Sopralluogo ieri in mattinata sul ponte sul Taro, chiuso per l’intera giornata per la prova di carico e le verifiche statiche, da parte dei tre sindaci dei Comuni coinvolti: Federico Pizzarotti per Parma, Fabio Fecci per Noceto e Tommaso Fiazza per Fontevivo, accompagnati da diversi amministratori e tecnici, fra cui, per Parma l’assessore ai lavori pubblici Michele Alinovi e il vicesindaco di Fontevivo Matteo Agoletti.
E’ la prima volta, da quando fu posata la prima pietra del ponte, 200 anni fa, nel 1816, era appena entrata a Parma la duchessa Maria Luigia, che viene effettuata una verifica con valore scientifico della staticità strutturale e dinamica del ponte.
Il che significa fornire, da parte dei tecnici incaricati, una relazione sulla sicurezza legata alle 20 arcate del ponte stesso, ciascuna di 8 metri di larghezza, ma anche dei parapetti che lo costeggiano in tutta la sua lunghezza: 565 metri.
Contestualmente sono state effettuate le operazioni di pulizia dalle piante infestanti lungo le parti esterne dell’infrastruttura, quella rivolte verso il Taro. L’operazione è stata effettuata approfittando della chiusura del ponte ed ha comportato la rimozione di edere, rampicanti e piante aggrappate al ponte e che crescono trovando terreno fertile nell’’alveo del fiume. Si tratta di essenze che corrodono la struttura esterna dell’infrastruttura e che, pertanto, devono essere rimosse.
La verifica statica del ponte ha costituito un momento importante per il futuro della struttura in vista anche della richiesta dei fondi necessari per effettuarne il recupero: mattoni sbrecciati, parti in muratura compromesse e forte degrado generale segnano l’intero manufatto e per il suo recupero complessivo occorrerebbero circa 8 milioni di euro.
Per questo le tre Amministrazioni comunali hanno unito le forze nell’intento di andare verso una recupero complessivo del ponte stesso che rappresenta non solo una via di comunicazione importante, ma che ha anche un valore storico e culturale di tutto rilievo.
Ne sono un esempio le statue dei quattro fiumi: due a capo di ogni lato del ponte, posizionate nel 1828, e ormai quasi irriconoscibili. Rappresentano Taro, Enza, Parma e Stirone. Il ponte, progettato dall’ingegnere parmigiano Antonio Cocconcelli, è un malato che richiede cure urgenti.
“La sua verifica statica – ha precisato il sindaco di Parma Federico Pizzarotti – rappresenta un momento importante per assicurare il futuro ad un bene monumentale e storico che ha anche una funzione viabilistica rilevate. La documentazione inerente lo stato di fatto dell’infrastruttura sarà, poi, presentata agli enti preposti in vista degli interventi ormai indispensabili da effettuare sul ponte stesso”.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Noceto, Fabio Fecci “L’obiettivo comune alle tre Amministrazione coinvolte – ha detto il primo cittadino di Noceto – è quello di andare ad un restauro conservativo grazie all’impegno corale dei soggetti coinvolti. Quella di oggi rappresenta, quindi, una fase determinante che ci permetterà di avere una risposta certificata sulle condizioni statiche dell’infrastruttura. Da questo punto di vista, come ho già fatto presente, penso che il ponte sia sicuro, ma avremo risposte anche in merito ai parapetti e sullo stato di degrado del ponte stesso” .
Il sindaco di Fontevivo, Tommaso Fiazza, ha parlato di un momento storico. “E’ il primo risultato – ha spiegato il primo cittadino di Fontevivo – frutto della collaborazione dei servizi tecnici dei tre Comuni che hanno condiviso un percorso per arrivare a questo risultato. Attendiamo l’esito delle prove in modo da proseguire nel nostro obiettivo volto alla richiesta di finanziamenti a Provincia e Regione che portino alla sua ristrutturazione”.
“Ci vuole un intervento – ha rimarcato il vicesindaco di Fontevivo, Matteo Agoletti – per rendere più sicura e fruibile questa infrastruttura”.
Il ponte è rimasto chiuso, prevedendo un’opportuna viabilità alternativa, dalle 8 alle 20. Per la prova di carico è stata utilizzata una strumentazione molto sofisticata e l’utilizzo di 4 bilici.