Borgotaro piange l’improvvisa scomparsa di Franco Brugnoli (di Mauro Delgrosso)

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Borgotaro tutta piange la scomparsa improvvisa, a 73 anni, di Franco Brugnoli, conosciuto e stimato intellettuale, da sempre punto di riferimento e animatore della vita culturale e artistica della Valtaro.

Una carriera nelle Poste Italiane, come funzionario, ma soprattutto corrispondente storico da Borgotaro della Gazzetta di Parma e di TV Parma; musicista per oltre 45 anni del gruppo musicale Stryx, attento conoscitore e cultore dei più disparati generi musicali, apprezzato esecutore liturgico alle tastiere dell’organo Serassi presente nella Chiesa di Sant’Antonino; divertente attore dialettale, che lo ha visto recitare per decenni come protagonista nella compagnia “i fio dal Burgu”; accademico della cucina italiana, convinto ed efficace promotore della cultura gastronomica appenninica; raffinato e preparato presentatore di tutte le più importanti manifestazioni pubbliche e istituzionali, in Valtaro ma anche presso le comunità di valtaresi all’estero; a Londra, a New York e a Parigi Franco Brugnoli era di casa; la sua, anche in veste di massimo conoscitore della realtà locale, era diventata negli anni una presenza immancabile alla consegna delle benemerenze cittadine, durante i festeggiamenti del santo patrono, momento culmine della vita pubblica di Borgotaro.

Con lui, scompare una vera istituzione sociale, ma anche una figura umana dotata di profonde doti morali: sempre disponibile, Franco Brugnoli si muoveva in modo umile e senza voler apparire, per attivare azioni concrete a favore delle associazioni di volontariato e delle persone più deboli; il suo stile lo portava ad essere sempre attento e sensibile anche nelle situazioni più complesse che la sua professione di giornalista imponeva; attività che lo ha visto impegnato con dedizione e costanza per oltre mezzo secolo, portandolo ad essere un esempio etico e deontologico per tutti i suoi colleghi, un vero punto di riferimento. Aveva da poco perso la madre, ma soprattutto aveva visto spegnersi nei giorni scorsi un caro amico, Renzo Tonelli, a cui lo legava una fraterna e antica amicizia. Lascia la sorella Rossana, i figli Letizia e Paolo.

Nota personale: con la scomparsa di Franco perdo un carissimo amico, un riferimento personale profondo, ma soprattutto un esempio assoluto, in campo etico e deontologico, nella professione di giornalista. Mi ha dato sempre una mano, in modo disinteressato ed efficace, mi hai insegnato tantissimo; per me, come per tutti i borgotaresi, il suo telefono era sempre acceso. Il suo ufficio in piazza, al bar Firenze, era sempre aperto. Con lui si parlava di tutto, a volte si scherzava anche sul tema della morte, del “coccodrillo” che ci saremmo dedicati se uno dei due fosse “andato avanti”. In un suo ricovero ospedaliero, quando lo andai a trovare, per sdrammatizzare, un giorno mi disse: “mi raccomando, scrivi che è morto perchè gli hanno rotto troppo le scatole (in realtà usò un altro termine)”. Ma con questo, con la sua solita intelligente ironia, voleva solo dire che sentiva il suo ruolo di giornalista come missione, non come professione. Il suo vivere a servizio della comunità, il suo stile di vita, come è accaduto per tanti personaggi borgotaresi del periodo post bellico, del periodo della ricostruzione, che hanno dato tutto per il loro Borgo, mancherà tantissimo, lascerà un vuoto incolmabile nella società civile. Passeranno generazioni, per avere la speranza di incontrare un altro Franco Brugnoli.

Mauro Delgrosso

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