Nell’ambito del programma sulla “sicurezza in città”, perseguito dalla Procura della Repubblica di Parma con l’ausilio degli organi di Polizia Giudiziaria, nei giorni scorsi si sono concretizzate due operazioni che hanno avuto ad oggetto attività illecite svolte ai danni di cittadini e/o esercizi commerciali situati nel capoluogo e che si sono concluse con l’applicazione di altrettante misure cautelari della custodia in carcere, che hanno interessato Santini Michele (cittadino italiano, classe 1971) e Bratusceac Dumitru (cittadino moldavo, classe 1995).
Da tempo -come già evidenziato in precedenti comunicati stampa- la Procura di Parma ha adottato un modulo investigativo innovativo, grazie al quale non si mira a perseguire, separatamente, singoli episodi delittuosi, bensì -attraverso l’impegno costante della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri presenti sul territorio- si cerca di trattare congiuntamente, dal punto di vista giudiziario, una serie di reati contro il patrimonio (furti, rapine, ricettazioni) che appaiono riconducibili alla medesima mano.
In sostanza -man mano che, in Procura, pervengono le singole notizie di reato relative a specifici fatti (per l’appunto: furti, rapine, ricettazioni) per i quali si appuntano sospetti su singole persone- i relativi procedimenti non vengono trattati singolarmente ed in ordine sparso, ma vengono riuniti per nominativo, nel senso che (dopo una ricerca sul sistema informatico della Procura) i fascicoli relativi allo stesso indagato vengono assegnati ad un solo Magistrato, che così è in grado di valutare nel suo complesso fatti apparentemente diversi (perché compiuti in giorni differenti), ma che magari presentino le stesse caratteristiche.
Spesso, poi, gli episodi delittuosi vengono ripresi da telecamere di sorveglianza, ed allora raffrontando i filmati (o le foto che vengono estrapolate dai filmati), il Magistrato assegnatario dei procedimenti riesce anche a verificare le stesse caratteristiche fisiche, lo stesso modus operandi, e persino talvolta lo stesso abbigliamento indossato dall’autore dei reati nei vari episodi delittuosi.
La visione unitaria di queste varie scene del crimine consente alla Procura di meglio valutare se il soggetto, che si presume autore dei reati, sia o meno una persona pericolosa, ed in tal modo verificare se sussistano, o meno, le esigenze cautelari idonee ad avanzare una richiesta di misura cautelare e, nello specifico, quale tipo di misura cautelare chiedere al Giudice.
Inoltre, una volta che vengono raccolti tutti gli elementi indiziari a carico di un indagato seriale, al di là di una richiesta cautelare, si riesce a celebrare un unico processo (e non tanti processi separati, come avveniva sino a poco tempo fa); tutto ciò consente un notevolissimo risparmio di tempo e di energie processuali, tanto più che, spesso, l’indagato ed il suo difensore optano per un rito alternativo (rito abbreviato o patteggiamento).
L’uomo è stato condotto presso il carcere di Parma, ove -nel rispetto della presunzione di innocenza- ha ovviamente la possibilità di esporre la propria posizione al cospetto delle accuse che gli sono state mosse.
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Tornando agli episodi specifici degli ultimi giorni, va detto quanto segue.
Il primo dei due filoni seriali riguarda dunque Santini Michele,
Le investigazioni sono state curate dalla Stazione di Parma Oltretorrente, sotto il coordinamento del Comando Provinciale ed hanno riguardato Santini Michele, classe 1971 indiziato, a vario titolo, di alcuni furti commessi in danno di scuole per l’infanzia, istituti scolastici e private abitazioni.
Nel solco della strategia adottata dalla Procura all’indagato sono stati contestati innanzitutto due episodi di furto risalenti all’anno 2022, quando, a seguito di effrazione delle finestre, l’indagato si sarebbe introdotto all’interno di due scuole per l’infanzia asportando le monete contenute nel distributore di caffè, un P.C. portatile, un tablet ed una fotocamera.
In epoca più recente, dopo essere uscito dal carcere, nel mese di gennaio e febbraio 2024 l’indagato appare tornato a colpire i suoi obiettivi preferiti, ovvero gli istituti scolastici.
L’articolata attività investigativa, avviata dai Carabinieri, in piena sinergia con la Procura della Repubblica di Parma, si è avvalsa soprattutto della visione delle immagini di videosorveglianza, ma anche di testimonianze raccolte e di accertamenti condotti sul campo. In particolare i risultati delle indagini biologiche condotte dal R.I.S. di Parma, hanno permesso di attribuire all’indagato i fatti risalenti al 2022, che sono stati saldati con quelli attuali, sino a completare il quadro accusatorio.
Il modus operandi adottato è apparso sempre lo stesso: l’autore ha agito sulla base di un protocollo ben collaudato, basato sulla scelta sistematica di obiettivi nei quali poteva trovare denaro lasciato incustodito, tanto da concretizzare l’azione delittuosa in un lasso di tempo brevissimo, rimuovendo violentemente gli ostacoli tra lui e la refurtiva.
All’esito degli accertamenti, a richiesta della Procura, il GIP di Parma ha emesso una misura cautelare personale, in esecuzione della quale i Carabinieri hanno rintracciato il 53enne all’interno di una abitazione della città, dichiarandolo in stato di arresto. L’uomo è stato condotto presso il carcere di Parma.
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Il secondo filone seriale riguarda invece Bratusceac Dumitru.
All’indagato vengono contestati 19 episodi di furto, commessi in un arco temporale dal dicembre 2023 al febbraio 2024.
