29/10/2013
h.20.00
Le imprese di Parma prevedono il 10% in meno di assunzioni e il 15% in più di uscite di personale: oltre 2mila posti di lavoro rispetto al 2012. Cresce la richiesta di laureati, soprattutto di ingegneri. Le imprese chiedono esperienza e alta qualificazione a fronte di contratti prevalentemente a tempo determinato. Tutti i dettagli nel rapporto Excelsior 2013 elaborato dalla Camera di Commercio di Parma.
Le imprese dell’industria e dei servizi della provincia di Parma prevedono di effettuare 5.020 assunzioni a fronte di 7.280 dismissioni di personale: il risultato è rappresentato da 2.260 posti di lavoro in meno rispetto a quelli di fine 2012. E’ questo il dato più grave esposto nel Rapporto Excelsior 2013, presentato oggi alla Camera di Commercio di Parma dal presidente, Andrea Zanlari, e dalla responsabile dell’Ufficio studi, Giordana Olivieri. Lo studio, svolto in collaborazione tra Unioncamere e il Ministero del Lavoro, nasce dalle interviste svolte alle imprese dell’industria e dei servizi con almeno un dipendente (un migliaio quelle svolte nel parmense).
Nel confronto con le province della regione Emilia-Romagna, Parma, con il suo calo pari a -2 per cento, scivola al terzultimo posto della classifica dei tassi di sviluppo occupazionali, seguita solo da Rimini (-2,4 per cento) e Ravenna (-2,7 per cento).
Le assunzioni che le imprese parmensi prevedono di effettuare nel 2013 sono in calo complessivamente del 10,2 per cento rispetto alle previsioni del 2012. Nel contempo saranno in aumento le uscite (+15 per cento).
Quasi un terzo dei 2.260 posti che si perderanno nel 2013 si concentra nelle imprese artigiane (-690 unità). Tutti i settori però presentano un numero di uscite superiore a quello delle entrate, ad eccezione delle industrie metalmeccaniche e delle public utilities. Sono particolarmente pesanti gli andamenti occupazionali dell’industria in senso stretto (-420 unità nel 2013), che continua a registrare cali dal 2009, e delle costruzioni (-540 unità) che scontano una congiuntura molto recessiva. Segna una forte battuta d’arresto anche il comparto dei servizi: si accentua la perdita di posti di lavoro nel commercio (-530 unità) e gli altri servizi presentano un saldo negativo di 770 unità.
All’interno del settore industriale i cali maggiori sono nelle imprese alimentari (-160 unità), dei metalli (-140) e nelle “altre industrie” (-160). Appare positivo soltanto il saldo del settore delle public utilities (+40).
La crisi sembra aver colpito più pesantemente le imprese con meno di 10 dipendenti che prevedono di perdere complessivamente 1.450 lavoratori, ma peggiora la situazione anche nelle imprese da 10 a 49 dipendenti (-530) e nelle imprese maggiori, dove il saldo diventa negativo.
Solo il 14,6 per cento delle imprese parmensi intervistate prevede di assumere nel corso del 2013: si tratta del valore più contenuto, insieme a quello del 2012, degli ultimi sei anni. Oltre l’85 per cento delle imprese parmensi esclude di assumere collocando così la provincia tra il dato regionale (84,7 per cento) e quello nazionale (86,8 per cento). Tuttavia nell’industria in senso stretto (escludendo cioè le costruzioni) la quota delle imprese che vogliono assumere appare in crescita.
Le assunzioni con contratto a tempo indeterminato scendono al 25,8 per cento dal 29,8 dello scorso anno, mentre i contratti a tempo determinato non stagionali salgono al 35,7 per cento (erano il 29,7). Risulta in forte calo la quota di contratti di apprendistato (5,5 per cento, erano il 11,2 per cento nel 2012), mentre i contratti a chiamata arrivano a riguardare il 5,3 per cento delle assunzioni.
Le assunzioni di laureati raggiungono il 17,1 per cento, vale a dire quasi due punti percentuali in più rispetto al 2012. Questo valore rappresenta per Parma la quota più alta rilevata finora dal Sistema Informativo Excelsior, arrivato ormai alla sua sedicesima annualità.
La richiesta di personale in possesso del diploma di scuola media superiore cala di oltre 8 punti percentuali rispetto allo scorso anno, fermandosi al 34,5 per cento. Cresce leggermente la richiesta di lavoratori con qualifica professionale rimanendo contenuta al 7,1 per cento, mentre è in aumento la domanda di personale con nessuna formazione specifica, che passa dal 35,6 del 2012 al 41,3 per cento del 2013.
La richiesta di laureati si orienta per un terzo verso ingegneri (le lauree in ingegneria elettronica e dell’informazione e in ingegneria industriale le più richieste) e per circa un quarto verso laureati in economia. La richiesta di personale laureato è prevista in 300 unità nell’industria e 330 nei servizi.
