Il lavoro a Parma: +2,2% i nuovi contratti in un trimestre

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Resta elevato il numero dei nuovi contratti previsti dalle imprese parmensi.

Il mese di dicembre mostra una sostanziale stabilità rispetto allo stesso mese del 2022, (previste 2.730 nuove attivazioni, con -0,7%,), ma su base trimestrale (dicembre 2023-febbraio 2024) si dovrebbe registrare un incremento del 2,2%, con 12.030 nuovi contratti.

L’andamento – secondo le analisi elaborate dal Sistema informativo Excelsior – gestito da Unioncamere-ANPAL-in collaborazione con l’Ufficio Studi della Camera di Commercio dell’Emilia – non mostra, in generale, segni di criticità, anche se le previsioni appaiono molto differenziate tra i settori di attività.

I nuovi contratti previsti a dicembre si concentreranno per il 63% nel settore dei servizi con 1.740 unità (-2,8% rispetto allo stesso mese del 2022) ed in particolare  nei servizi alle imprese (730 unità) e alle persone (320), nei servizi turistici, di alloggio e ristorazione (230 ingressi) e nel commercio (460 ingressi).

Nell’industria manifatturiera e nelle public utilities è  prevista una crescita del 7,5% rispetto al dicembre 2022, con 860  nuovi contratti, mentre dovrebbero risultare in flessione quelli relativi al settore delle costruzioni, con 140 unità.

 

Il potere a Parma, quindici anni dopo. Top50_2008 vs Top50_2023 (di Andrea Marsiletti)

 

Le imprese che prevedono assunzioni sono pari al 14% del totale, mentre continua a mantenersi alta la quota di candidati introvabili nei processi di selezione di personale da parte delle imprese della nostra provincia, che dichiarano di avere difficoltà a reperire i profili ricercati nel 49% dei casi, equivalenti a 1.337 profili per il solo mese di dicembre.

Le cause all’origine di queste difficoltà sono riconducibili in parte alla mancanza di candidati (nel 31,4% dei casi) e, in parte, all’insufficiente preparazione dei candidati (nel 13,5% dei casi), così come alla richiesta di profili che abbiano già maturato esperienze specifiche nei diversi ambiti di attività.

Tra i profili più difficili da reperire emergono, nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica,di difficile reperimento sono i tecnici della salute (nel 85,5% dei casi),gli specialisti nelle scienze della vita (nel 82,9%), i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (nell’80% dei casi) e gli ingegneri (nel 75% dei casi). Riguardo l’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, di difficile reperimento sono i professionisti addetti alla gestione amministrativa della logistica  (nel 59,3% dei casi), gli operatori della cura estetica (nel 55,8%), i professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali (nel 50%), gli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione (nel 47,7%). Nel segmento degli operai, le difficoltà si scontano soprattutto nella ricerca di operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione di edifici (nel 77,4%), di operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (nel 76,9%), conduttori macchine movimento terra, sollevamento e maneggio materiali (nel 74,4% dei casi), operai specializzati nell’installazione/manutenzione attrezzature elettriche/elettroniche (nel 64,3% dei casi).

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