Da premettere che l’indagato in questione è soggetto noto agli inquirenti in quanto già stato condannato più volte dal Tribunale di Parma e di Reggio Emilia a partire dall’anno 2018 e successivamente anche nel 2019, 2020, 2021 e 2022 per vari delitti contro il patrimonio, tra i quali tentata rapina e numerosi furti, tentati e consumati.
Nel corso del 2021, Bratusceac veniva sottoposto a una misura cautelare in carcere e successivamente condannato per gli stessi fatti dal Tribunale di Parma alla pena di anni 3 di reclusione ed euro 800 di multa; l’uomo si era reso autore, nel corso di soli quattro mesi, di ben dieci episodi di furto ai danni di lavanderie ed altri esercizi commerciali nel parmense.
In considerazione della menzionata condanna, l’uomo si trovava in affidamento in prova con prescrizioni presso una Comunità terapeutica di Salsomaggiore Terme (PR); in data 5.2.2024 il Tribunale di Sorveglianza di Reggio Emilia -al quale i Carabinieri di Parma avevano trasmesso una segnalazione relativa ai fatti per cui si procede- veniva nuovamente tradotto in carcere in esecuzione dell’ordinanza di ripristino della custodia in carcere emessa dal menzionato Tribunale.
Le indagini sono state condotte -a seconda dei casi- dai CC di Parma e di Salsomaggiore Terme e riguardano una pluralità di furti ai danni essenzialmente di lavanderie self-service, mediante forzatura della cassa automatica (alcune lavanderie sono state oggetto di plurimi furti); in particolare si tratta dei seguenti episodi:
- furto mediante forzatura della cassa automatica presente all’interno lavanderia self-service a insegna “SUN WASH” sita in Parma del 7.1.2024;
- furto mediante forzatura della cassa automatica presente all’interno lavanderia self-service a insegna “SUN WASH” (ancora) sita in Parma del 10.1.2024;
- furto mediante forzatura della cassa automatica presente all’interno lavanderia self-service a insegna “PANCIUC MARIANA” sita a Parma, del 11.1.2024
- furto mediante forzatura della cassa automatica presente all’interno lavanderia self-service a insegna LB SRL sita a Parma, dell’11.1.2024;
- furto mediante forzatura della cassa automatica presente all’interno lavanderia self-service a insegna “O.V. SERVICE DI CICATI OLGA” sita in Parma, del 16.1.2024;
- furto mediante forzatura della cassa automatica presente all’interno lavanderia self-service a insegna “O.V. SERVICE DI CICATI OLGA” sita in Parma, del 29.1.2024;
- furto mediante forzatura della cassa automatica presente all’interno lavanderia self-service a insegna “O.V. SERVICE DI CICATI OLGA” sita in Parma, del 30.1.2024;
- furto mediante forzatura della cassa automatica presente all’interno lavanderia self-service a insegna “SUN WASH” sita in Parma, del 30.1.2024;
- furto mediante forzatura della cassa automatica presente all’interno lavanderia self-service a insegna “LB SRL” sita a Parma, del 30.1.2024;
- furto mediante forzatura della cassa automatica presente all’interno lavanderia self-service a insegna “LAGUNA BLU” sita in Parma, del 30.1.2024;
- furto mediante forzatura della cassa automatica presente all’interno lavanderia self-service a insegna “O.V. SERVICE DI CICATI OLGA” sita in Parma, del 3.2.2024;
- furto mediante forzatura della cassa automatica presente all’interno lavanderia self-service a insegna “O.V. SERVICE DI CICATI OLGA” sita in Parma, del 4.2.2024;
- furto mediante forzatura della cassa automatica presente all’interno lavanderia self-service a insegna “LAGUNA BLU” sita in Parma del 5.2.2024;
- furto mediante forzatura della cassa automatica presente all’interno lavanderia self-service a insegna “O.V. SERVICE DI CICATI OLGA” sita in Parma, del 5.2.2024;
- furto mediante forzatura della cassa automatica del distributore di bevande presente all’interno lavanderia self-service a insegna “WASH IN THE CITY” sita a Salsomaggiore Terme del 4.2.2024;
- tentato furto mediante forzatura della cassa automatica presente all’interno lavanderia self-service a insegna “WASH IN THE CITY” sita a Salsomaggiore Terme dell’8.1.2024;
- furto mediante forzatura della cassa automatica presente all’interno lavanderia self-service a insegna “WASH IN THE CITY” sita a Salsomaggiore Terme del 9.1.2024;
- furto mediante forzatura della cassa automatica presente all’interno lavanderia self-service a insegna “LAVAPIÙ” sita in Fornovo di Taro, del 19.1.2024;
- tentato furto mediante forzatura della cassa automatica presente all’interno lavanderia self-service a insegna “WASH IN THE CITY” sita a Salsomaggiore Terme del 30.12.2023:
il tutto per un danno complessivo di oltre 7.000 €.
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Ovviamente -nel rispetto del principio della presunzione di innocenza– gli indagati in questione hanno avuto modo di esporre al GIP le proprie rispettive posizioni a fronte delle accuse che sono state loro mosse.
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Per concludere l’analisi della metodica investigativa oggetto del presente comunicato, nell’ultimo anno e mezzo sono oltre cinquanta gli indagati emersi, aventi caratteristiche di serialità, sui quali si è appuntata l’attenzione della Procura di Parma.
In oltre 35 casi le indagini si sono concluse con misure cautelari e comunque con rinvio a giudizio.
Il Procuratore della Repubblica dott. Alfonso D’Avino