Possibile Parma: “Diamo forza al fronte No TiBre”

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Il dibattito di questi giorni sulla Tirreno-Brennero ruota attorno al tema dell’interesse del territorio. Da parte di alcune forze economiche e, sul versante politico, di Lega Nord, Forza Italia e Partito Democratico si contesta il piano infrastrutturale della Regione. Il piano non considera più strategico il secondo lotto dell’autostrada Tirreno Brennero mentre, per collegare gli stessi territori, reputa essenziale investire sul trasporto ferroviario, stanziando più di 800 milioni per il completamento del raddoppio della Pontremolese e il collegamento con Verona e Mantova.

Scegliere di investire risorse in questa direzione anziché in una nuova autostrada sarebbe contro l’interesse del territorio? E’ comprensibile che alcune realtà economiche possano essere schiacciate sul presente e sul loro “particulare”, ma la politica deve fare uno sforzo di immaginazione e progettare il futuro nell’interesse di tutti, con politiche non più novecentesche ma moderne e sostenibili.

Non si tratta di bloccare il progresso, ma di far correre le buone idee. Quell’autostrada non serve. Pensata addirittura negli anni ’70 rischia di demolire ogni alternativa. Serve potenziare le linee ferroviarie e far viaggiare più treni. Servono piani della mobilità sostenibile che consentano di analizzare gli spostamenti di merci e persone nel contesto regionale, mettendo in campo politiche di mobilità dolce che portino in pochi anni e con molte meno risorse di quelle necessarie per autostrade e cemento, a risultati sorprendenti. Per miglioramento della qualità della vita ed efficacia, anche economica.

Questo è l’interesse del territorio. Un territorio – è importante ricordarlo – che si è già chiaramente espresso. Esattamente sei mesi fa, l’11 aprile, hanno sfilato contro la realizzazione della TiBre, anche nel suo primo e inutile lotto da Fontevivo a Trecasali, i sindaci di Sissa Trecasali, Mezzani, Sorbolo, Torrile, Colorno, Parma e San Secondo Parmense, insieme a tanti comitati locali, associazioni ambientaliste e realtà politiche.

Nella lettera inviata al ministro Del Rio dopo la manifestazione, si definisce la TiBre “un’opera inutile e devastante” fin dal suo primo lotto e si fa “la proposta di una soluzione alternativa, costituita dalla realizzazione del Ti-Bre ferroviario con il completamento della Pontremolese e la sua prosecuzione con il tratto Parma-Verona”.

E’ esattamente la logica espressa dal piano regionale. Ora è il momento di rilanciare quella manifestazione e i suoi obiettivi, sollecitando con forza la Regione a confermare le sue scelte e, in forza di queste, rinnovando al Governo la richiesta bloccare anche il collegamento Fontevivo-Trecasali, a questo punto sempre più incomprensibile, attualmente all’esame finale del ministero dell’Ambiente. Fermando con esso anche le sue inutili cementificazioni accessorie, come la tangenziale di Viarolo che nemmeno i Comuni interessati vogliono.

Il sindaco di Sissa-Trecasali si è già pubblicamente espresso, speriamo che così facciano anche il sindaco di Parma, finora rimasto in un silenzio assordante, e gli altri sindaci che hanno partecipato alla manifestazione.

Attraverso le istituzioni e le realtà associative e politiche, la priorità ora è dare forza e visibilità alla gran parte dei cittadini che chiedono la conferma della cancellazione della TiBre. Occorre, tutti insieme, sostenere la proposta delle Regione ed isolare le forze politiche che, a livello locale, complice forse l’avvicinarsi delle amministrative di Parma, sembrano sentire più forti altri richiami rispetto a quelli di un nuovo modello di sviluppo, ambientalmente sostenibile ed economicamente vantaggioso.

Per Possibile Parma

Giuseppe Bizzi, consigliere comunale Possibile

Marco Boschini, Possibile Parma

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