali. La Chiesa dice a tutti coloro che vorranno ascoltare: sii casto, sii eroico, vivi la vita dell’autocontrollo sessuale. Ma i richiami della tentazione sono molto forti. Molte persone si lasciano andare ai loro impulsi, prendendo un sentiero che conduce alla delusione e anche alla morte. La chiamano libertà, ma finiscono schiavi dei loro desideri. Chi partecipa a Courage scopre che vincere la battaglia con la tentazione è l’inizio della vera libertà e della vera felicità“.

Reggio Emilia è la terza città dove è presente il gruppo cattolico di aiuto, dopo Roma e Torino, ne ha dato notizia il settimanale “L’Espresso”.

Sulla vicenda, che sta creando discussione in città, è intervenuto Edoardo Tincani, portavoce del Vescovo di Reggio Emilia Camisasca: “Il Vescovo conosce la realtà di “Courage” da un anno perché alcuni uomini con orientamento verso persone dello stesso sesso si sono a lui rivolti per essere aiutati a vivere nella preghiera, nella meditazione della Sacra Scrittura e nella castità.

“Courage” non intende essere una terapia riparativa e non chiede a nessuno di aderire a tali terapie. È un aiuto a vivere secondo quanto espresso dal Catechismo della Chiesa Cattolica e dalla Tradizione della Chiesa.

Circa il servizio pubblicato da “L’Espresso”, addolora che libere persone che si trovano a pregare siano violate così pesantemente nella loro privacy di cittadini italiani”.

Anche la deputata del M5S Maria Edera Spadoni è intervenuta “L’organizzazione facente capo alla Chiesa cattolica che si pone come obiettivo quello di curare i gay tramite la castità non fa altro che creare e alimentare una vera e propria discriminazione nel momento in cui l’essere omosessuali viene equiparato ad una terribile malattia dalla quale si può e si deve guarire”.

Una società che si definisce civile, deve attuare tutte quelle misure volte a combattere la discriminazione fondata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere.

L’arrivo di Courage nella nostra città non fa altro che una creare una violazione sistematica dei diritti fondamentali delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (LGBT). La risposta del portavoce reggiano dell’associazione -quando afferma che non può rilasciare interviste se non a televisioni e giornali cattolici- è davvero preoccupante”.

“Come si esprime il sindaco Vecchi a tal proposito? -conclude la parlamentare- La maggioranza non dovrebbe mobilitarsi e agire proteggendo i cittadini contro ogni forma di discriminazione? Rimanere in silenzio, in molti casi, significa approvare questa ingiustizia e difenderla in maniera attiva”.

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