TiBre, Legambiente: “Risoluzione in Regione per fermarla”

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Contro la realizzazione dell’autostrada TiBre, ad oggi in attesa del via libera del Ministero e ancora ferma per questioni autorizzative, è in arrivo una risoluzione in consiglio regionale dell’Emilia Romagna. La richiesta di fermare l’opera e spostare le risorse per il completamento dell’asse ferroviario é stata presentata da Legambiente ai membri del consiglio, trovando già il consenso di 8 membri dell’assemblea regionale. Prime adesioni dall’intero gruppo del M5S (Gibertoni, Bertani, Piccinini, Sassi, Sensoli), di SEL (Taruffi, Torri) e dell’Altra Emilia Romgana (Alleva).

Proprio oggi l’autostrada sarà oggetto di un confronto tra enti locali e Ministero (la direzione guidata dall’Arch. Coletta, in carico a Graziano Delrio) per valutare gli aspetti autorizzativi ed i problemi sul tavolo.

L’opera ha perso qualsiasi interesse da parte degli enti locali, che anzi hanno sfilato a Ronco Campo Canneto lo scorso 11 aprile assieme a cittadini e associazioni, chiedendo di fermarla e completare invece il TiBre ferroviario, già esistente e meno costoso. Purtroppo in un colpevole gioco di silenzio assenso, nessuno degli enti proposti, dalla Regione al Ministero sta raccogliendo questa posizione di buonsenso sancendo l’evidente inutilità dell’opera.

Un nuovo tratto autostradale di circa 9 km che, oltre a determinare un consistente impatto ambientale, impoverisce il potenziale agricolo e l’immagine dell’agroalimentare regionale. Un’opera che finirebbe nel mezzo della pianura parmense, senza alcun collegamento a poli logistici-produttivi, o ad agglomerati urbani significativi, e quindi priva di funzionalità trasportistica. Una spesa di 513 milioni di euro che potrebbero essere dirottati per il completamento del TiBre ferroviario, un percorso che, al contrario dell’intervento oggi appaltato, avrebbe comunque una sua completezza funzionale permettendo di portare le merci via treno dai porti tirrenici fino a Verona ed oltre. Sull’opera gravano inoltre pesanti dubbi di tipo autorizzativo, a cominciare dalle valutazioni ambientali risalenti ad oltre un decennio fa, e decisamente inattuali secondo la UE.

In vista del voto in consiglio Legambiente, auspica che altri consiglieri possano aderire, soprattutto quelli eletti sul territorio parmense, e che l’assessore Donini agisca di conseguenza. La politica darebbe finalmente il segnale di saper raccogliere le istanze dei cittadini e dei territori.

Legambiente Emilia Romagna
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