Rallentano le previsioni di assunzione nelle imprese di Parma: -8,9% nel trimestre luglio-settembre

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Progetto Excelsior è il sistema informativo per l’occupazione e la formazione che ricostruisce il quadro previsionale della domanda di lavoro e dei fabbisogni professionali e formativi espressi dalle imprese (indagine prevista dal programma statistico nazionale). E’ un progetto che Unioncamere e le Camere di commercio, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e con l’Unione Europea, realizzano a partire dal 1997.

Su base nazionale gli ingressi previsti nel mese di luglio sono 505.000 (in calo del  -5,4%, rispetto ai 534.000 del 2021), di cui l’8,5% (42.800) in Emilia-Romagna, in calo del -6,5%  rispetto al dato regionale di 45.800 del medesimo periodo nel 2021.

Secondo i dati analizzati dall’ufficio Informazione economica della Camera di commercio di Parma, l’11,4% del dato regionale degli ingressi previsti riguarda l’area parmense, pari a 4.860, per il 17% in forma stabile (ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato), mentre nell’83% a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

Analizzando più nello specifico i dati, a Parma le entrate si concentreranno per circa il 58% nel settore dei servizi e per il 49% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.

A Parma si prevede un ingresso di 4.860 addetti nel mese di luglio, con un variazione negativa di -10,7% rispetto a luglio 2021 (con -580 unità), dove il valore negativo è più pesante nell’Industria. Saranno prevedibilmente richieste 2.030 unità (41,8%) dall’industria (1.710 nel manifatturiero e public utilities e 320 nelle costruzioni) e 2.830 unità (58,2%) dal settore Terziario (1.370 nei servizi alle imprese, 390 nei servizi alla persona, 630 in alloggio-ristorazione e servizi turistici, 440 nel commercio).

A livello percentuale: il 45%, pari a 2.190 unità, è richiesto nella produzione di beni ed erogazione di servizi; il 16,4%, pari a 800 unità, in area commerciali e vendite; il 16,2%, pari a 790 unità, in logistica; il 13,8%, pari a 670 unità, in aree tecniche e della progettazione; il 4,6%, pari a 220 unità, in area amministrativa; il 3,9% circa, pari a 190 unità, in aree direzione e servizi generali.

Il 49% è richiesto nelle micro e piccole imprese (con meno di 50 dipendenti). Il 16% da quelle medie (50-249 dipendenti) e il 35% dalle grandi (>250 dipendenti).

Nel trimestre luglio-settembre la previsione di ingresso ipotizzata nel parmense è di 12.910 unità, con variazione complessiva degli ingressi in azienda di -1.270 rispetto al medesimo trimestre 2021, pari al –8,9%. Sempre nel trimestre di riferimento sono 4.870 i lavoratori previsti in ingresso nell’industria e 8.050 nei servizi.

Il 20% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale (17%); per il 37% operai specializzati e conduttori impianti; per il 22% a professioni commerciali e dei servizi; per il 15% profili generici, 6% impiegati.

In 46 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Le imprese che prevedono assunzioni saranno pari al 13% del totale e per una quota pari al 30% interesseranno giovani con meno di 30 anni. Per una quota pari al 62% delle entrate previste viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore e le tre figure professionali più richieste concentreranno il 30% delle entrate complessive previste.

Il diploma di scuola media superiore è sempre il titolo più ricercato (31%) al momento dell’assunzione, per il 15% è richiesta la qualifica o il diploma professionale, per il 14% la laurea.

Relativamente ai titoli di studio richiesti dalle imprese, secondo la difficoltà di reperimento e l’esperienza richiesta, nel mese di luglio il 46,4% delle entrate previste è di difficile reperimento: il 28,3% per mancanza di candidati e l’11,5% per preparazione inadeguata.

A livello universitario in particolare è di difficile reperimento il 71,4% ad indirizzo agrario, agroalimentare e zootecnico;  il 70,6%  ad indirizzo scienze matematiche, fisiche e informatiche; il 63,9% ad indirizzo ingegneria civile e architettura, il 57,9% ingegneria industriale;  il 57,1% chimico-farmaceutico.

Tra i diplomati si ricerca per il 77,2% ad indirizzo costruzioni, ambiente e territorio; per il 77,3% ad indirizzo turismo, enogastronomia e ospitalità; per il 71,2% ad indirizzo meccanica-meccatronica; 60,6% grafica e comunicazione.

Tra coloro che hanno conseguito la qualifica di formazione o diploma professionale, i più ricercati sono quelli che hanno fatto percorsi ad indirizzo meccanico per il 69,2%; indirizzo edile per il 66,7%; sistemi e servizi logistici per il 61,9%.

Infine risulta di difficile reperimento l’80,7% da istruzione tecnica superiore (ITS).

Per il 18,1% le aziende chiedono esperienza nella professione e per il 43,9% esperienza nel settore.

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