Con l’elezione a sindaco di Michele Guerra, Federico Pizzarotti moriva.
Quello che il bruco chiama morte, la farfalla chiama vita. E si sa, la farfalla non guarda indietro al bruco con affetto o malinconia, semplicemente vola.
Quelle interviste sulle TV nazionali nella notte del ballottaggio davanti alla sede del Comitato “Scelgo il futuro” apparivano la vittoria della sua continuità solo ai giornalisti di Sky; a Parma tutti sapevano fosse il suo canto del cigno. Le uniche porte che gli rimanevano aperte erano quelle del bed & breakfast di Casola.
Con tanto tempo a disposizione, in estate Pizzarotti si inventava l’ennesima sigla (la “lista civica nazionale”) con la quale riesce ad ammagliare un Matteo Renzi disperato, per poi venire marginalizzato dal leader di Italia Viva nel momento in cui stringeva l’accordo con Azione di Calenda.
La candidatura alle politiche di Pizzarotti sfuma. Forse non era mai esistita, se non nella sua fantasia.
Pizzarotti schianta al suolo, morto.
Poi il colpo di genio: la spregiudicata candidatura a segretario nazionale di Più Europa.
L’iniziativa viene subito derisa dai più come un’altra pizzarottata.
Mi fregio di essere stato uno dei pochi a prenderla sul serio, probabilmente influenzato dal cinico pragmatismo di Mr Wolf che stava tessendo la tela per il bruco.
Dopo un’intensa attività di tesseramento, la lista Pizzarotti risulta essere la più votata al congresso, e la coalizione che sostiene la sua candidatura ottiene 127 delegati contro i 123 del blocco della vecchia guardia composto da Bonino, Magi e Della Vedova.
Solo contro tutti, davanti a tutti.
Un risultato clamoroso!
Nel rush finale congressuale, però, Pizzarotti non se la sente di giocarsi il tutto per tutto, ufficialmente fa un passo indietro per perseguire l’unità, in realtà teme qualche tradimento e di rimanere con un pugno di mosche in mano, ancora una volta.
Si accorda e accetta il ruolo di presidente nazionale di Più Europa, lasciando a Magi la segreteria.
Diventa così un leader di un partito nazionale, del secondo partito del centrosinistra oppure della seconda o terza gamba del Terzo Polo.
Anche nel partito laicista e anticlericale della Bonino c’è qualcuno che inizia a credere ai miracoli. Qualcuno giura di aver visto camminare Mr Wolf sulle acque del fiumiciattolo nei pressi di Casola.
Pizzarotti era morto, non è risorto e asceso al cielo come il Salvatore, ma è tornato in vita. Come Lazzaro di Betania, il fratello di Maria e Marta, che nel Vangelo di Giovanni Gesù riporta in vita sebbene morto da quattro giorni e ancora avvolto nelle bende funebri.
C’è chi si azzarda a ritenere che Maria, la sorella di Lazzaro, sia addirittura Maria Maddalena!!!!
No, dai, va bene il ritorno dalla morte, va bene Mr Wolf che cammina sulle acque, ma non esageriamo.
Con la Maddalena Pizzarotti non c’entra nulla.
Si accontenti della Bonino.
E’ già tanto così, tantissimo.
E un profeta già annuncia che presto un leader politico nazionale varcherà la soglia di Sole…