Una cartina delle piste ciclabili per visitare i Musei del Cibo

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In bicicletta per non cadere bisogna pedalare. L’equilibrio è una virtù e anche una necessità. E pedalata dopo pedalata si può scoprire, in modo lento, graduale e godibile, quanto di bello, stimolante e rigenerante offre la provincia di Parma. Oltre alle eccellenze artistiche, culturali e storiche, il territorio parmense è famoso in tutto il mondo per i suoi prodotti alimentari. Parma è al centro della Valle del buon Cibo e il circuito dei Musei del Cibo è collocato lungo un preciso itinerario che permette di conoscere di persona le produzioni d’eccellenza nel loro territorio di origine, di apprezzarne le caratteristiche peculiari, così che il trasferimento da un museo all’altro è una grande opportunità di scoperta e bellezza. Grazie alle modeste distanze da percorrere la bicicletta è il mezzo ottimale per fare questo viaggio nella sua completezza. 

Dal comune progetto dei Musei del Cibo e di FIAB Parma Bicinsieme di valorizzare il territorio con modalità fruibili ed equilibrate, rispettose dell’ambiente e dei ritmi naturali, nasce una carta che unisce il bello e il buono di una terra generosa e ricca di sorprese. Le informazioni della carta sono disponibili anche sul sito www.tourer.it del MiC, segretariato dell’Emilia Romagna, che ha contribuito al progetto arricchendolo con i riferimenti ai beni del patrimonio Culturale dell’Emilia Romagna. La cartina vuole essere uno strumento per aiutare il cicloturista nella sua scoperta, per capire quale strada seguire e come sia possibile creare percorsi alternativi passando da un percorso all’altro, eventualmente utilizzando la rete dei percorsi PedalArt. La cartografia è stata realizzata con il supporto tecnico di EliofototecnicaBarbieri che rappresenta un punto di riferimento per questo tema.  

Ne hanno parlato, durante la conferenza stampa di presentazione, svoltasi nella sala Pizzinato del  Gastronomy Hub, nella ex sede della Provincia, in piazza della Pace, Cristiano Casa, Assessore al Turismo del Comune di Parma; Mario Marini, Presidente Musei del Cibo; Andrea Mozzarelli, Presidente FIAB Parma; Giancarlo Gonizzi, Coordinatore dei Musei del Cibo,  Ilaria di Cocco, MiC, segretariato del dell’Emilia Romagna, e Renato Tegoni di Elio Fototecnica Barbieri per la pubblicazione della mappa. Si tratta di un mappa interattiva dotata di Qr code e che sarà disponibile prossimamente anche allo Iat.  

I percorsi 

Quindi, montiamo in sella e partiamo alla loro scoperta, lungo uno dei quattro percorsi che permettono di raggiungere, attraverso strade a basso traffico, i Musei del Cibo che raccontano la storia, i segreti della tradizione, il lavoro e la passione racchiusi in ognuno dei prodotti tipici:  

A – Il Museo del Parmigiano Reggiano a Soragna e il Museo del Culatello a Polesine Parmense 

La bassa pianura che dalla via Emilia conduce al Po ci riserva straordinarie sorprese. A partire dal romanico della Cattedrale di Fidenza con la facciata di Benedetto Antelami, e dal Museo Diocesano. Terra sanguigna patria di grandi personaggi, diede i natali al musicista Giuseppe Verdi (la sua casa è visitabile alle Roncole, a Busseto il Salone Barezzi custodisce tesori, a Sant’Agata la dimora del Maestro), e a Giovannino Guareschi (al Boscaccio memorie e cimeli). Rocche turrite che nascondono dimore principesche a Soragna, San Secondo e Fontanellato. I Musei del Parmigiano Reggiano e del Culatello, in riva al Grande fiume, ci fanno gustare i sapori e le memorie di questa terra generosa. L’argine del Po ci schiude un mondo magico e inatteso e un grande percorso ciclabile. 

B – Il Museo della Pasta e il Museo del Pomodoro alla Corte di Giarola (Collecchio) e il Museo del Vino a Sala Baganza 

Lungo la valle del Taro, antico transito dei pellegrini che percorrendo la Francigena giungevano a Roma, ci inoltriamo in una zona che è anche corridoio naturale di transito degli animali di passo e Parco regionale. L’antica Corte, grancia delle Benedettina di San Paolo, oltre ai Musei della Pasta e del Pomodoro, ci accoglie con il Centro Parco e i mille sentieri attrezzati. Attraverseremo i Boschi di Carrega, storica tenuta di caccia dei Duchi Farnese e visiteremo il Museo del Vino, nelle suggestive cantine della Rocca Sanvitale di Sala Baganza, emozionante per gli affreschi e gli ambienti del piano nobile. Sui primi colli, i vigneti di Malvasia e il ricordo tangibile della visita di Garibaldi. 

