† Terra Santa 6 – Sulla tomba della Vergine Maria (di Andrea Marsiletti)

TedDaily – “La Vergine Maria, completato il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo“.

Con queste parole Papa Pio XII proclamò nel 1950 il dogma mariano dell’Assunzione di Maria al Cielo.

Rimane però ancora oggi indefinito se la Madonna sia defunta o meno, al punto che spesso viene usato il termine “dormizione”, presupponendo che Maria non sarebbe veramente morta, ma soltanto caduta in un sonno profondo, dopodiché sarebbe stata assunta in cielo in anima e corpo.

Dove avevamo lasciato la Madonna nel Nuovo Testamento?

L’ultimo riferimento a lei è contenuto nel libro degli Atti degli Apostoli: dopo l’ascensione di Gesù al cielo, gli apostoli ritornarono nel cenacolo dove “perseveravano concordi nella preghiera con Maria, la Madre di Gesù“.

Poi Maria scompare dai radar: nessun passo biblico fa cenno alla morte di Maria, tantomeno alla sua assunzione. Ne parla solo il “Transito della Vergine”, un testo apocrifo (fuori dal canone) il cui autore riporta tradizioni del periodo apostolico. La dormizione sarebbe avvenuta a Gerusalemme circa un anno dopo la morte di Gesù (nell’anno 34); gli apostoli avrebbero sepolto Maria, trovando in seguito il sepolcro vuoto.

A ricordo di questi fatti sorgono oggi a Gerusalemme due chiese: quella della “Dormizione”, sul monte Sion, dove sarebbe avvenuto il trapasso, e quella della “Tomba di Maria”, ai piedi del monte degli Ulivi, dove sarebbe avvenuta la sepoltura e poi l’assunzione in cielo.

Quest’ultima, la chiesa dell’Assunzione di Maria (più conosciuta come la tomba di Maria) è di proprietà comune dei cristiani greco-ortodossi e armeni, ubicata in un luogo riconosciuto e venerato fin dalle origini cristiane nel II secolo.


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Entro nella chiesa.

Una scalinata conduce in basso.

Si è subito abbagliati (e distolti) dal luccichio di oro e argento delle icone ortodosse, a mio giudizio belle ma ridondanti e gravose.

Vedo il mihrab a indicare la direzione della Mecca, testimonianza della venerazione musulmana verso Maria (che Maometto chiamò “mia sorella Maria”).

Accedo alla tomba, vuota, di Maria.

E’ un blocco di pietra su cui fu deposto il corpo della Madonna.

Una visione deprimente mi disintegra la sacralità del momento e dello spazio.

Passino, a voler essere generosi, i pezzini di carta richiedenti grazie, intercessioni, favori e guarigioni, ma i soldi no, quello è troppo. Ci sono pellegrini che mettono banconote da qualche dollaro nella tomba di Maria. Neanche fosse la fontana di Trevi!

Mi domando cosa possa passare per la testa di chi mette qualche spicciolo dove è stata sepolta Maria. Pensa di ottenere un’indulgenza, letteralmente, “da quattro soldi”?

Quel piattino posizionato la tomba è fin peggio, quasi un incoraggiamento dei proprietari ortodossi a versare soldi. I francescani, i custodi dei luoghi santi cattolici, non lo avrebbero mai fatto.

L’idolatria di qualche pellegrino orientale che si prostra davanti a un’icona della Madonna non compensa, anzi, quel mercimonio che mi appare una profanazione, dettata dall’ignoranza e dalla superstizione, ovviamente non da una volontà sacrilega.

Forse la Chiesa dovrebbe fare uno sforzo ulteriore per la crescita culturale dei propri credenti.

Ne guadagnerebbe la Fede.

Perchè è vero che se senti qualcosa della religione è facile allontanarsi.

Ma se approfondisci, cerchi di capirla, ne vieni coinvolto, attratto, trascinato dentro.

Credo ne valga la pena.

Andrea Marsiletti



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