Cala invece in modo consistente la ricerca di diplomati: 500 unità in meno rispetto al 2012. In questa fascia gli indirizzi più richiesti dalle imprese parmensi sono quelli amministrativo-commerciale (320 unità), turistico-alberghiero (240 unità) e meccanico (90). Complessivamente sono previste solo 260 assunzioni con qualifica di istruzione e formazione professionale e gli indirizzi più quotati sono quello meccanico (90) e socio-sanitario (60 unità).
La previsione dalle imprese parmensi relativa alle nuove assunzioni di personale non munito di specifica formazione è pari al 41,3 per cento. E’ la percentuale più alta dal 2007. La domanda delle imprese è principalmente orientata verso personale non qualificato nei servizi di pulizia (500 unità) e personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci (90 unità).
Per quanto riguarda il tipo di professionalità richiesta , a Parma si rileva che il 22,5 per cento delle nuove assunzioni rientri nel gruppo con maggiore specializzazione, ovvero dirigenti (0,6 per cento), professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (8,2 per cento) e professioni tecniche (13,8 per cento). Complessivamente la quota di assunzioni di professionalità maggiormente qualificate risulta in crescita di 5 punti percentuali rispetto al 2012 e si allinea ai dati della regione Emilia-Romagna e dell’Italia.
Meno opportunità trova chi punta a un lavoro impiegatizio, ruolo per cui sono previste 350 assunzioni in meno rispetto al 2012 (si passa da 750 a 400 inserimenti).
Per le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi la flessione risulta meno intensa (in totale 1.010 unità rispetto alle 1.160 del 2012). Tra questi, le figure più richieste sono per addetti nelle attività di ristorazione (540), addetti alle vendite (260), impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali (180), e impiegati addetti alla gestione amministrativa della logistica (110).
Le previsioni di assunzioni degli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine risultano in crescita rispetto allo scorso anno e arrivano a rappresentare il 21,4 per cento del totale delle assunzioni previste nella provincia di Parma. Tra gli “operai specializzati” la domanda ha riguardato in misura maggiore i meccanici, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (90 unità) e operai specializzati addetti alla rifiniture delle costruzioni (90). Le assunzioni di “conduttori di impianti e macchine” sono principalmente rivolte a conduttori di veicoli a motore (120). Si riduce invece la domanda di professioni non qualificate: 650 unità contro le 760 dello scorso anno e la quota sul totale scende al 17,8 per cento.
In provincia di Parma le assunzioni di difficile reperimento saranno 650, pari al 17,7 per cento del totale delle assunzioni di non stagionali previste nel 2013, in crescita di oltre 5 punti percentuali rispetto allo scorso anno. Il valore provinciale risulta superiore alla media regionale (12,7 per cento) e nazionale (12,8 per cento).
Le assunzioni previste di personale non stagionale con meno di 30 anni, saranno il 28,4 per cento del totale (erano il 35,6 per cento nel 2012). Il dato provinciale risulta inferiore sia al valore medio regionale (31,4 per cento) sia a quello nazionale (32,8 per cento). Maggiore propensione ad assumere personale al di sotto dei 30 anni viene manifestata dai servizi (32,4 per cento). Nell’industria la percentuale di giovani si ferma al 20,7 per cento, in calo di 11 punti percentuali rispetto al dato dello scorso anno.
Le piccole imprese (da 1 a 9 dipendenti) registrano una forte contrazione delle percentuale di giovani in entrata che scende dal 61,5 per cento al 33,7. Nelle imprese di media dimensione (da 10 a 49 dipendenti) solo il 24,7 per cento delle assunzioni riguarderà persone con meno di 30 anni. Sale invece al 27 per cento l’interesse per il segmento giovanile da parte delle grandi imprese (50 dipendenti o più).
Le assunzioni di personale femminile raggiungeranno 940 unità e saranno quindi oltre un quarto del totale delle assunzioni, quota superiore al dato regionale (20,3 per cento) e a quello nazionale (18,8 per cento).
Le assunzioni di lavoratori immigrati dovrebbero passare dalle circa 990 previste nel 2012 alle 1.020 nel corso del 2013. Saranno circa 340 nell’industria e 670 nei servizi e si concentreranno nei servizi operativi (300 unità), in turismo e ristorazione (190) e nell’industrie alimentari (130).
La modalità maggiormente utilizzata dalle imprese per individuare e selezionare il personale risulta essere la conoscenza diretta, da intendere come opportunità di “testare” il candidato attraverso contratti a termine o di collaborazione, tirocini o stage prima di procedere all’assunzione. Il 47,7 per cento delle aziende provinciali nel 2012 ha effettuato un’assunzione per conoscenza diretta del candidato ed è un dato in aumento rispetto all’anno precedente. La seconda modalità di selezione è quella legata alle banche dati aziendali dove vengono conservati i curriculum dei candidati: ad esse fanno riferimento il 26,9 per cento delle aziende (erano il 23,7 nel 2011). Questi due canali coprono la quota del 74,6 per cento nella nostra provincia, del 76,4 per cento in Emilia Romagna e 81,2 per cento in Italia. Diminuisce la rilevanza della segnalazione da parte di conoscenti e fornitori che passa dall’11,9 per cento di utilizzo da parte delle imprese nel 2011 all’8,4 nel 2012.