 C – Il Museo del Salame a Felino e il Museo del Prosciutto di Parma a Langhirano;  

Dai colli si apre, infinita, la pianura del Grande fiume. Il Castello di Felino, un tempo centro del dominio di Pier Maria Rossi, con la sua storia militare vissuta, accoglie oggi il Museo del Salame e il visitatore. Ai suoi piedi, verso il torrente, la Badia benedettina col suo chiostro silenzioso e il belvedere. A Langhirano il Museo del Prosciutto racconta la storia del re dei salumi. Una deviazione ci porta alla Badia Cavana, fondata da S. Bernardo degli Uberti, il cui protiro servì da “modello” per la ricostruzione della Cattedrale di Parma. Ai suoi piedi il più grande albero monumentale di fico dell’Emilia Romagna. Sulla via del ritorno lo straordinario Castello di Torrechiara, con gli affreschi cinquecenteschi e la Camera d’Oro, alcova degli amanti Bianca e Pier Maria Rossi, mappamondo dei possedimenti rossiani. Ai suoi piedi, verso il torrente, la Badia benedettina col suo chiostro silenzioso e il belvedere sulla valle.  

D – Il Museo del Fungo Porcino a Borgo Val di Taro e Albareto. 

L’anello che ci porta alla scoperta dell’alta Val Taro ci offre sorprese inattese. Il centro storico di Borgotaro, ricco di palazzi signorili, di memorie legate ad Elisabetta Farnese e di chiese pregevoli, accoglie anche il Museo del Fungo Porcino. A Compiano l’antico Borgo, che ospitò la zecca dei Landi schiude il vasto castello, museo di sé stesso e dei cimeli massonici. A Bedonia l’antico Seminario di San Marco custodisce musei e memorie sulla storia e sulla natura della valle, sui suoi artisti e sui suoi principi. Le fresche acque del Taro, ricche di trote, ci portano a Tarsogno dove un museo ricorda le generazioni di emigranti che per sfuggire la fame andavano a lavorare in Francia, Inghilterra, America lasciando però il cuore in questi luoghi. 

Il percorso A (Museo del Parmigiano-Reggiano a Soragna e Museo del Culatello a Polesine) parte dalla Stazione dei treni di Fidenza per ridurre l’impegno fisico. 

I percorsi B (Museo della Pasta e del Pomodoro alla Corte di Giarola e del Museo del Vino a Sala Baganza) e C (Museo del Prosciutto di Parma a Langhirano e del Museo del Salame a Felino) partono dalla Stazione dei treni di Parma (Stazione FS-Cicletteria) e arrivano ai musei utilizzando prevalentemente strade a basso traffico.  

Il percorso D (Museo del Fungo porcino a Borgotaro e Albareto) parte dalla Stazione dei treni di Borgotaro e permette di esplorare l’alta Val Taro e i suoi tesori artistici e ambientali. 

Un modo diverso di conoscere il territorio 

La scoperta delle eccellenze eno-gastronomiche del territorio parmense si coniuga in modo logico e piacevole con la visita dei luoghi d’arte, della cultura e della storia. I Musei del Cibo, distribuiti tra le prime colline e il Po, permettono di conoscere in modo diretto e approfondito la tradizione e la cultura dei cibi che hanno reso Parma famosa e apprezzata nel mondo: il prosciutto di Langhirano, il salame di Felino, il vino frizzante (Lambrusco e Malvasia), la pasta e il pomodoro, il Parmigiano Reggiano e il Culatello. Il progetto propone di raggiungere questi musei in bicicletta aggiungendo aspetti salutistici e ecologici a quelli culturali e eno-gastronomici. Il progetto si affianca e si integra con PedalArt, una rete di percorsi cicloturistici per la scoperta dei luoghi d’arte dell’Emilia occidentale (www.Tourer.it/itinerari; www.fiabparma.it ). 

Dopo la presentazione della cartografia è previsto un calendario di tour nei mesi di settembre e ottobre 2021 che seguiranno i quattro percorsi e saranno guidati da FIAB Parma nel rispetto del Codice della Strada, delle norme di comportamento COVID vigenti e con le coperture assicurative RC e infortuni. Ai partecipanti verrà consegnata copia della cartina La visita ai Musei del Cibo verrà integrata con assaggi/degustazioni o visite a produttori (prosciuttificio, caseificio, cantina, …) per incontrare le persone che nel territorio realizzano questi alimenti con amore e dedizione. 

Gli ideatori – I Musei del Cibo della provincia di Parma sono un circuito di sette diverse sedi museali nati per raccontare la storia e la cultura dei prodotti d’eccellenza della terra parmense: Parmigiano Reggiano, Pasta, Pomodoro, Vino dei Colli, Salame felino, Prosciutto, di Parma, Culatello di Zibello, Fungo Porcino di Borgotaro. Una realtà unica, a livello nazionale e internazionale, sorto per aperture progressive a partire dal 2003, con oltre 270.000 visitatori complessivi. 

www.museidelcibo.itinfo@museidelcibo.it 

FIAB Parma Bicinsieme è l’associazione di promozione sociale, costituita nel 2003, che a Parma e provincia rappresenta la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. Promuove la modalità sostenibile e il cicloturismo. www.fiabparma.itbicinsieme@yahoo.it 

 

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