Parapsicologa e paracula

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07/08/2010

Meglio non fidarsi della sedicente chiaroveggente Madama di Tebe… E’ sì parapsicologa ma è anche un po’ paracula.

Uno contro l’altro, praticamente amici è un film commedia italiano del 1981, diretto da Bruno Corbucci, ed interpretato da Renato Pozzetto e Tomas Milian. Il film incassò ai botteghini un miliardo e 86 milioni di lire.
Franco Colombo (Renato Pozzetto), da sempre appassionato di fiori, vive a Varese facendo giardinaggio, mantenuto dallo Zio Fortunato, titolare di una ditta di carni in scatola; alla morte dello zio, diviene nuovo presidente dell’azienda e viene incaricato dall’avvocato della ditta, al fine di evitare il fallimento, di recarsi a Roma per consegnare 100 milioni nelle mani di un onorevole corrotto del ministero, per ottenere un’importante commessa di forniture all’estero.
Sbarcato a Fiumicino, nell’auto che doveva usare per arrivare a Roma trova Quinto Cecioni, detto “Er Monnezza” (Tomas Milian), un ladruncolo romano appena uscito di galera. Giunti a Roma, i due trascorrono la serata insieme, ma la mattina dopo, quando Franco giunge al ministero, al momento di consegnare la valigetta, scopre che all’interno, al posto dei milioni, vi sono solo rotoli di carta igienica.
Inizialmente, Franco sospetta che il colpevole sia proprio Quinto in virtù dei suoi precedenti, ma in realtà quest’ultimo è innocente: i due, quindi, insieme si mettono alla ricerca dei soldi. Dopo varie esilaranti peripezie, alla fine scopriranno, grazie alla scaltrezza di Quinto, che la valigetta è stata furtivamente scambiata in albergo dallo stesso avvocato dell’azienda (rivelatosi quindi un doppiogiochista), ed andranno, nottetempo, a recuperarla di nascosto fino a casa sua a Varese.
Tornati a Roma, Franco può finalmente consegnare il denaro, ma Quinto scopre che l’onorevole è un assiduo frequentatore di un bordello gestito da una sua amica e, alla luce di ciò, farà in modo che Franco ottenga l’appalto della fornitura senza pagare un soldo.
Il film si chiude con Franco che riparte per Varese con la sorella di Quinto (Anna Maria Rizzoli), che probabilmente diverrà poi la sua donna, proponendo altresì a Quinto di tenersi una parte dei 100 milioni. Quinto però li vorrebbe tutti in quanto, dal momento che inizialmente dovevano essere consegnati – a fondo perduto – all’onorevole corrotto, tanto valeva che andassero a lui, che invece aveva contribuito a recuperarli: Franco, senza pensarci due volte, acconsente e glieli regala tutti…

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