Al Labirinto della Masone concerti e la messa creola cara al Papa

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Il Labirinto della Masone propone, nei giorni 22 e 26 luglio, una rassegna di musica classica e barocca, in un viaggio tra le note dal Sudamerica all’Europa che animerà le serate estive al labirinto.
“Canto di Dio che nasce dalla nostra cultura, capolavoro con generi e ritmi musicali propri del nostro paese”:
Così il cardinale Jorge Mario Bergoglio definì la “Messa creola” (“Misa criolla”) del compositore argentino Ariel Ramirez quando era cardinale di Buenos Aires. Nel 2014, diventato papa, volle che fosse eseguita in Vaticano.
Frutto del Concilio Vaticano II, che abolì il monopolio liturgico del latino, la “Messa creola” (1964) nasce dall’incontro fra tradizione europea e ritmi e strumenti dei nativi americani.
Non era la prima volta che quell’incontro avveniva: già Nel XVI secolo, con l’arrivo dei Conquistadores nel Nuovo Mondo, il barocco musicale aveva assunto coloriture particolari nelle colonie, come del resto era accaduto a tutte le altre arti.
Nella particolare cornice della corte neoclassica al centro del labirinto più grande del mondo, aprirà così questa piccola rassegna musicale, il 22 luglio alle 21, con il concerto del Coro Voz Latina di Cremona, e diretto da Maximilian Baños, dedicato a questa lunga vicenda meticcia. Diviso in tre parti, si aprirà con Il siglo de oro spagnolo, seguito dalla processione Hanacpachap cussiciunin, la prima composizione polifonica trasmessa a stampa in America Latina, scritta in lingua quechua e pubblicata a Lima nel 1631, un brano accattivante non solo per la lingua ma anche per la sapiente commistione drammatica di tecniche e giri armonici del madrigalismo europeo, con chiari elementi della pentafonia precolombiana.
Terminerà con la Misa criolla, una messa unica nel suo genere in cui i ritmi e la tradizione ispano-americana si intrecciano con i contenuti della tradizionale liturgia della Santa Messa. Composta nel 1964, è stata concepita dal musicista argentino Ariel Ramirez come un’opera per solisti, coro e orchestra, ed espressione di forme musicali folkloristiche caratterizzate dalla presenza di strumenti e ritmi tipici della tradizione popolare latinoamericana.
Il concerto, anticipato al pomeriggio da brevi interventi dei membri del coro negli spazi della collezione volti a illustrare la storia del genere barocco latino-americano, unisce melodie in lingua spagnola ad altre in lingue indigene, creando una particolare atmosfera dove musica sacra e musica popolare e sudamericana si intrecciano strettamente.
Dopo questo concerto dai profumi esotici, il ritorno a casa e alle abitudini sarà assicurato da una delle più prestigiose orchestre italiane.
La sera del 26 luglio, sempre alle 21, sarà invece la volta della Filarmonica Arturo Toscanini Toscanini, una delle maggiori orchestre italiane, punto d’eccellenza dell’attività produttiva della Fondazione Arturo Toscanini e maturata sul piano artistico nella più che trentennale esperienza dell’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna e nell’antica tradizione musicale che affonda le proprie radici storiche nell’Orchestra Ducale riordinata a Parma da Niccolò Paganini nel 1835/36 e per i quarant’anni successivi ai vertici delle capacità esecutive nazionali.
Sotto la guida del nuovo direttore principale, l’inglese Alpesh Chauhan, l’orchestra, che collabora abitualmente con i maggiori direttori e solisti del panorama internazionale, proporrà un repertorio classico, con brani di Verdi, Rossini, Beethoven.
Entrambi i concerti sono un’assoluta novità nella programmazione estiva del Labirinto della Masone, che finora aveva visto solamente esibizioni di musicisti contemporanei, e sono un’ottima opportunità per ascoltare due prestigiosi ensemble immersi in un luogo unico al mondo.

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